Si tratterà a tutti gli effetti di un’alternativa a Twitter, con la differenza che sarà direttamente collegata a Instagram. Il vero punto di rottura sta quindi nella sua interoperabilità. Quello tra i due pesi massimi delle Big Tech, invece, è ormai talmente profondo che una vera lotta non è da escludere
“Un’app di conversazione basata sul testo”, interoperabile, direttamente collegata a Instagram. In altre parole, Threads. È questa la novità che Meta si appresta a rilasciare sul mercato, già disponibile in preordine sull’App Store di Apple e, da giovedì, aperta a tutti i dispositivi. A leggere la descrizione, sembrerebbe trattarsi di un nuovo social. “Threads è il luogo in cui le comunità si riuniscono per discutere di tutto, dagli argomenti di cui ti interessa oggi a quelli che saranno di tendenza domani. Qualunque cosa ti interessi, puoi seguire e connetterti direttamente con i tuoi creatori preferiti e con altre persone che amano le stesse cose, oppure costruirti un gruppo di follower per condividere le tue idee, opinioni e creazioni con il mondo”. Insomma, un Twitter 2.0.
Che Mark Zuckerberg fosse alla ricerca di una nuova piattaforma era ormai cosa nota, così come era risaputo che il suo obiettivo vertesse sul superare quella che gestisce il rivale Elon Musk. “Stiamo pensando a un social network decentralizzato e indipendente per condividere messaggi scritti in tempo reale”, aveva dichiarato a metà marzo la società. Un paio di mesi prima, a gennaio, il chief product officer Chris Cox, si era spinto oltre. “Abbiamo ascoltato creatori e personaggi pubblici che sono interessati ad avere una piattaforma gestita in modo sano, di cui possano fidarsi e su cui possano fare affidamento per la distribuzione”. Le parole d’ordine di Meta erano dunque “sicurezza, facilità d’uso, affidabilità”: sintetizzate, vorrebbero significare un’alternativa al Blue Bird di Musk.
L’essere stata progettata con altre reti della stessa natura rende Threads una vera novità nel panorama digitale, un punto di svolta per il settore tecnologico che ha da sempre preferito un ambiente chiuso dove imporre le sue regole. Con Threads non andrà così. Sebbene presenti funzionalità completamente differenti, il fatto che sia collegata a Instagram presenta dei vantaggi concreti per gli utenti, che possono esportare i propri followers e la lista dei seguiti sull’altra piattaforma mantenendo il loro nome, evitando di ripartire da zero. Così non dovrà ripartirci Meta, che può contare sui due miliardi di utenti registrati su Instagram.
L’azienda ha quindi dato dimostrazione, ancora una volta, di saper prendere il meglio di quanto realizzato dalle rivali per riproporlo in una nuova veste. È accaduto con l’introduzione delle Stories, riprendendo una funzione di Snapchat, così come i Reels che sono stati studiati sulla base dei video su TikTok. “Gli odiatori diranno che [dentro Meta] mancano di innovazione, ma in realtà penso che sia intelligente”, ha dichiarato l’ex dirigente di Snapchat e Instagram Meghana Dhar.
La vicenda diventa ancor più centrale nel momento in cui Twitter sta cambiando radicalmente faccia. La decisione di Musk di limitare il numero dei post da poter leggere ha ovviamente scatenato reazioni tutt’altro che positive da parte di chi lo frequenta. La trasformazione in atto da quando il tycoon di Pretoria è arrivato al vertice dell’azienda è palese: la volontà di far pagare la spunta blu pochi, ma fastidiossimi dollari; il paywall alla dashboard entro i prossimi trenta giorni; l’epurazione di migliaia di dipendenti; la perdita di inserzionisti; i vari problemi tecnici, prima d’oggi assenti; il modo in cui vengono moderati i contenuti. Tutto questo ha fatto nascere negli utenti la voglia di un’alternativa a Twitter.
Zuckerberg sarebbe pronto a fornirla al più presto. Ciò segnerebbe un cambio di passo rispetto al suo recente passato, quando sembrava preferisse contenuti personalizzati a quelli legati alle notizie vista la facilità con cui si incappa nelle fake-news (un qualcosa che l’ideatore di Facebook conosce bene, visto che è stato chiamato a risponderne in prima persona). Ora, invece, sembra voler dichiarare guerra al suo rivale, alimentando le voci di un loro combattimento a mani nude. “Penso che un nuovo leader del microblogging emergerà per soppiantare Twitter” ha dichiarato Steve Texeira, chief product officer di Mozilla, già dirigente di Twitter e Meta. Che sia quest’ultima a trionfare, però, “è tutt’altro che scontato”.