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​Clima, tassi e Ucraina. Il G7 giapponese di Giorgetti e Visco

Domani al via il vertice nipponico di Niigata dei ministri delle Finanze e dei governatori centrali. Sul tavolo la questione climatica, il sostegno incondizionato a Kiev e la politica monetaria. Con un occhio al Mes​

Giancarlo Giorgetti è in volo per il Giappone, destinazione Niigata, capoluogo dell’omonima prefettura e posta dinnanzi all’Isola di Sado, per il G7 delle Finanze. Insieme al ministro dell’Economia, anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, dal momento che la riunione prevede sia la presenza dei responsabili delle finanze dei Paesi membri, sia dei rispettivi banchieri centrali. Un vertice atteso e dall’agenda piuttosto fitta, che si svolgerà dall’11 al 13 maggio e sarà presieduta dalla presidenza giapponese del G7. E dunque, dal ministro delle Finanze giapponese, Shunichi Suzuki, e dal governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, che guidano congiuntamente il percorso finanziario del G7 sotto la presidenza nipponica.

A rappresentare l’Europa, invece, ci sarà il presidente dell’Eurogruppo, Pascal Donohoe, che prenderà parte a quasi tutti i tavoli in programma. I cui fili conduttori saranno essenzialmente quattro. Innanzitutto il sostegno continuo alla resilienza economica e alla ricostruzione dell’Ucraina, impegnata nella guerra per fronteggiare l’aggressione russa. Ma anche la stabilità economica globale, la crescita e ripresa. Su questo fronte è molto probabile che al centro delle discussioni finiscano le politiche monetarie di Federal Reserve e Bce, sotto i riflettori a causa del loro impatto sulle imprese e sul sistema bancario.

Tra gli altri temi, la spinta alla transizione e la lotta al climate change, per  una transizione ordinata ed equa verso le emissioni zero e la gestione del debito dei Paesi in via di sviluppo. C’è di più. L’ordine del giorno della seconda giornata prevede una riunione congiunta dei ministri delle Finanze e della Salute del G7 per un aggiornamento sui progressi in materia di tassazione internazionale e lavori sulla finanza per lo sviluppo e la sicurezza economica. Attenzione però, perché l’occasione nipponica potrebbe essere anche il pretesto per l’Europa per chiedere all’Italia di sciogliere definitivamente la riserva sul Mes, visto che Roma è l’unica in Ue a non aver ancora ratificato il Trattato (qui l’intervista all’economista Domenico Lombardi).

Parlando prima della sua partecipazione all’incontro, il ministro Donohoe ha spiegato che “l’economia globale deve affrontare una complessa confluenza di sfide geopolitiche e climatiche. La riunione del G7 è un’importante opportunità per l’Unione europea di continuare a lavorare con i nostri partner internazionali per costruire un’economia globale più sostenibile, sicura e prospera. L’economia dell’area dell’euro si è dimostrata resiliente di fronte a una serie di shock senza precedenti, ma non c’è spazio per l’autocompiacimento. Questo è il motivo per cui la zona euro ha assunto un impegno collettivo per migliorare la nostra competitività, anche rafforzando la nostra Unione bancaria e i nostri piani per approfondire la nostra Unione dei mercati dei capitali”.

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