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La cooperazione accademica come vettore interculturale. La visione di Med-Or

La cooperazione accademica è un vettore dello scambio culturale. La storia della dottoressa Mezerak, neo-laureata alla Luiss attraverso una borsa di studio che racconta l’impegno di Fondazione Med-Or nel Mediterraneo allargato

Le relazioni People-to-People basate anche sullo scambio e sull’integrazione culturale hanno la caratteristica di essere baricentriche, con la capacità di costruire stabilità condivisa nel lungo periodo. È sulla base di questo genere di concetti che realtà come Fondazione Med-Or lavorano costantemente nel tentativo di costruire un sistema di dialogo tra le diverse culture accomunate dalla condivisione dello stesso bacino socio-geo-politico, il Mediterraneo allargato. Un’attività svolta anche favorendo progetti di cooperazione in ambito accademico.

L’attuale fase storica vede nel Mediterraneo allargato un favorevole, quanto complesso, momento di distensione. Le dinamiche interne di tensione sono state in parte superate perché i grandi attori regionali con proiezione internazionale hanno avviato forme di contatto diplomatico e dialogo culturale. Permangono dossier aperti, equilibri delicati, contesti sensibili e attori interessati alla destabilizzazione: e se lo sforzo politico (con tutto ciò che comporta) è la leva istituzionale per gestire il quadrante, lo scambio socio-culturale è la forma profonda per saldare la stabilità sugli elementi comuni di questo articolato e variegato contesto sociale e geopolitico.

“La mia esperienza in Italia ha avuto un profondo impatto sulla mia crescita personale e professionale. È stata un’opportunità unica per comprendere più a fondo la cultura italiana ed europea, ampliare le mie prospettive e sviluppare le mie conoscenze accademiche in economia internazionale, scienze politiche e relazioni internazionali, impegnandomi al contempo in numerose esperienze professionali ed extracurriculari”. A parlare è Houda Merezak, studentessa marocchina vincitrice della borsa di studio promossa da Fondazione Med-Or in collaborazione con la Luiss e la Mohammed VI Polytechnic University di Rabat.

Formiche.net l’ha raggiunta a poche ore dalla discussione della tesi, “Examining the Impact of Security-Based Factors on Supply Chain Location Decisions: A Longitudinal Data Analysis of Global Value Chain Participation”, per il corso di laurea in Global Management and Politics. La dottoressa Merezak è la prima studentessa del progetto a conseguire il titolo, nonché la prima borsista in assoluto a completare un percorso di studi interamente finanziato dalla fondazione presieduta da Marco Minniti. Promuovere la cultura, l’alta formazione e l’internazionalizzazione degli atenei è tra gli scopi nevralgici per Med-Or.

Il percorso specifico della borsista marocchina si inquadra nel più ampio impegno della Fondazione per il rafforzamento dei legami tra Rabat e Roma, oltre che tra le diverse aree del Mediterraneo. Secondo la visione di Med-Or, attraverso il dialogo e lo scambio di idee tra le future generazioni e classi dirigenti (in particolare attraverso la cooperazione accademica), l’Italia può sfruttare il soft power derivante dal suo essere una grande potenza culturale e scientifica per stabilire solidi legami e più strette relazioni con i suoi partner regionali e internazionali.

“Lo scambio culturale e accademico tra Italia e Marocco promuove una comprensione culturale più profonda, che aiuta a colmare le distanze e a promuovere relazioni più forti. È un’opportunità per i due Paesi di esplorare e celebrare il loro comune patrimonio storico e culturale”, spiega Merezak, che in questo clima ha vissuto il suo percorso formativo. “I giovani e i leader italiani e marocchini – continua – sono agenti di cambiamento che contribuiscono in modo significativo allo sviluppo dei rispettivi Paesi. Incoraggiando il dialogo e lo scambio di conoscenze e idee, possono costruire una solida base per una cooperazione e una collaborazione a lungo termine su questioni regionali comuni”.

Fondazione Med-Or svolge un ruolo in questo senso, parte del sistema-Paese italiano a tutti gli effetti, facendo anche da piattaforma di dialogo e opportunità interculturali. “Essere stata selezionata come beneficiaria della borsa di studio della Fondazione è un onore incredibile e una grande opportunità per la quale sono molto grata e orgogliosa. La borsa di studio rappresenta il riconoscimento personale, il progetto mi ha dato la possibilità di accedere a diverse opportunità educative e professionali che hanno contribuito immensamente alla mia crescita personale e professionale. Ma ancora di più credo che con la creazione di reti e partenariati di valore come quelli pensati dalla Fondazione Med-Or figure come la mia potranno svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere relazioni più strette e collaborazioni tra l’Italia e i Paesi vicini, contribuendo così a una regione mediterranea più interconnessa e armoniosa”.

Come ritieni che questa esperienza in Italia ti abbia arricchito e quale contributo pensi di poter dare in futuro al tuo paese? “Questa esperienza mi ha fatto maturare un forte impegno per la promozione delle relazioni bilaterali tra il Marocco e l’Italia. Lavorando e vivendo in Europa, promuovo e sostengo attivamente il rafforzamento della conoscenza e dello scambio culturale tra Marocco e Italia. In futuro, mi propongo di riportare conoscenze, competenze ed esperienze per contribuire allo sviluppo e al progresso del mio Paese, facendo leva sulle prospettive internazionali che ho acquisito”.

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