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Un treno per l’Arabia, targato I2U2. Una risposta occidentale alla Via della Seta cinese

Una ferrovia che colleghi Medio Oriente, Arabia e India (via mare). Questo è il progetto di cui hanno discusso il consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti e i rappresentanti di Arabia Saudita, Emirati e India

Lo scorso weekend si è tenuto a Riad un incontro importante: il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan ha parlato con i rappresentanti di Arabia Saudita, Emirati e India dello sviluppo di un progetto infrastrutturale che spera di unire i Paesi della regione del Golfo grazie ad una rete ferroviaria, collegata anche con l’India attraverso rotte marittime dai porti dell’area.

La notizia è stata riportata da Axios che sostiene si tratti di una delle iniziative chiave della Casa Bianca in Medio Oriente. Sarebbe questa la risposta all’influenza della Cina nella regione, che è parte fondamentale della Belt and Road Initiative, la nuova Via della Seta.

Sullivan — che in questi giorni è iper nominato per aver tenuto un discorso sulla “dottrina Biden” — ha partecipato agli incontri anche con l’obiettivo di spinger questa iniziativa tra partner e alleati. La chiamano “railway diplomacy”, dove le ferrovie diventano legami fisici in cui scorrono le relazioni internazionali. E in questo i Paesi del Golfo, che hanno intenzione di collegare tutta la regione attraverso una rete di binari che dovrebbe creare una circolarità di connessioni, sono piuttosto ricettivi.

“Un secondo funzionario statunitense ha detto che Sullivan discuterà con il principe ereditario Mohammed bin Salman e altri funzionari sauditi sullo stato delle relazioni bilaterali tra Arabia Saudita e Stati Uniti – si legge su Axios -, ma anche di questioni regionali e della possibilità di ulteriori misure di normalizzazione tra Arabia Saudita e Israele”. E Israele nel progetto diplomatico-ferroviario è un tassello importante.

L’idea infatti pare sia “nata durante i colloqui che si sono tenuti negli ultimi 18 mesi in un altro forum chiamato I2U2, che comprende Stati Uniti, Israele, Emirati Arabi Uniti e India”. Il forum è stato istituito alla fine del 2021 per discutere di progetti infrastrutturali strategici in Medio Oriente.

Sullivan ha spiegato questa iniziativa durante il suo discorso di giovedì scorso al Washington Institute for Near East Policy: “Se non ricordate nient’altro dal mio discorso, ricordate I2U2, perché ne sentirete parlare di più mentre andiamo avanti”. Per il consigliere, l’idea è collegare l’Asia meridionale al Medio Oriente agli Stati Uniti “in modi che fanno avanzare la nostra tecnologia economica e la nostra diplomazia”. Il progetto è uno dei pilastri dell’integrazione in Medio Oriente nella strategia asiatica dell’amministrazione Biden, sfruttando anche l’interessamento che quei Paesi hanno per la regione.

“Un Medio Oriente più integrato e interconnesso – ha dichiarato Sullivan – dà potere ai nostri alleati e partner, promuove la pace e la prosperità regionali e riduce le richieste di risorse agli Stati Uniti in questa regione a lungo termine senza sacrificare i nostri interessi fondamentali o il nostro coinvolgimento nella regione”.

Israele non fa parte al momento di questa iniziativa, ma potrebbe aggiungersi in futuro. La possibilità di una normalizzazione tra Riad e Gerusalemme è da tempo discussa, anche a Washington. Il processo è avviato, in futuro potrebbero esserci evoluzioni anche sotto forma di questo genere di infrastrutture altamente strategiche — anche perché complicherebbero i piani cinesi nella regione.



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