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Space economy e sfide globali. L’agenda spaziale di Urso negli Usa

Dall’avvio dei negoziati per un accordo tecnico e di sicurezza nell’ambito spaziale (Tla) alla ricerca di nuove collaborazioni industriali e commerciali tra Roma e Washington. L’agenda spaziale del ministro con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, in visita negli Stati Uniti

“Nello Spazio si giocano le sfide globali”. Sono solo alcune delle parole usate dal ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, nel corso del colloquio con l’executive secretary del Nation space council americano, Chirag Parikh. Il ministro italiano è in missione negli Stati Uniti e molte sono le attività condotte a Washington, tra cui una serie di incontri con i diversi rappresentanti del comparto industriale. Tali bilaterali hanno lo scopo di rafforzare le sinergie tra i due Paesi sul piano spaziale, dal momento che rappresenta uno dei settori politico-strategici per eccellenza, nonché terreno fertile per collaborazioni internazionali anche per via dell’onerosità della realizzazione delle infrastrutture spaziali che il più delle volte richiedono l’intervento di due o più Paesi.

L’incontro

“L’Italia investe tanto nello spazio: all’Agenzia spaziale europea (Esa) siamo il secondo contributore e il sesto al mondo nel rapporto investimenti spazio/Pil”, ha ricordato il ministro in visita oltreoceano, così da sottolineare il ruolo di partner affidabile dell’Italia nei progetti spaziali. Le ricadute positive di una ancor più stretta collaborazione Italia-Usa in orbita possono affliggere diversi ambiti, da quello tecnologico a quello industriale-commerciale, senza dimenticare le opportunità poste dallo sviluppo sia della Space economy sia della Space diplomacy. Nel corso della visita è stato posto l’accento anche sul piano governativo, come ha ricordato Urso: “Abbiamo avviato il negoziato per un Technical and security agreement (Tsa). Auspichiamo di concluderlo in tempi brevi, anche in un’ottica di reciprocità con gli Stati Uniti”. In ultimo, il ministro ha potuto incontrare numerosi rappresentanti delle maggiori aziende spaziali e aerospaziali degli Usa, per stabilire nuove collaborazioni industriali (e non solo commerciali) tra i due Paesi.

Roma e Washington unite in orbita

“Con gli Stati Uniti abbiamo già numerose collaborazioni avviate: cito quella sul programma Artemis, che abbiamo firmato per primi, ma anche i tanti accordi con Nasa e aziende private”, ha ricordato Urso, evidenziando il profondo legame storico che unisce i comparti spaziali dei due Paesi, in un’ottica trasversale e multi-dominio. Cercando di schematizzare i principali settori su cui si concentra la cooperazione spaziale tra i due Paesi alleati, si potrebbe dire che si concentra principalmente: sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), sul volo umano, sull’esplorazione lunare grazie al programma Artemis, sulle missioni scientifiche ad ampio spettro e appunto sullo sviluppo di partnership commerciali e industriali. Recentemente, in occasione dello Space symposium tenutosi ad aprile a Colorado Springs, la Nasa ha riconosciuto l’Agenzia spaziale italiana (Asi) come il partner “preferito” nelle collaborazioni spaziali, a conferma della stretta intesa che unisce le due sponde dell’Atlantico.

Una collaborazione a tutto tondo

In tale quadro, in vista del prossimo pensionamento dell’Iss e della crescente commercializzazione dell’orbita bassa, che vede già la società texana Axiom attiva nel realizzare la prima stazione spaziale commerciale, l’Aeronautica militare italiana ha siglato a inizio marzo degli accordi che prevedono l’addestramento di un ufficiale dell’Arma, nonché la partecipazione alla missione spaziale di un astronauta dall’Aeronautica, verso l’Iss e da quest’ultima verso la Terra. L’intesa si inserisce nelle attività avviate tra le due realtà già nel 2018, in linea con il Protocollo d’intesa firmato lo scorso anno tra la stessa Axiom e il ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, su iniziativa dell’Ambasciata d’Italia negli Usa. Il nostro Paese già contribuisce al futuro di Axiom Space con il comparto industriale italiano per la costruzione delle future stazioni in orbita, in particolare con Thales Alenia Space (joint venture tra Leonardo e Thales).

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