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L’intelligence di Taipei trema per le mosse di Xi nel 2027

In due rari commenti pubblici, il direttore dell’intelligence nazionale di Taiwan spiega che per il destino dell’isola il 2027 sarà un anno chiave. Xi Jinping avrà un nuovo momento “elettorale” e avrà già compiuto metà del programma di modernizzazione militare

Un drone da combattimento cinese ha volato nei giorni scorsi intorno a Taiwan, circumnavigando quasi completamente l’isola: una mossa che secondo fonti del settore della Difesa di Taipei “è rara”, ma dimostra come Pechino continui a violare “pezzettino dopo pezzettino lo status quo”.

La rotta simbolica

Il ministero della Difesa taiwanese ha dichiarato che il drone TB-001 è stato uno dei 19 velivoli militari che sono entrati nella zona di identificazione della difesa aerea dell’isola nel giro di 24 ore a inizio settimana. Attraversando prima il Canale Bashi, che separa Taiwan dalle Filippine, poi è risalito lungo la parte orientale di Taiwan prima di tornare verso la costa cinese.

L’Esercito Popolare di Liberazione (Pla) cinese invia regolarmente aerei nella zona di identificazione della difesa aerea taiwanese, o Adiz, ma i viaggi attorno all’isola sono estremamente rari. Tuttavia, le attività sono in costante aumento. La Cina usa ogni espediente possibile per alterare le condizioni di equilibrio tacito che regolano da anni le relazioni con Taiwan. Si tratta di una maggiore assertività frutto di un maggiore convincimento nella necessità di procedere con il progetto storico del Partito/Stato per l’unificazione alla Cina dell’isola — che non è mai stata sotto il controllo cinese.

I timori per il 2027

Questa urgenza è sempre più sentita a Taipei. In una serie di rari commenti pubblici, il direttore della principale agenzia di intelligence di Taiwan ha per esempio indicato il 2027 come un anno di importanza fondamentale per i piani militari della Cina su Taiwan. Tsai Ming-yen, da febbraio direttore generale dell’Ufficio per la sicurezza nazionale di Taiwan (Nsb), ha parlato a una platea di studenti laureandi dell’Università nazionale Chung Hsing di Taichung (città della ragione centro-occidentale dell’isola). Secondo quanto notato da Taiwan News, è stata la prima volta in un quarto di secolo che un direttore generale dell’Nsb si è rivolto a un pubblico universitario. Significativo.

Oltre al discorso all’Università Chung Hsing, il Tsai, ex vice ministro degli Esteri e diplomatico con esperienza, ha rilasciato un’altrettanto rara intervista alla Bloomberg. Sebbene si sia rifiutato di intervenire nel dibattito in corso sulla tempistica di un’eventuale invasione cinese di Taiwan, ha comunque indicato il 2027 come un anno significativo per i piani del leader cinese Xi Jinping di modernizzare il Pla.

Narrazione e interessi

Non è una novità: Xi ha presentato per la prima volta il suo piano di “Modernizzazione 2035” del Pla nel 2017, descrivendolo come uno sforzo di tutto il Paese per migliorare significativamente le capacità di combattimento e come passo verso il raggiungimento dell’obiettivo a lungo termine della Cina di diventare una grande potenza militare globale. Tuttavia, le dichiarazioni pubbliche di Tsai sono interessanti: c’è volontà da parte dei taiwanesi di incrociare una serie di analisi uscite da alcuni fronti del Pentagono, che ritengono il 2027 l’anno in cui Xi sarà pronto all’assalto?

I taiwanesi di solito non parlano pubblicamente di questa urgenza, ma Tsai fa notare che il 2027 sarà il decimo anno del programma di riforme militari da 18 anni lanciato da Xi, e che il leader in quel momento sarà molto probabilmente in campagna elettorale per un quarto mandato presidenziale. A quel punto potrebbe essere disposto a spingere sull’acceleratore di certo dossier come quello taiwanese?

Xi fa sul serio, sempre di più 

Nell’intervista rilasciata a Bloomberg, Tsai ha detto che Xi “non consente alcun tipo di voce diversa [dalla sua] nel sistema politico cinese”. In sostanza, quindi, il leader cinese si è circondato di “una cerchia di funzionari che la pensano allo stesso modo”. Questo conseguente “pensiero di gruppo” significa che “il rischio di prendere una decisione sbagliata” su questioni urgenti come Taiwan “diventerà molto più alto” nei prossimi anni, ha avvertito il funzionario dei servizi taiwanesi.

È il rischio di essere accerchiati da yesman più che da consiglieri in grado di instaurare un clima di dibattito costruttivo. Xi per assicurarsi il terzo, storico mandato ha modellato il Partito a sua immagine, ma ha anche eliminato ogni spazio per il dibattito interno. In futuro questo processo continuerà.

Nel frattempo a Washington DC

In uno sviluppo separato, la direttrice della National Intelligence degli Stati Uniti, Avril Haines, ha detto giovedì che gli americani sono abbastanza convinto che Xi cercherà di prendere Taipei senza l’uso della forza. Tuttavia il leader ha chiesto al Pla di essere preparare un’opzione possibile. Per Haines, la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company Ltd (TSMC) sarebbe una delle principali cause di preoccupazione in un’eventuale invasione cinese di Taiwan. Gli Stati Uniti e altri Paesi si affidano in larga misura alla produzione della società taiwanese per l’utilizzo di semiconduttori nell’hardware civile e militare. Se un’invasione militare cinese di Taiwan impedisse alla TSMC di produrre tali semiconduttori, l’impatto che ne deriverebbe sull’economia globale sarebbe “enorme”, probabilmente compreso tra “600 miliardi di dollari e 1.000 miliardi di dollari su base annua per i primi anni”, ha dichiarato Haines.

Anche sulla base di queste dichiarazioni una guerra tra Stati Uniti e Cina per Taiwan sarebbe uno scenario da incubo per gli alleati dell’America nel Pacifico e non solo. Per contrastare la minaccia e monitorare le intenzioni militari della Cina, Tsai ha dichiarato che Taiwan sta sistematicamente approfondendo la cooperazione in tempo reale con i suoi “amici internazionali”, in particolare con il Five Eyes, una coalizione di condivisione di informazioni che comprende Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

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