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Calano i consumi di carta e cartone, ma aumenta la raccolta differenziata. Il Rapporto Comieco

Nonostante il calo dei consumi, la raccolta differenziata aumenta e supera i 3 milioni di tonnellate, con una media nazionale pro-capite di oltre 61 chilogrammi. Anche se i comportamenti dei cittadini variano sul territorio nazionale. Tutti i dati del 38° Rapporto Comieco, il consorzio del sistema Conai che si occupa del riciclo e del recupero degli imballaggi di origine cellulosica

La raccolta differenziata da parte dei cittadini è il primo anello della catena di quel nuovo paradigma che va sotto il nome di economia circolare e che si conclude con il riciclo. Un primo passo importante perché condiziona tutti i passi successivi. E che risponde al principio della “responsabilità condivisa” che vede coinvolti tutti, dalle imprese alle Amministrazioni locali, passando appunto per i cittadini e la loro abitudini quotidiana a conferire i rifiuti in maniera differenziata. Lo è per tutti i rifiuti di imballaggio che lo scorso anno hanno raggiunto il 73% del tasso di riciclo rispetto all’immesso al consumo. E a maggior ragione per gli imballaggi in carta e cartone che hanno superato l’81% di riciclo, confermando il superamento degli obiettivi europei al 2025 e il progressivo avvicinamento ai target fissati per il 2030.

È quanto riportato dal 28° Rapporto sulla raccolta, il riciclo e il recupero di carta e cartone presentato oggi e realizzato da Comieco, il consorzio del sistema Conai che si occupa del riciclo e del recupero degli imballaggi di origine cellulosica.

Nonostante il calo dei consumi, la raccolta differenziata aumenta e supera i 3 milioni 600 mila tonnellate, con una media nazionale pro-capite di oltre 61 chilogrammi. Anche se i comportamenti dei cittadini variano sul territorio nazionale. Al Nord la raccolta differenziata di carta e cartone fa registrare quasi 8 mila tonnellate in più rispetto all’anno precedente. Trainano questa crescita Valle d’Aosta, Lombardia ed Emilia Romagna. Al Centro la crescita supera le 4 mila tonnellate grazie soprattutto alla Toscana e all’Umbria. Al Sud la raccolta è di 8 mila tonnellate, ma proprio in quest’area che si concentra il maggiore potenziale di crescita: qui è disponibile, secondo Comieco, “oltre il 50% delle 800 mila tonnellate di carta e cartone che stima finiscano ancora nell’indifferenziato e la cui intercettazione sarà determinante per il definitivo superamento dell’obiettivo Ue dell’85% di tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato al 2030”.

“Le grandi città sono un amplificatore delle dinamiche nazionali e nell’insieme di questo macro-nucleo urbano cala la produzione dei rifiuti – ha sottolineato Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – anche se la produzione pro-capite è superiore del 20% a quella nazionale. Le raccolte differenziate migliorano ovunque, tranne a Roma e a Napoli. Occorre migliorare la qualità della raccolta per migliorare il riciclo”.

Ricordiamo che i grandi agglomerati urbani con i loro 7  milioni e mezzo di abitanti rappresentano il 13% di tutti gli italiani. Producono 4 milioni circa di tonnellate di rifiuti urbani, il 14% del totale nazionale. Raccolgono 1 milione e 800 mila tonnellate, 500 mila delle quali sono di carta e cartone (14%).

Per quanto riguarda i numeri della gestione di Comieco, il rapporto parla di 972 convenzioni con  6.840 Comuni o loro gestori all’interno dell’Accordo Quadro Anci-Conai. Nei 25 anni di attività (il Consorzio è stato istituito con il Decreto Ronchi del 1997) sono state raccolte complessivamente 63 milioni di tonnellate di carta e catone. Oltre 183 milioni di euro è stato l’ammontare complessivo nel 2022 dei corrispettivi riconosciuti da Comieco ai Comuni, a fronte di poco meno di 2 milioni di tonnellate di carta e cartone raccolti. Dal 1998 al 2022 sono stati riconosciuti 2 miliardi 320 milioni di euro. Oltre ai corrispettivi per la raccolta, il Consorzio ha riconosciuto 41 milioni di euro per la lavorazione e la valorizzazione della carta recuperata: 344 impianti di gestione distribuiti su tutto il territorio nazionale e 57 cartiere per il riciclo.

Per quanto riguarda l’industria cartaria, il 2022 è stato un anno con un mercato vivace, una domanda interna stabile e la ripresa dell’esport. La carta recuperata, è bene ricordarlo, resta la principale fonte di fibra di cellulosa per questo settore. La produzione cartaria si riduce di quasi 900 mila tonnellate, soprattutto negli imballaggi. Assistiamo ad una ripresa consistente dell’importazione di materie prime (+750 mila tonnellate). Il consumo del macero interno passa da 6 milioni di tonnellate a 5 milioni 400 mila.

“Lavoriamo per anticipare il 2030 – ha concluso Montalbetti – raggiungendo gli obiettivi di riciclo previsti prima della scadenza, come già fatto con quelli al 2025. Attraverso un più forte sostegno alla raccolta differenziata al Sud; e il miglioramento degli imballaggi per l’e-commerce e il delivery”. Si punta anche a massimizzare gli effetti attesi dal Pnrr nell’ambito delle misure specifiche per carta e cartone. Oltre il 60% dei fondi è destinato allo sviluppo dell’impiantistica legata al riciclo di questi materiali, specie nel Sud del Paese. A queste risorse si aggiunge uno specifico piano di Comieco “a supporto ed aiuto dei Comuni del Sud con investimenti straordinari per 3 milioni e mezzo di euro”. Il navigatore, spiega il rapporto, resta impostato sulla stessa barra: raccogliere di più e meglio. Per farlo occorre colmare il divario tra il Sud e il Centro-Nord del Paese.



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