La festa che ha invaso la città di Napoli per la conquista del terzo scudetto non poteva non far sentire la sua eco nella giornata conclusiva del Green Med Symposium alla Stazione Marittima. Economia circolare, acqua, suolo ed energia e lotta ai cambiamenti climatici tra i temi che hanno animato l’evento
La festa che ha invaso la città di Napoli per la conquista del terzo scudetto non poteva non far sentire la sua eco nella giornata conclusiva del Green Med Symposium alla Stazione Marittima. Un po’ perché tutti o quasi gli organizzatori tifano per i colori del Napoli Calcio; un po’ perché anche gli “stranieri” sono stati inevitabilmente contagiati dai festeggiamenti diffusi su tutta la città. E soprattutto per l’ottima riuscita di questa edizione del Symposium che ha riunito nella città partenopea i protagonisti più autorevoli di quella che va sotto il nome di “transizione ecologica”. Qualche numero: 2000 presenze, 15 mila accessi on line, 40 sponsor, 90 relatori, 20 tavoli di lavoro, 5 atenei coinvolti, 500 studenti di scuole di ogni ordine e grado. Quattro i temi portanti che hanno animato le tre giornate: economia circolare, acqua, suolo ed energia. Con un unico obiettivo: la lotta ai cambiamenti climatici.
A cominciare dalla prima giornata che si è aperta con l’intervento del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. “Siamo l’eccellenza a livello europeo, ha detto il Ministro, abbiamo creato un settore dell’economia sul riciclo e siamo fermamente convinti che la direttiva europea in materia di imballaggi sia tutta da discutere”. Una flessibilità su un regolamento calato dall’alto dei palazzi di Bruxelles, fortemente contestato da tutto il mondo imprenditoriale, primo fra tutti il Conai che punta al Sud per migliorare ancora di più le percentuali della raccolta e del riciclo, definiti dal presidente Luca Ruini “una miniera urbana da cui estrarre materie prime che possono essere trasformate in altro o vengono rigenerate per ritornare imballaggi”.
Una giornata, quella d’apertura, che ha espresso tutta la specificità di questa “miniera urbana”. Il taglio del nastro è avvenuto su un campo polivalente di basket e volley realizzato da Ecopneus grazie alla raccolta di pneumatici abbandonati in strada e raccolti grazie ai volontari. Sul campo l’ex capitano della nazionale di basket e oggi consigliere federale FIP Giacomo Garlanda; Monica D’Ambrosio, direttore di Ricicla Tv; Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania; Laura D’Aprile capo dipartimento sviluppo sostenibile del Ministero dell’Ambiente; Luca Ruini, presidente del Conai; Alessandra Astolfi, responsabile di Ecomondo perone della manifestazione; Federico Dossena, direttore generale di Ecopneus e Giovanni Paone, editore di Ricicla Tv.
Oltre al regolamento sugli imballaggi, un’altra doccia fredda è arrivata proprio nei giorni scorsi dall’Unione europea e riguarda la filiera del riciclo degli pneumatici fuori uso (Pfu). Si tratta della proposta di bando dell’uso di intaso polimerico nelle superfici sportive in erba sintetica, principale destinazione di riutilizzo della gomma riciclata da Pfu. Secondo Dossena “lo scenario è di profonda criticità per il sistema nazionale di riciclo degli pneumatici fuori uso, per la sopravvivenza delle aziende e per la pratica sportiva dilettantistica e professionistica, sia in Italia che in Europa. È fondamentale prendere in considerazione i benefici ambientali e cercare soluzioni alternative sostenibili”.
Ogni anno in Italia, grazie ad un sistema di raccolta e riciclo, circa 400 mila tonnellate di pneumatici vengono trasformate in materiale riutilizzabile in molteplici applicazioni, dagli asfalti stradali alle superfici sportive. In Europa sono presenti oltre 21 mila campi da calcio in erba artificiale e oltre il 90% si avvale dell’utilizzo di “intasi polimerici riciclati da pneumatici fuori uso”. Si stima che l’uso della gomma “come riempitivo intaso nei campi in erba artificiale permetta di evitare l’emissione di 370 mila tonnellate di CO2 all’anno. Il divieto dell’uso del granulo di gomma comporterà una drastica diminuzione delle quantità di Pfu destinate al recupero di materia con significative perdite dei benefici ambientali.
Il contributo dell’Italia alla lotta al cambiamento climatico, in linea con il Green Deal europeo, è stato al centro della prima giornata. “Entro il 30 giugno – ha detto in proposito il Ministro Pichetto Fratin – presenteremo la nostra proposta all’Unione Europea, dove partirà il confronto. Il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima dovrà essere definito entro giugno 2024. Rispetto al precedente del 2018 il quadro è completamente cambiato, abbiamo avuto una rivoluzione nel pensiero, nella sensibilità e negli obiettivi nazionali e mondiali. Sono intervenute modifiche ai target di emissioni al 2030 e al 2050 che richiedono impegni maggiori”.
“Occorre trovare un punto di equilibrio tra ambiente, tecnologia e natura. La produzione dell’energia può e deve essere compatibile con la bellezza della natura”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che ha annunciato importanti investimenti per contrastare il cambiamento climatico, primi fra tutti 300 milioni di euro per l’indipendenza idrica della regione. “Quest’anno – ha proseguito De Luca – abbiamo voluto parlare di sistemi idrici e di recupero dei borghi nelle aree interne. La Campania è l’unica Regione ad aver messo a punto un piano per rendersi autonoma dal punto di vista idrico, sia in campo agricolo che industriale e potabile”.
Un settore sul quale si è voluto porre un’attenzione particolare è quello della formazione, attraverso la collaborazione delle cinque Università coinvolte. (Ne abbiamo già parlato in sede di presentazione del Symposium). “La grande sfida della Regione – ha sottolineato il presidente De Luca – è quello di trasmettere i valori ai giovani. Non possiamo rinunciare ad educare le nuove generazioni al rispetto e alla cultura dell’ambiente. Per questo bisogna che siano direttamente le università ad occuparsi di ricerca scientifica per non ferire l’ambiente”.
Servono nuove competenze nella green economy per nuove opportunità di lavoro. Ed è proprio quello che da tempo sta facendo il CONAI, costruire un ponte tra il mondo della formazione e quello del lavoro, attraverso molte iniziative ed alcuni strumenti, ai quali quest’anno se ne aggiunge uno nuovo, il manuale “Economia circolare: la sfida del packaging”, nato in collaborazione con università ed enti di ricerca. “Un volume corale che è frutto di un anno di impegno e ricerca e della collaborazione fra chi studia l’economia circolare e chi la vive ogni giorno – ha detto il presidente del Conai Luca Ruini – Formazione e competenze interdisciplinari sono essenziali per affrontare le sfide cui si troveranno davanti la nostra green economy e il settore del riciclo a livello internazionale. La nostra azione è rivolta non solo al raggiungimento dei risultati di recupero e riciclo, ma anche ad un cambio culturale della società, contribuendo alla qualità delle professioni che servono per il futuro della sostenibilità ambientale”.
La formazione e lo sviluppo delle competenze sono parte fondamentale del documento di “Politica Ambientale” del Consorzio: “Conai crede fortemente nella valorizzazione delle competenze siano esse interne o esterne all’organizzazione. Promuove costantemente la collaborazione con le Università e il settore accademico attraverso programmi formativi sul tema dell’economia circolare (Green Jobs) e la realizzazione di webinar di aggiornamento”. Dal 2019 sono stati istituiti corsi di specializzazione post-universitaria proprio “per fornire una formazione interdisciplinare, attraverso una parte teorica sulla normativa del settore e una parte tecnica sul mondo del riciclo”. Sono state realizzate sei edizioni in varie Regioni del Sud (Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania) e istituito dei premi per lo sviluppo di tesi di laurea sulla sostenibilità del packaging e sul riciclo.
“Siamo soddisfatti di questa edizione perché ha fatto registrare consensi sul territorio e apprezzamenti da più parti – ha detto a Formiche.net Monica D’Ambrosio, direttrice di Ricicla Tv, che, insieme ai suoi collaboratori, ha dato vita e animato la manifestazione – Siamo già al lavoro per il Green Med Symposium del 2024, per un evento che sia il più possibile inclusivo, educativo e divulgativo. Le nostre città devono essere sempre più smart. Per questo è necessario mettere a fattor comune le competenze che questa grande Regione può esprimere dal punto di vista industriale e istituzionale”.