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Il richiamo della foresta, l’economia circolare del legno

Il racconto dell’evento con il quale sono stati ricordati i 25 anni di attività del Consorzio Rilegno, parte del sistema Conai che si occupa della raccolta, del recupero e del riciclo degli imballaggi in legno

Una gestione efficiente dei rifiuti è fondamentale per il pieno sviluppo dell’economia circolare e per accelerare la transizione verso un sistema economico a basso impatto di carbonio. Lo afferma un recente studio della Cassa Depositi e Prestiti ricordando gli obiettivi che l’Unione Europea ha fissato per gli Stati membri: riciclare almeno il 75% dei rifiuti urbani e almeno il 70% di quelli di imballaggio entro il 2030. Il tutto in una visione strategica orientata ad accelerare la transizione ecologica e a rafforzare l’autonomia nell’approvvigionamento di materie prime critiche e ridurre la dipendenza da Paesi terzi “forieri di tensioni sullo scacchiere geopolitico internazionale”.

Particolarmente ambiziosi gli obiettivi di riciclo degli imballaggi. Oltre all’obiettivo generale del 70% entro il 2030, sono fissati obiettivi diversificati per le varie filiere: plastica 55%; legno 30%; acciaio 80%; alluminio 60%; vetro 75%; carta e cartone 85%. Gli ultimo dati diffusi da Conai e dai Consorzi di filiera sono più che incoraggianti. Entro il 2023 il riciclo globale degli imballaggi dovrebbe raggiungere il 75%, ben al di sopra di quanto previsto per il 2030. Altrettanto dicasi per le filiere. I risultati al 2022 parlano di un riciclo di oltre il 77% per l’acciaio, del 67% per l’alluminio, dell’85% per carta e cartone, dell’80% per il vetro, del 59% per la plastica e del 63% per il legno.

“Il richiamo della foresta. Summit italiano del legno sostenibile” è stato l’evento con il quale sono stati ricordati i 25 anni di attività del Consorzio Rilegno, il consorzio del sistema Conai che si occupa, appunto, della raccolta, del recupero e del riciclo degli imballaggi in legno. Il legno, questo sconosciuto, verrebbe quasi da dire. Almeno fino a qualche tempo fa e sicuramente per la Commissione Europea, se è vero, come è vero, che grazie alla volontà dell’Italia e alle azioni di persuasione nei confronti delle istituzioni comunitarie da parte di Conai e delle associazioni di categoria, se questo imballaggio è stato inserito nella direttiva insieme agli altri, con relativi obiettivi di riciclo.

Un settore e un’industria, quella del legno, che sono andati sempre più affermandosi e ad aumentare il loro fatturato e la loro presenza sul mercato. Sostenibilità ed economia circolare i segreti di questo successo. Secondo una ricerca di Fondazione Symbola e FederlegnoArredo, questo comparto è il più efficiente e sostenibile in Europa: “consumiamo meno energia ed emettiamo meno CO2. Il mobile made in Italy è secondo al mondo dietro la Cina per surplus commerciale e primo in Europa per investimenti in ricerca e sviluppo”. Il riciclo del legno è un esempio concreto e virtuoso di economia circolare, grazie al consorzio Rilegno.

E allora vediamoli i numeri che parlano della circolarità di questo materiale. E che hanno fatto anche di questo imballaggio e del suo riciclo, un’eccellenza europea nel corso degli ultimi venticinque anni. Sono oltre un milione 700 mila le tonnellate raccolte e avviate a riciclo nel 2022, con una percentuale del 63% dell’immesso al consumo, più del doppio dell’obiettivo fissato dalla direttiva europea al 2030. A livello territoriale è sempre la Lombardia in prima posizione con 467 mila tonnellate (il 27% del totale), seguita dal Piemonte (114 mila), dalla Campania (137 mila) e dalla Toscana (134 mila).

“Recuperare, riutilizzare e riciclare sono le priorità che guidano il nostro consorzio da oltre 25 anni – ha detto Nicola Semeraro, presidente di Rilegno – che hanno consentito di dare vita a un sistema di economia circolare che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali che per la capacità di creare sviluppo e occupazione a beneficio della comunità e del sistema Italia. Un’economia concreta e consolidata che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale”.

La maggior parte del materiale raccolto e avviato a riciclo è costituito da pallet, imballaggi industriali, cassette per prodotti ortofrutticoli e per alimenti. Una quota non indifferente proviene dalla raccolta urbana, i cosiddetti ingombranti, come vecchi mobili, cassette per la frutta, per vini e liquori, realizzata attraverso le convenzioni con i Comuni nell’ambito dell’Accordo Quadro Anci-Conai. Una prima lavorazione (pressatura, frantumazione e triturazione) avviene nelle piattaforme convenzionate con Rilegno diffuse su tutto il territorio nazionale. Dopo viene avviato a riciclo nelle strutture localizzate per lo più nel Nord Italia.

Un sistema che, secondo una ricerca del Politecnico di Milano sugli impatti sociali, economici e ambientali di questa filiera, genera oggi un fatturato di oltre 3 miliardi di euro, più di 10 mila posti di lavoro e un risparmio di emissioni di CO2 in atmosfera pari a un milione 800 mila tonnellate. Una gestione efficiente del riciclo che ha dato vita ad un pezzo importante dell’economia circolare del Paese: il 95% del legno riciclato viene utilizzato per la creazione di pannelli truciolari, “linfa vitale per l’industria del mobile”, e altri prodotti, come blocchi di legno cemento per l’edilizia, biofiltri, pasta di legno per le cartiere e compost.

In questi 25 anni di attività del Consorzio sono state immesse al consumo 63 milioni di tonnellate di imballaggi in legno; sono state avviate a riciclo 34 milioni di tonnellate; ne sono state riutilizzate 10 milioni, pari a 800 milioni di pallet rigenerati e reimmessi al consumo; è stato garantito a tutto il sistema della raccolta e del riciclo un sostegno economico di 460 milioni di euro.

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