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Cosa cambia per Trieste con il sì di Scholz alla cinese Cosco

Dopo mesi di tira e molla, il governo tedesco ha dato l’ok all’ingresso del colosso di Pechino nel porto nel Nord della Germania. Mesi fa, Ghiretti (Merics) spiegava a Formiche.net le conseguenze per Trieste

Alla fine il governo tedesco guidato dal socialdemocratico Olaf Scholz ha dato il via libera all’ingresso del colosso statele cinese Cosco nel terminal container Tollerort del porto di Amburgo con il 24,9% delle quote della società Hafen und Logistik AG (Hhla), partecipata dall’ente amministrativo della città. L’annuncio è stato dato ieri, poche ore dopo l’incontro a Berlino tra Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca, e Qin Gang, omologo cinese. Sempre ieri, Baerbock e l’omologa francese Catherine Colonna hanno spiegato in conferenza stampa dopo un bilaterale che i due governi hanno un “messaggio comune”, “stiamo cercando di limitare le nostre dipendenze quando sono eccessive. Stiamo parlando di de-risking piuttosto che di decoupling”, ha spiegato la ministra francese.

CHE COS’È SUCCESSO

A ottobre il cancelliere Scholz, ex sindaco di Amburgo, era riuscito ad avere la meglio su diversi ministri del suo governo, in particolare quelli dei Verdi (come Baerbock), dando il via libera all’accordo con un riduzione dal 35% al 24,9% della partecipazione di Cosco in modo da togliere la minoranza di blocco in Hhla. Il mese scorso i media tedeschi avevano rilevato che dall’inizio dell’anno l’infrastruttura è classificata come “critica” dall’Ufficio federale per la sicurezza informatica (Bsi). Ciò, come spiegavamo su Formiche.net, non implicava lo stop automatico dell’operazione. Ma il governo federale è stato spinto a qualche riflessione in più. Ma, dopo la decisione di ieri, l’acquisizione verrà finalizzata “presto”, come ha dichiarato Hhla in una nota.

PERCHÈ RIGUARDA ANCHE L’ITALIA

L’affare interessa anche l’Italia e cade in una fase delicata per la scelta sul rinnovo (o meno) del memorandum d’intesa sulla Via della Seta firmato dal governo gialloverde presieduto da Giuseppe Conte nel 2019. Come raccontato su Formiche.net nelle scorse settimana, Riguarda in particolare Trieste, il cui porto è stato da tempo individuato da Pechino come scalo perfetto per la Via della Seta nell’Adriatico. Infatti, all’inizio del 2021 Hhla ha concluso all’inizio dell’anno scorso un’operazione per l’acquisizione del 50,01% della società triestina Piattaforma logistica Trieste. L’affare sinotedesco “non sembra presentare ripercussioni dirette su Trieste”, ha spiegato nei mesi scorsi Francesca Ghiretti, analista del centro studi tedesco Merics, a Formiche.net. “Ma guardando all’operazione in maniera più generale emergono alcuni interrogativi che riguardano la concorrenza. Infatti, Cosco, che riceve fondi statali dalla Cina, non compete allo stesso livello di altre imprese nel settore. Inoltre, la sua posizione dominante sul mercato è un potenziale strumento geopolitico per Pechino”, ha aggiunto.



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