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L’europa mediterranea sarà il nuovo asse franco-tedesco. L’incontro Tajani-Schinas

A Roma si sono confrontati i due leader politici, in grande sintonia sull’importanza del Mediterraneo. Il tema principale è stato quello delle migrazioni, ma si è parlato anche di sicurezza, agricoltura, cambiamento climatico. Con un intervento a sorpresa dal pubblico

Oggi allo spazio “Esperienza Europa – David Sassoli” di Roma si è tenuto l’incontro “Una nuova strategia per il Mediterraneo”, promosso dalle rappresentanze delle istituzioni europee a Roma e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Ospiti d’onore sono stati il Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e il vice-Presidente della Commissione Europea per la Promozione dello stile di vita europeo Margaritis Schinas, i quali hanno affrontato da molteplici prospettive la questione del teatro mediterraneo.

Il ministro Tajani apre il dibattito sottolineando come l’evento si svolga alla viglia di un fondamentale incontro nella città di Tunisi, dove rappresentanti tunisini e delle istituzioni europee firmeranno un accordo volto a garantire un importante sostegno finanziario allo stato nordafricano: queste risorse permetteranno alla Tunisia di affrontare con maggiore serenità la sfida delle riforme, di assumere un ruolo da protagonista nella lotta contro il traffico di esseri umani, di continuare a crescere e di contribuire così alla stabilità del Mediterraneo.

Tajani ha poi parlato dell’importanza di concentrare l’attenzione dell’Europa sul Mediterraneo, per trasformarlo da cimitero in un bacino di pace, benessere e commercio. La sola azione dei paesi che vi si affacciano, come Italia e Grecia, non è sufficiente, serve l’assistenza di tutti: l’obiettivo è realizzare un grande piano Marshall per l’Africa, per affrontare le emergenze del continente. Il bacino mediterraneo allargato dovrà ricevere un’attenzione sempre maggiore da Nato ed Europa, due punti fermi della politica estera italiana, e la loro partecipazione sarà necessaria per gestire i grandi fattori di rischio dell’area: Iran, conflitto Israele-Palestinese, Afghanistan, Siria.

Dopo aver ringraziato l’Italia e il suo governo per il ruolo fondamentale giocato nelle negoziazioni con Tunisi, Schinas si ricollega al ruolo dell’Europa, di cui rimarca la visione “antropocentrica” assunta negli ultimi anni. E portando come esempi il più grande piano vaccinale della storia, il Recovery Fund come prima emissione di debito comune, e altri progetti senza precedenti nella storia europea. Secondo il politico greco per molti anni l’Europa ha fallito miseramente sul fronte delle migrazioni, ma questa realtà sembra destinata a cambiare presto con la firma del nuovo patto. Che si articolerà su tre punti principali: relazioni bilaterali stabili tra le istituzioni europee e i paesi di origine e/o transito dei migranti; un sistema di border management comune; e il rispetto dei principi di burden sharing e solidarity. Per la prima volta dopo anni il blocco di paesi del fianco meridionale europeo emerge in modo coeso per guidare il processo di stabilizzazione. “Se volete un titolo per i vostri articoli, eccolo: l’Europa Mediterranea sarà l’asse franco-tedesco del futuro” sentenzia Schinas.

I due esponenti politici proseguono lo scambio di opinioni su temi più specifici che dovranno essere prioritari nell’agenda mediterranea e africana dell’Europa e dei suoi stati membri: mentre Tajani si concentra sull’internazionalizzazione delle imprese (che è il contrario della delocalizzazione, come tiene a precisare il Ministro stesso), sull’agricoltura, sul cambiamento climatico e sulla food security (tema la cui importanza è stata evidenziata anche da Schinas), il commissario europeo focalizza l’attenzione sull’importanza delle materie prime e delle tecnologie verdi.

Dal pubblico si unisce al dibattito anche la ministra dell’università e della ricerca Anna Maria Bernini, che afferma il ruolo dell’istruzione nel creare legami trasversali attraverso tutto il bacino mediterraneo, delineando come l’interscambio conseguente a questi legami vada a valorizzare il capitale umano dei singoli paesi e promuovendo la candidatura italiana a ospitare l’Einstein Telescope in Sardegna.



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