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Per carta e cartone 128 milioni di euro dal Pnrr. I dettagli

Uno studio promosso da Comieco, il Consorzio nazionale del sistema Conai per il recupero di carta e cartone, e del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e realizzato da Nomisma, presentato ieri alla Camera dei deputati, prevede un incremento della capacità di trattamento della filiera di oltre 700 mila tonnellate di carta e cartone

“È il momento per tutti, a partire dall’attuazione del Pnrr, di mettersi alla stanga”, aveva detto il Presidente Sergio Mattarella citando Alcide De Gasperi di fronte a una platea di imprenditori e politici nel marzo scorso. Il 21 aprile la Camera ha approvato il decreto per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale degli investimenti complementari al Pnrr (Pnc). Mentre l’approvazione della terza rata da 19 miliardi da parte della Commissione europea era prevista per la fine di giugno e la data per la revisione del Piano da parte del governo italiano è stata prorogata  al 31 agosto. “Il ministro Fitto – ha assicurato Giorgia Meloni – sta lavorando con la Commissione europea e le singole amministrazioni per assicurare la piena attuazione del Piano”.

La nuova governance voluta dal governo Meloni prevede una cabina di regia che fa capo a Palazzo Chigi. Il rispetto dei tempi è la condizione necessaria per la riuscita del Pnrr. È previsto, inoltre, che ciascun ministero si doti di “una struttura di livello dirigenziale generale cui affidare le attività di gestione, monitoraggio, rendicontazione e controllo”. Queste rappresentano il punto di contatto tra il ministero e l’Ispettorato generale per il Pnrr del ministero dell’Economia. Tutti fanno capo alla Struttura di missione del Piano presso la presidenza del Consiglio che si interfaccia con la Commissione europea.

E così le “singole amministrazioni” stanno continuando a lavorare per finanziare il più rapidamente possibile, sempre con i dovuti controlli, quei progetti risultati idonei. La Missione 2 del Piano “Rivoluzione verde e transizione ecologica” si prefigge, tra le altre cose, di “migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolare”, rafforzando le strutture per la raccolta differenziata, ammodernando o sviluppando nuovi impianti di trattamento, colmando il divario Nord-Sud e realizzando progetti altamente innovativi per le filiere strategiche.

Si inseriscono in questo quadro i 70 progetti per il comparto della carta finanziati dal Pnrr per 128 milioni di euro che si vanno ad aggiungere agli investimenti già previsti dalla filiera per un totale di oltre 466 milioni di euro. Sono suddivisi in 46 progetti per impianti di trattamento dei rifiuti cartacei, 22 di  miglioramento e ampliamento delle cartiere e 2 nuovi progetti per il trattamento finale degli scarti pulper: 25 saranno realizzati nel Nord Italia, 18 nel Centro e 27 nel Sud.

Uno studio promosso da Comieco, il Consorzio nazionale del sistema Conai per il recupero di carta e cartone, e ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e realizzato da Nomisma, presentato ieri alla Camera dei deputati,  prevede un incremento della capacità di trattamento della filiera di oltre 700 mila tonnellate di carta e cartone che “sommato all’aumento della capacità produttiva delle cartiere consentirà di migliorare la qualità della carta recuperata e gestire maggiori volumi di raccolta differenziata che i Comuni italiani possono ancora raccogliere”.

“L’analisi di Nomisma – ha detto Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – conferma che i progetti per carta e cartone possono essere un volano per incrementare ulteriormente la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia: si stima che finiscano in discarica ancora circa 830 mila tonnellate, 440 mila delle quali al Sud. Se venissero intercettate, il nostro Paese potrebbe superare in anticipo l’obiettivo europeo dell’85% di tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato al 2030”.

Secondo Nomisma, le imprese destinatarie dei finanziamenti presentano un livello di investimenti propri pari a circa 2,7 milioni di euro all’anno, con evidenti differenze territoriali e tipologie impiantistiche. In particolare per le cartiere l’investimento è di poco più di 5 milioni di euro, mentre quello per gli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei è di un milione e mezzo. A livello territoriale, la spinta del Pnrr sarà “proporzionalmente” maggiore al Nord (+35%) e al Sud (+34%) rispetto al Centro (+10%). Una spinta che, oltre a portare benefici territoriali e ambientali grazie a una maggiore efficienza energetica e conseguente diminuzione di emissioni di CO2, produrrà vantaggi economici creando le condizioni per aumentare i posti di lavoro. “Tenendo conto che tra il 2013 e il 2021 l’occupazione delle cartiere e degli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei è aumentata del 2,5% l’anno, grazie agli investimenti del Pnrr il tasso si attesterà al 3,5% fino al 2026”.

L’iter per l’assegnazione degli investimenti, attraverso tutta una serie  una serie di controlli e valutazioni, è stato ricordato da Laura D’Aprile, Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del Mase. “Le proposte di progettualità presentate dalla  filiera della carte e del cartone hanno ricevuto un punteggio molto elevato sotto il profilo dell’innovazione tecnologica. Attraverso i progetti presentati e ammessi a finanziamento, la maggior parte nel Centro-Sud del Paese, sono stati implementati in modo significativo la simbiosi industriale e i distretti circolari, in linea con gli obiettivi del Pnrr. Le progettualità della filiera sono pertanto rispondenti ai criteri europei del Piano d’azione sull’economia circolare”.

A concludere l’incontro romano è stato Fabrizio Penna, Capo Dipartimento Unità di missione per il Pnrr del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il quale a voluto ricordare l’impegno profuso dalle strutture del ministero e di Ispra per accelerare le azioni di “messa a terra” dei progetti ed essere in linea con i tempi previsti dal Piano. Prova ne sono, appunto, i finanziamenti che vengono presentati oggi. Esiste, poi, la possibilità di rimodulare alcuni progetti, grazie anche all’attivazione del fondi  del RePowerEu e alla nuova finestra che si è aperta fino a novembre. “Sono convinto, ha detto Penna, che attraverso l’impegno di tutti i soggetti pubblici e privati chiamati a collaborare alla realizzazione del Piano, si possa arrivare a raggiungere i risultati previsti. Se vi sono alcuni ritardi questi sono dovuti alla scrupolosità delle valutazioni, le quali dovranno essere sottoposte a una serie di controlli da parte delle autorità nazionali ed europee. Anche perché il settore dei rifiuti è sempre stato uno dei settori che ha da sempre ricevuto un’attenzione particolare da parte delle autorità di controllo, per le note vicende legate in passato alle attività illecite in questo settore. Conosciamo il  mondo consortile con il quale collaboriamo da anni. Esiste un tavolo tecnico  dove  possiamo confrontarci, ministero, Ance e Consorzi, sulle varie problematiche relative alla gestione dei rifiuti. Ripartiamo da qui per arrivare tutti insieme al traguardo sperato”.


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