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Il disagio giovanile oltre la condanna dei comportamenti. Scrive Frojo

Il profondo disagio giovanile del tempo presente impone riflessioni che vadano oltre il giudizio e la condanna dei comportamenti, indubbiamente gravi e deprecabili, di una triste cronaca italiana. Quale futuro per giovani divisi tra un mondo percepito come sfida estrema per illusori godimenti o, al contrario, come assoluta chiusura a difesa da incontrollabili angosce?

Cercare una direzione possibile in un mondo surreale. Quali orizzonti per una società disorientata, posseduta da rabbia e violenza?

Dal demenziale challenge che ha causato la morte del piccolo Manuel, al crudele “gioco” di uccidere a botte un clochard ghanese, al bullismo quotidiano nei confronti di coetanei e alla violenza verso gli insegnanti. Nell’anno scolastico appena concluso, cinque aggressioni ai docenti ogni mese, secondo le statistiche Miur.

Il profondo disagio giovanile del tempo presente impone riflessioni che vadano oltre il giudizio e la condanna dei comportamenti, indubbiamente gravi e deprecabili, di una triste cronaca italiana.

Quale futuro per giovani divisi tra un mondo percepito come sfida estrema per illusori godimenti o, al contrario, come assoluta chiusura a difesa da incontrollabili angosce?

Immersi in un’identità virtuale che si nutre di immagini e di istantaneità, secondo recenti indagini, un quinto dei giovani non è più in grado di comprendere il senso di testi scritti. Ma è tutta colpa dei social? Amplificatori di una solitudine fatta di consensi fittizi.

Gli esperti si interrogano sui benefici ma anche sui danni che le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale potrebbero determinare nelle relazioni. E la regolamentazione europea sta ponendo le basi per una realtà dalla quale certamente non si può arretrare. Mentre una società in crisi sembra incapace di definire riferimenti e “regole” per un’umanità che già vive secondo parametri più vicini ad algoritmi che a valori, certezze, desideri, passioni.

Drammatica, in Italia, è la dispersione scolastica. Attestata, secondo i dati Istat, all’11,5% (maggiore tra i ragazzi, con il 13,6%, rispetto al 9,1% delle ragazze). E la percentuale di Neet (giovani che non lavorano e non studiano) tra i 15 e i 29 anni raggiunge il 19%, rispetto ad una media europea del 13%. Obiettivo dell’Ue, entro il 2030, è la riduzione dell’abbandono scolastico al 9%. E’ emergenza, secondo alcune ricerche, l’aumento di ansia e depressione sin dalla fascia adolescenziale. L’abuso di farmaci e di stupefacenti è l’inevitabile realtà.

Eppure, partono proprio dai giovani alcuni segnali di riscatto anche nel web. Una ragazza di 22 anni è riuscita a far smascherare dalla polizia postale gli autori della diffusione di foto private che la ritraevano, a 14 anni, violando intimità e dignità. Non solo del corpo. Immagini inserite in chat di adolescenti per un “catalogo” di figurine da scambiare e commentare. Ha avuto il sostegno della madre per uscire dalla vergogna e dalla violenza, testimoniando che il coraggio si alimenta di amore. Una forza che vale più di ogni legge, per rompere pregiudizi e paure.

Ed è stata un’undicenne, seguita da altre adolescenti, a indignarsi per una foto pubblicata dalla influencer Chiara Ferragni sottolineando la comunicazione distorta, attraverso i social, dell’immagine femminile. Nella realtà, i giovani sono anche quelli che hanno vissuto nell’isolamento il lungo periodo della pandemia dimostrando pazienza e determinazione, e offrendo supporto agli anziani. E sono “gli angeli del fango” che, senza tentennamenti e timori, hanno affrontato con generosa solidarietà l’emergenza dell’alluvione romagnola.

E sono i giovani che, all’esame di maturità, quest’anno hanno in gran parte scelto di riflettere sul testo di Marco Belpoliti “Elogio dell’attesa nell’era di wathsapp” (43% degli studenti). In un tempo in cui tutto è istantaneo, l’attesa è spazio per condividere, credere, sperare e sognare. E’ promessa. E’ misura di desideri e sentimenti. E’ sofferenza che diventa forza per realizzare obiettivi e sostenere ideali.

“Chi è saggio non segue il volgo”, ha ricordato il testo di Seneca dell’opera “Lettere morali a Lucilio” scelto per la prova di latino. Contro ostentazione e potere, la vita autentica del sapiens si contrappone a quella del vulgus, al populus che non ha più anima. Per Seneca, egli stesso vissuto tra incoerenze e contraddizioni, i valori sono dentro, non fuori ciascuno di noi.

“Essere”, non “apparire”, è, dunque, la domanda segreta dei giovani? E’ la domanda che ha bisogno di risposte attraverso gli esempi e gli insegnamenti degli adulti. In un mondo smarrito, la centralità dei sentimenti delle donne è forse, ancora, una nuova sfida, rimedio per uscire dal buio e guardare al futuro?

La sensibilità femminile accoglie la fragilità con la capacità di trasformare la paura in coraggio. Capaci di riannodare, le donne insegnano una comprensione che va oltre la ragione e parla al cuore. Attraverso un’azione empatica e gentile, capillare e sottile, ma energica, tessono un galateo dei sentimenti che potrebbe sembrare superato ma è eterno. E’ un percorso non solo per donne.

Comunicare con il cuore. E’ stato l’appello di Papa Francesco per la Giornata mondiale della comunicazione. Un linguaggio intimo, spesso difficile prima con se stessi, che non accetta mediazione e cerca contatti autentici. Una connessione che trova nella fragilità le parole giuste per comprendere errori, contraddizioni. Dirada ombre e allontana solitudini.

E’ tempo di far sentire ai giovani il calore dei sentimenti e delle passioni. Nella famiglia, come nella scuola e in ogni comunità, immaginare una palestra di formazione, per la mente e il cuore, per una nuova cultura umana. Uscendo, con umiltà e con il cuore aperto, dalla rapacità individualistica e dando spazio alla consapevolezza della condivisione. Sperimentando anche il valore del vuoto e della mancanza. Un vuoto che, forse, oggi, comprendiamo solo quando, nella morte, scorgiamo il volto più vero della vita. La fragilità che va contro maschere imposte è il nuovo valore. Da affermare con la forza del cuore. Dopo gli esami di Maturità, forse, questo è il vero compito delle vacanze. Per giovani e adulti.


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