Recenti studi scientifici hanno dimostrato la possibilità di generare più energia rispetto alla quantità immessa attraverso una reazione di fusione in ambiente controllato. Per ottenere questo risultato, fondamentale è il contributo della tecnologia laser, come quella a diodi ad alta potenza sviluppata nel Regno Unito da Leonardo Electronics US, controllata del gruppo di Monte Grappa
Una fonte di energia ecologica, senza emissione di carbonio, e che produca più di quanto consumi. Sembra fantascienza, e invece è quanto emerso da un recente studio sulle reazioni di fusione a confinamento inerziale condotte dal National ignition facility (Nif) dal Lawrence Livermore national laboratory (Llml), con il contributo del Central laser facility del centro nazionale di ricerca Science and technology facilities council’s (Stfc’s) nell’Oxfordshire, nel Regno Unito. Ed è proprio in questo centro britannico che Leonardo, attraverso la sua controllata dell’Arizona Leonardo Electronics US, ha installato un nuovo sistema laser ad alta potenza che permetterà alla comunità scientifica di accelerare progetti di ricerca in svariati campi, dalla medicina alla generazione di nuove forme di energia pulita.
Il sistema laser di Leonardo
La tecnologia si chiama Sistema a diodi laser ad alta potenza, è sarà integrata in un amplificatore laser ad alte prestazioni situato nell’Extreme photonics applications centre (Epac), parte del Central laser facility dell’Stfc’s, a sostegno della ricerca scientifica. Per dare un’idea delle dimensioni del sistema, la tecnologia installata in Regno Unito occupa un terzo del volume complessivo messo a disposizione dal team del Clf. Questo tipo di laser ad alta potenza con diodi permetto di generare energia laser creando una minore dispersione di calore e permettendo una successione più rapida di impulsi laser. Si incrementano così il numero di particelle di fasci secondari che massimizzano l’usabilità dell’energia prodotta.
Applicazioni mediche
Le caratteristiche uniche e la compattezza del sistema di Leonardo aprono la via a una gamma di diverse applicazioni, come la diagnostica per immagini e le terapie antitumorali. I laser possono essere utilizzati per creare sorgenti compatte di fasci, come raggi X particolarmente “brillanti” e capaci per questo di penetrare più in profondità rispetto a quelli tradizionali. Questo potrebbe migliorare drasticamente le prestazioni nelle applicazioni mediche, grazie a nuovi trattamenti radio-terapici più mobili rispetto a quelli praticati nelle strutture tradizionali dedicate alla cura del cancro, e industriali.
Un nuovo modo di fare energia
Come anticipato, un ruolo cruciale questa nuova tecnologia potrebbe giocarlo anche per rendere commercialmente fattibile la produzione di energia verde derivante dalle reazioni di fusione. Gli studi condotti dal Nif, infatti, hanno dimostrato per la prima volta al mondo la possibilità di ottenere molta più energia da una reazione di fusione in ambiente controllato rispetto alla quantità immessa. Una vera e propria rivoluzione capace di modificare drasticamente il modo dell’umanità di produrre energia. L’auspicio è che questa ricerca possa portare a un metodo per generare energia pressoché illimitata senza emissione di carbonio.