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Cos’è la “fun-flation”, che ci regala un’estate cara ma divertente

Le banche centrale si affannano a raffreddare il costo della vita, eppure secondo molti economisti per divertimento e tempo libero non si bada a spese. E così anche se i tassi salgono, i prezzi faticano a ridursi

Meglio un concerto o una lavatrice? Un viaggio o un’auto? Un’inflazione fastidiosamente alta, come le temperature di questi giorni, sembra destinata a persistere, costringendo le banche centrali a infliggere ulteriori dolori a consumatori e imprese, aumentando ancora e ancora i costi di finanziamento. Eppure non pochi economisti hanno individuato una tendenza insolita per l’estate: i consumatori continuano a spendere per esperienze costose ma divertenti, dalle serate fuori ai concerti, nonostante l’aumento dei prezzi.

E si sa, più si spende, più c’è domanda, più l’inflazione tiene il passo. E così, per assurdo, mentre si tenta di frenarla, essa se non aumenta, certamente ci mette molto di più a ripiegare. I presidenti delle banche centrali di entrambe le sponde dell’Atlantico, Usa e Ue in testa, racconta il New York Times, stanno lanciando l’allarme. La Banca d’Inghilterra, per esempio, ha aumentato i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, più del previsto, dopo aver fallito nel tentativo di gestire l’inflazione più alta di tutti i Paesi del Gruppo dei 7.

Il governatore della banca, Andrew Bailey, la cui credibilità sta subendo un duro colpo, ha dato la cifra dell’intervento fornendo una spiegazione cautelativa: “Se non alziamo i tassi ora, potrebbe essere peggio in seguito”. Qualche ora dopo, Jerome Powell, il presidente della Fed, ha avvertito: “Siamo impegnati a riportare l’inflazione sotto controllo”. Tradotto, un nuovo aumento dei tassi è sul tavolo, anche negli Stati Uniti.

Insomma, gli economisti vedono qualcosa di strano nei dati sull’inflazione. I prezzi sono alti, eppure i consumatori stanno facendo spese per pasti costosi, tariffe aeree da capogiro e biglietti per concerti costosi. Alcuni analisti svedesi hanno addirittura incolpato i fan di Beyoncé di aver fatto lievitare i prezzi di alberghi e ristoranti quando il mese scorso si sono riversati nel Paese per assistere all’inizio del tour mondiale della star americana. Negli Stati Uniti, altri hanno riscontrato un effetto simile, con un’impennata dei prezzi degli hotel nelle città in cui si esibisce Taylor Swift.

“È una fun-flation, se si cerca una parola”, ha dichiarato Holger Schmieding, capo economista di Berenberg. E i dati suggeriscono che questo tipo di inflazione non si sta ritirando. “Stiamo assistendo all’estate del divertimento”, ha detto. Quando l’inflazione è persistentemente alta, i consumatori normalmente tagliano. Se spendono, lo fanno in genere per i cosiddetti beni durevoli: una nuova lavatrice, un’automobile, una casa. L’idea è che sia prudente anticipare questi acquisti se si ritiene di poter spendere di più nel prossimo futuro.  Ma ora non sembra essere più così. Meglio ballare, viaggiare. Alcuni chiamano questo fenomeno revenge spending, una smania di concedersi esperienze uniche, quasi a “vendicarsi” di quasi tre anni di paura e chiusure legati alla pandemia.

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