Enpam rappresenta circa 365.000 iscritti dell’ordine dei medici, di cui circa 165.000 attualmente a riposo e quindi aventi diritto alle prestazioni pensionistiche. Il patrimonio di cui è dotata ammonta a 25 miliardi di euro. Adepp, nata con l’intento di associare e rappresentare i 18 enti previdenziali professionali privatizzati a seguito della riforma del 1995 e la fondazione assistenziale Onaosi, vanta un patrimonio complessivo di circa 108 mld €. Obiettivi di investimento, strategie e numeri nel colloquio tra Uberto Andreatta e Alberto Oliveti
La sede della Fondazione Enpam sorge nei pressi di quel che rimane del Ninfeo di Alessandro, monumentale struttura di distribuzione dell’acqua posta sulla sommità del colle Esquilino al termine di una diramazione dell’articolato sistema acquedottistico romano.
A concludere il ciclo di incontri che Formiche.net ha dedicato agli investitori istituzionali di comunità a partire dalla questione idrica è intervenuto quindi proprio il dott. Alberto Oliveti, che ha iniziato la sua carriera di medico a Senigallia e che da diversi anni presiede sia la Fondazione Enpam che Adepp, ossia l’associazione che raggruppa la Casse Previdenziali del nostro Paese.
Enpam rappresenta circa 365.000 iscritti dell’ordine dei medici, di cui circa 165.000 attualmente a riposo e quindi aventi diritto alle prestazioni pensionistiche. Il patrimonio di cui è dotata ammonta a 25 miliardi di euro, cresciuto ai livelli attuali grazie a una gestione virtuosa su base costante del bilancio tra entrate contributive (3,3 mld € l’ultimo dato annuo disponibile) e uscite assistenziali e previdenziali (2,8), a sancire un patto generazionale tra gli appartenenti ai 106 ordini provinciali fondato, da un lato, sulla sostenibilità e solvibilità del sistema pensionistico/assistenziale nel suo complesso e, dall’altro, sull’adeguatezza delle prestazioni da erogare.
Adepp, dal canto suo, nata con l’intento di associare e rappresentare i 18 enti previdenziali professionali privatizzati a seguito della riforma del 1995 e la fondazione assistenziale Onaosi, vanta un patrimonio complessivo di circa 108 mld € – di cui ENPAM rappresenta quindi poco meno di un quarto – a beneficio di 1,7 milioni di professionisti. La virtuosità espressa in termini di avanzo di gestione riguarda anche il sistema Adepp nel suo complesso (11 mld € di entrate a fronte di circa 7,5 mld di uscite), fungendo così da contrafforte all’altro elemento del primo pilastro della previdenza italiana, da tempo in deficit strutturale.
Accanto alla normale attività di rappresentanza istituzionale, Adepp coordina le modalità di intervento degli Enti Previdenziali che vi aderiscono ispirandosi alla filosofia racchiusa nell’acronimo Wise, ossia Welfare, Investimenti – assieme essi detengono, ad esempio, circa il 25% del capitale di Banca d’Italia –, Servizi ed Europa, a testimonianza di come l’azione previdenziale debba assumere un respiro non più limitato entro i confini domestici bensì integrato nel sistema più ampio delle politiche dell’Unione.
Tale unità di intenti e armonia nel modus operandi delle Casse Previdenziali si riscontra anche e soprattutto nel sostegno delle proprie politiche di investimento al sistema Paese in quanto inserito nel contesto continentale: sempre in un quadro di prudenza, sostenibilità, diversificazione e di riguardo agli aspetti mission-related, esse si dirigono infatti per il 50% in Italia e per il 75% in ambito Ue.
Emblematica, in tal senso, è la virata strategica operata da Enpam in ambito immobiliare tramite la quale, partendo da un assetto pre-privatizzazione in cui gli immobili a uso abitativo rappresentavano l’unica forma di esposizione in ambito ‘alternativo’, anche come forma di sostegno alle politiche di equo canone, si operò prima un ribilanciamento volto ad abbracciare anche le altre asset class immobiliari per approdare infine all’asset allocation attuale dove, a seguito della cessione ad Apollo Global Management dell’intero portafoglio diretto, Enpam si trova sì ad essere esposta per il 20% nell’immobiliare ma soltanto in via indiretta attraverso la sottoscrizione di quote di veicoli gestiti da operatori professionali di primario standing.
Sul versante idrico, in conclusione, oltre a ricordarne gli elementi di contiguità alla mission di Enpam soprattutto per gli aspetti di igiene (Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu), Oliveti evidenzia la necessità assoluta per il nostro Paese di mettere a terra, con approccio organico e possibilmente accompagnata da una rimodulazione tariffaria, una politica di investimenti diretta a migliorare le prestazioni della rete idrica, a costruire bacini di laminazione e invasi che trattengano l’acqua piovana e alimentino la produzione di energia elettrica e, infine, a ridurre l’immissione di microplastiche nelle acque dei mari.