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Non solo Barbie. Tutti i film (pop) vietati per questioni geopolitiche

Il film, atteso nelle sale il prossimo 21 luglio, è stato vietato perché presenta una breve scena con la mappa in cui viene rappresentato (con le linee tracciate) il territorio reclamato unilateralmente dalla Cina nel Mare Cinese meridionale. Ma la censura contro la produzione della Warner Bros non è l’unico caso…

Barbie è la bambola più amata nel mondo, ma non in Vietnam, almeno adesso. La prima mondiale dell’omonimo e atteso film, interpretato da Margot Robbie e Ryan Gosling, è in programma il prossimo 21 luglio. Ma è stato anticipato il divieto di proiezione in alcuni Paesi, tra cui il Vietnam.

Secondo i media statali, il film Barbie, diretto da Greta Gerwig, è proibito in Vietnam per ordini diretti del governo. Il motivo è l’apparizione, per pochi secondi, di una mappa in cui viene rappresentato il territorio reclamato unilateralmente dalla Cina nel Mare Cinese meridionale. Si tratta di una linea con nove punti tracciati, che si usa nelle mappe per illustrare i contenziosi territoriali. Sono in corso diverse dispute territoriali tra Vietnam e Cina per il Mare Cinese meridionale, una regione ricca di risorse, specialmente energetiche.

Un quotidiano statale vietnamita ha spiegato che il governo ha deciso di non autorizzare la licenza per la proiezione del film “Barbie”. A spiegare che il motivo è la mappa sul mare conteso sarebbe stato Vi Kien Thanh, capo del Dipartimento Cinema vietnamita. La casa di produzione del film, Warner Bros, non si è ancora pronunciata sulla vicenda.

Questa non è la prima volta che un film è vietato dalle autorità vietnamite, per lo stesso motivo della linea tracciata del territorio conteso con la Cina. Nel 2019, il governo di Taipei ha ritirato il film animato “Abominable” (Il piccolo yeti) della DreamWorks. In quel caso il distributore Cgv è stato multato e il personale del Dipartimento Cinema del Vietnam ha ricevuto una nota disciplinare per non avere individuato le “immagini offensive”. Due settimane dopo però il film è arrivato nelle sale vietnamite.

Anche nel 2022, il film di azione “Uncharted” della Sony è stato censurato per la stessa motivazione, così come la serie australiana “Pine Gap” di Netflix nel 2021. L’anno precedente, invece, le autorità hanno consigliato ai produttori dei telefilm “Put Your Head On My Shoulder” e “Madam Secretary” di eliminare le scene in cui c’era la mappa.

Anche in Cina le limitazioni al cinema sono all’ordine del giorno. Come raccontato da Formiche.net, per frenare l’influenza delle produzioni cinematografiche dell’Occidente sul mercato cinese, il governo di Pechino ha bloccato l’uscita nelle sale di tutti i film Marvel della Disney.

Nonostante gli sforzi del colosso cinematografico per ottenere l’approvazione dei funzionari cinesi, i film Marvel sono stati bloccati per rappresentazioni dei personaggi o preoccupazioni sui commenti fatti da registi, registi o attori nei film.

Shawn Robbins, analista capo di Boxoffice Pro, ha spiegato a Axios China che “i film Marvel sono in genere molto redditizi, ma gli aspetti politici nel bloccare quei film hanno avuto la precedenza per il governo cinese rispetto all’impatto economico positivo che probabilmente avrebbero avuto al botteghino”.



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