Già governatore del Delaware, Stato in cui il presidente Biden è cresciuto e che ha rappresentato in Senato. Nel 2021 ha lavorato alla Casa Bianca per portare in America gli ex collaboratori afghani. Oggi è a Parigi come rappresentante presso l’Ocse
Sessantatré anni a novembre. In tasca la tessera del Partito democratico. Alle spalle due mandati da governatore del Delaware, lo Stato che il presidente statunitense Joe Biden ha rappresentato al Senato per 36 anni prima di diventare vicepresidente con Barack Obama alla Casa Bianca. Da poco più di un anno ambasciatore statunitense presso l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico di Parigi. Tra la nomina presidenziale e l’insediamento alla rappresentanza nella capitale francese, ha lavorato per alcuni mesi come coordinatore della Casa Bianca per la Operation Allies Refuge, con cui il governo americano ha portato nel Paese alcuni civili afghani a rischio, in particolare interpreti e dipendenti delle ambasciate statunitensi, dopo il ritiro militare dall’Afghanistan tornato in pochi giorni nelle mani dei Talebani.
Jack Alan Markell sarà il prossimo ambasciatore statunitense in Italia. Biden per Roma ha scelto lui, un fedelissimo e ascoltato consigliere il cui nome circolava nei mesi scorsi anche per l’incarico di nuovo capo di gabinetto della Casa Bianca. Il legame tra i due è anche personale. Alla guida del Delaware dal 2009 al 2017, Markell ha potuto contare su Beau Biden fino alla sua morte nel 2015. Il primogenito dell’attuale presidente era procuratore generale dello Stato e aveva espresso l’intenzione di candidarsi a governatore nel 2016 raccogliendo il testimone dell’amico Markell.
Con la nomina di Markell il presidente statunitense ha così dato una guida politica a tutte le ambasciate nei Paesi del G7 dopo due anni e tre mesi dal giuramento sulla scalinata del Campidoglio. Alla scadenza del mandato di Lewis Eisenberg, l’ambasciatore nominato dall’ex presidente Donald Trump, la rappresentanza in Italia è stata guidata da due incaricati d’affari, Thomas Smitham e Shawn Crowley.
Durante il suo mandato di governatore dal 2009 al 2017, “il Delaware è uscito dalla grande recessione con la più forte crescita di posti di lavoro della regione e tra le migliori crescite salariali del settore privato nel Paese”, recita il curriculum pubblicato sul sito della missione statunitense presso l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Prima di diventare governatore, Markell ha ricoperto per dieci anni la carica di tesoriere dello stesso Stato. Primo degli incarichi pubblici è stato consulente di McKinsey and Company, vicepresidente per lo sviluppo aziendale della società di telecomunicazioni Fleet Call (diventata poi Nextel, un nome pensato dallo stesso Markell) e ha lavorato come manager a Comcast Corporation. Queste esperienze, sommate alla spinta del Congresso per mettere al sicuro le telecomunicazioni statunitensi e degli alleati (nei giorni scorsi la Camera ha approvato e inviato al Senato il Countering Untrusted Telecommunications Abroad Act), suggeriscono che il 5G rimarrà al centro dell’agenda della missione in Italia degli Stati Uniti, decisi a sbarrare la strada ai fornitori cinesi Huawei e Zte (ritenuti minacce in quanto potenziali strumenti di spionaggio per Pechino).
Markell ha fatto parte dei consigli di amministrazione di numerose società quotate in borsa e private, nonché di diverse organizzazioni non profit, tra cui Upstream USA, Delaware State University, Annie E. Casey Foundation e Jobs for America’s Graduates. È stato Henry Crown Fellow e Rodel Fellow dell’Aspen Institute. Si è laureato alla Brown University e ha conseguito un master all’Università di Chicago. Ha una moglie, Carla, e due figli, Molly e Michael.