Il presidente francese è pronto ad accogliere il ceo di OpenAI, Sam Altman, dopo aver aperto le porte al tycoon sudafricano, Elon Musk. Parigi vuole attrarre quanti più investimenti possibili, così da trasformarsi in un Paese davvero tecnologico mentre gli alleati nell’Ue tentennano. Ma il rapporto tra mondo della politica e Intelligenza Artificale appare ormai imprescindibile, come dimostra l’America
Trasformare la Francia nella capofila digitale dell’Europa. Emmanuel Macron ha le idee chiarissime fin dal primo giorno in cui ha messo piede all’Eliseo e le esplicita ogni qualvolta ne ha l’occasione. Nel momento in cui, però, a Bruxelles i dossier procedono a rilento, rimanendo impantanati mentre Stati Uniti e Cina procedono a passo spedito, Parigi decide di muoversi in autonomia – come molto spesso ha già fatto in passato. Giovedì il presidente francese accoglierà il Ceo di OpenAI, Sam Altman, che con il suo ChatGPT è diventato un’istituzione nella Silicon Valley. Macron gli presenterà una serie di vantaggi per poterlo convincere a investire in Francia, rendendola davvero una “nazione start-up” capace di attrarre grandi aziende, così come se l’immagina il presidente della Repubblica transalpina.
Sicuramente, i due parleranno di IA Generativa, quella che Altman conosce alla perfezione e la stessa che Macron vorrebbe veder meglio sviluppata anche in Europa. “Discuteranno delle questioni relative alla costruzione di una normativa sull’Intelligenza Artificiale, che permetta di conciliare le esigenze etiche alla tutela degli utenti e della democrazia, con l’obiettivo di innovare il settore”, fanno sapere dall’Eliseo. Proprio la settimana scorsa, Altman era apparso in audizione davanti alla commissione Giustizia del Senato statunitense per avvertire sui rischi che il mondo stava correndo con l’IA, da governare a livello statale per renderla solo un’opportunità e non anche una minaccia.
Non è di certo il primo incontro tra Macron e personaggi di spicco del mondo tech. Ultimamente, a fargli visita era stato Elon Musk, patron di Tesla, SpaceX e Twitter. Il tycoon sudafricano era stato ricevuto nel palazzo presidenziale dopo aver preso parte alla sesta edizione di Choose France, conferenza annuale che si tiene a Versailles per intercettare gli investimenti internazionali. A sfruttare la presenza di Musk è stato anche il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, spiegando che i colloqui tra il suo governo e l’imprenditore riguardavano diversi temi, compreso ovviamente quello sulle auto elettriche. “Tutti gli investimenti che vengono conclusi oggi sono il risultato di mesi, o addirittura anni, di trattative”, aveva confidato.
Il che spiega ancor meglio quanto Macron ci tenga alle questioni tech. Non che gli altri Stati europei siano meno interessati alla questione – Altman ha fatto il giro di diverse capitali per capire dove poter aprire un eventuale ufficio di OpenAI, individuato forse in Varsavia come suggerito da Bloomberg – ma Parigi sembrerebbe avere una marcia in più. Sicuramente, rispetto a Roma, viaggia su binari differenti. L’Italia è l’unico Paese europeo ad aver bloccato temporaneamente ChatGPT, anche con motivazioni che avevano ragione di esistere, ma al tempo stesso conferma un sostanziale timore verso i nuovi strumenti.
Che ormai politica e mondo tech corrano una a fianco all’altro è ormai evidente. D’altronde gli utenti online rimangono pur sempre persone fisiche in grado di avere una propria ideologia e, quindi, di votare. Si è semplicemente – si fa per dire – spostato il luogo dove intercettarli. Sembra averlo capito anche il governatore della FloridaRon DeSantis, stella nascente del partito repubblicano che ha finalmente deciso di rompere il silenzio che ruotava attorno alla sua candidatura per annunciare la scena in campo alle presidenziali del 2024. Lo farà su Twitter Space, dialogando proprio con Musk.
Un’apparizione che conviene a entrambi. A DeSantis per essere il primo politico americano a tentare questa nuova strada comunicativa, nella speranza di raggiungere i giovani elettori che hanno più dimestichezza con i social network – sempre tenendo a mente che il suo sfidante interno, Donald Trump, è un maestro della comunicazione, specie se digitale. Dall’altra parte, Musk tenta di dare una sterzata al momento negativo che il nuovo Twitter sta riscontrando, nell’ambizioso tentativo di sostituirsi ai tradizionali media conservatori come Fox News.
Più in generale, l’America può dirsi sicuramente più attenta alle questioni legate all’IA. Non che abbia la soluzione in tasca, ma l’amministrazione Biden è fortemente impegnata sul tema. A inizio maggio, il governo americano ha annunciato una serie di misure per promuovere i benefici dell’IA e ridurne i rischi. Da cui Macron, perché no, potrebbe trarre qualche spunto per trasformare la sua Francia in un modello tech, mentre gli alleati europei arrancano.