Maggiore fidelizzazione e punizioni più severe per chi vuole sottrarsi alla leva militare. Sono solo alcune delle misure introdotte da Pechino con l’aggiornamento delle sue norme per la coscrizione, che ora puntano a rispecchiare sempre più il pensiero di Xi Jinping
Pechino aggiorna le sue regole per la coscrizione. La motivazione ufficiale è quella di aggiornare i regolamenti militari in modo da attuare il “Pensiero di Xi Jinping” sul rafforzamento delle Forze armate e migliorare la qualità dei soldati di leva dell’Esercito popolare di liberazione (Pla). Tuttavia, l’analisi delle misure contenute delle decisioni prese dalla Commissione militare centrale (Cmc) rivelano le lacune che preoccupano gli strateghi della Repubblica popolare riguardo alle capacità del proprio personale in uniforme. Da nuove misure per il reclutamento, a nuove previsioni per le punizioni da infliggere di fronte a un diverso tipo di reati relativi alla renitenza alla leva, fino a misure per attirare (e trattenere in uniforme) personale qualificato.
Un nuovo capitolo sulla coscrizione di guerra
La principale riforma vede l’aggiunta di un intero nuovo capitolo al regolamento relativo alla coscrizione in tempo di guerra. Le nuove norme consentono ora al Cmc di modificare a piacimento i requisiti per la leva a seguito di un ordine di mobilitazione nazionale per la Difesa del Paese. Tra le misure, anche la possibilità di richiamare in servizio, in caso di guerra, gli ex-soldati come supplemento delle unità in servizio attivo. Questa misura, oltre a rivelare il fatto che gli strateghi cinesi stanno effettivamente riflettendo sulla possibilità di un conflitto, scopre anche un vulnus all’interno delle stesse Forze armate di Pechino: la fidelizzazione del personale. I soldati, specialmente i più istruiti, tendono infatti a lasciare la vita militare al termine dei due anni di ferma, scoraggiati dalle dure condizioni e attirate dalle migliori condizioni economiche e lavorative del settore privato. Già ne 2021 la leadership cinese revisionò la politica di smobilitare il personale di leva che non avesse raggiunto il grado di sottufficiale, permettendo anche ai soldati di truppa un “secondo arruolamento”. L’ulteriore rafforzamento di queste misure tradirebbe un mancato raggiungimento degli obbiettivi sperati con la prima riforma.
Misure ancora più rigide per chi si sottrae dalla leva
Nei nuovi regolamenti sono state anche rafforzate le punizioni sui reati in caso di renitenza alla leva, il rifiuto di prestare il servizio una volta reclutati, il sostegno a chi cerca di evitare il reclutamento (definito ufficialmente “ostacolare i cittadini all’adempimento dei loro obblighi militari”). Oltre a multe salate (oltre i seimila dollari), le nuove pene prevedono l’impossibilità di iscriversi all’università, andare all’estero, ottenere sussidi statali, essere impiegati nel servizio civile o nelle imprese statali, o persino ricevere una licenza commerciale. L’inasprimento delle regole fa trapelare come il problema di chi cerca di evitare il servizio militare sia più grave di quanto ufficialmente riconosciuto.
Il Dragone punta a soldati più performanti
A questo si aggiunge un problema legato al bacino stesso di reclutamento. Il nuovo regolamento prevede controlli ulteriori sugli esami fisici. In particolare, nuove ispezioni saranno attivate qualora in un gruppo di reclute un numero eccessivo di candidati non dovesse superare l’esame fisico. Queste misure affrontano il problema della scarsa forma fisica delle Pla, un problema riconosciuto fin dal 2013 e causato dallo stile di vita sedentario di molti cittadini cinesi, con elevati casi di sovrappeso e miopia. Un problema che ha visto crescere anche il numero di infortuni tra le reclute in addestramento. Questi problemi, tra l’altro, sembrano affliggere anche il personale già reclutato nel corso del proprio periodo di ferma, diminuendo la qualità delle prestazioni nel corso dei periodici momenti di esercitazione.
Il ruolo dell’istruzione
Una ulteriore misura enfatizza la richiesta per personale militare con istruzione universitaria, o in generale di militari con competenze specifiche tecnico-specialistiche. Lo stesso Xi ha definito la qualità del personale la chiave per un esercito di livello mondiale. Tra le misure adottate c’è quella di concentrare maggiormente l’attenzione nel reclutamento di cittadini con un background familiare urbano, un elemento fortemente correlato con il livello di istruzione. Altro incentivo viene dalla ristrutturazione del reclutamento per attirare i neo-laureati offrendo condizioni professionali di qualità, spendibili eventualmente anche dopo il periodo di ferma. Il focus, in questo senso, si rivolge soprattutto alle facoltà Stem, identificando i laureati in materie tecniche avanzate e con competenze specifiche come necessarie per una forza armata moderna e pronta a scenari di combattimento ad alto valore tecnologico.