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Migranti, Pnrr e strategia energetica. Le priorità del governo spiegate da Fitto

Sicurezza energetica, migrazioni e governance economica. Dal piano Mattei alla strategia del governo, passando dalla revisione del RePower Eu nel Pnrr. L’intervento del ministro Fitto al convegno dell’Istituto Affari Internazionali

Il futuro della governance economica sul piano europeo, la sicurezza energetica e la gestione dei flussi migratori. Tre  i dossier in assoluto più centrali dell’agenda politica nazionale e internazionale, sui quali il governo guidato da Giorgia Meloni ha impresso una linea chiara, inter-connettendoli fra loro. Questi i temi al centro dell’incontro organizzato ieri all’Istituto Affari Internazionali che si è aperto – dopo i saluti introduttivi del presidente dell’Iai, Ferdinando Nelli Feroci – con l’intervento del ministro per gli Affari Europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.

Ed è proprio l’esponente dell’esecutivo a parlare di “visione organica” nell’approccio del governo alle tre tematiche sulle quali l’Iai si sta concentrando nell’ambito del progetto “Riforme europee e priorità dell’Italia” finanziato dal ministero degli Affari esteri in partnership con la fondazione Compagnia di San Paolo. I tre input iniziali sui singoli temi sono stati dati da Ettore Greco, vicepresidente vicario e responsabile del programma di ricerca Iai, “multilateralismo e governance globale”; Pier Paolo Raimondi, ricercatore del programma Energia, clima e risorse di Iai e Asli Selin Okyay, senior fellow del programma “Ue, politica e istituzioni” di Iai.

Ma torniamo alle parole di Fitto. Sulla governance economica, il ministro parla di “tema strategico per l’Italia” e, in questo senso, l’auspicio è quello di un “rapporto bilaterale più stretto tra la Commissione e i singoli stati membri”. L’obiettivo è quello di “trovare un punto di sintesi, entro la fine dell’anno: la reintroduzione delle vecchie regole sarebbero una tagliola, in particolare sugli investimenti per il nostro Paese”. Per cui “un’intesa va trovata assolutamente”.

Sempre sul piano che intreccia la dimensione nazionale a quella internazionale, Fitto parlando di sicurezza energetica, ha richiamato l’importanza “del piano Mattei voluto da questo governo”. Questione, quest’ultima, piuttosto ampia e che ha a che fare con il “ruolo centrale che l’Italia svolge e svolgerà ancor di più nel Mediterraneo”. “La nostra visione strategica sul piano energetica è ben sintetizzata nel piano Mattei – ha scandito il ministro – e, in ordine all’Africa, è importante affermare un concetto: si tratta di un Continente che per noi rappresenta una grande opportunità, in particolare di investimento, anche per il Mezzogiorno”.

Lo scopo che si prefigge il governo è quello, dunque, di “aumentare la centralità dell’Italia, anche nel contesto Europeo”, tant’è che nella revisione del Pnrr il primo capitolo aggiuntivo è quello dedicato “al RePower Eu”. Di qui il richiamo all’esigenza di un “investimento sul fronte infrastrutturale per rafforzare la rete nel nostro Paese”. La sicurezza energetica è, dunque, un tema sempre più strategico anche in chiave geopolitica. Tra l’altro, per via dei riverberi provocati dal conflitto in Ucraina, ricorda il ministro, “nella stesura della nostra prima finanziaria, imbastita in pochissimo tempo, abbiamo destinato ben 21 miliardi per aiutare famiglie e imprese nell’affrontare i rincari energetici”.

Sul versante migratorio, il ministro agli Affari Esteri, rivendica il fatto che il governo italiano sia riuscito “già a partire dal Consiglio Europeo di febbraio scorso a fornire una rilevanza centrale nell’agenda europea al tema della gestione dei flussi migratori”. L’elemento di svolta è quello della “flessibilità nell’utilizzo dei programmi europei esistenti”. Questa flessibilità, secondo il ministro, consentirà all’Europa “di concentrarsi sui grandi temi con un nuovo approccio”. “Ci sono opinioni personali e fatti oggettivi – ha concluso – e, possiamo dirlo, la premier Meloni sul tema migranti è stata determinante, riuscendo a determinare anche una convergenza in Ue”. In questo contesto assume ancor più valore la conferenza internazionale sulla migrazione che si terrà a Roma il prossimo 23 luglio e che avrà, tra gli ospiti principali il presidente tunisino Kais Saied.

A proposito di Europa, rispondendo alle domande di Formiche.net a margine dell’incontro, il ministro ha delineato il quadro delle prospettive politiche che determineranno la nuova governance nel 2024. “Ci sono dei dati politici oggettivi sui quali si lavora in Parlamento – ha affermato – . Però anche il dibattito italiano secondo me a volte ci porta un po’ fuoristrada. La Commissione sarà composta da commissari individuati dai governi degli stati membri. Il Parlamento avrà una funzione politica. Noi lavoriamo affinché l’asse tra popolari e conservatori possa trovare una maggioranza e un consenso maggiore, che sta trovando nelle varie elezioni che si stanno susseguendo in Europa dei riscontri sempre maggiori e positivi. Ci auguriamo che anche dalla Spagna arrivino notizie positive in questo senso”.

Se Nicola Verola, direttore generale per l’Europa e la politica commerciale internazionale degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale è convinto che “il precorso di transizione vada gestito con estrema cura”, afferma con altrettanta sicurezza che “l’Italia ha interesse a porsi come hub energetico per l’Europa: sul derisking abbiamo fatto grandi progressi, ma la strada è ancora lunga”. Dello stesso avviso è anche Federico Boschi, capo dipartimento settore Energia del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. “Non c’è dubbio che, su temi strategici come la sicurezza energetica – ha detto – ci sia bisogno di maggior flessibilità. Se non possiamo permetterci di mancare obiettivi come la decarbonizzazione, se vogliamo portare avanti progettualità di ampio respiro come il piano Mattei, dobbiamo adeguare le normative anche a sul piano europeo. Non possiamo più avere iter che durano anni”.

Da ultimo, sulla gestione dei flussi migratori, a suggellare l’incontro (moderato da Nicoletta Pirozzi, responsabile delle relazioni istituzionali di Iai), è l’intervento di Andrea Vitolo, consigliere d’ambasciata, ufficio del consigliere diplomatico della presidenza del Consiglio dei ministri. “Il merito che ha l’Italia – ha spiegato – è quello di aver convinto con successo gli altri stati membri e le istituzioni comunitarie che, sul problema migratorio, la condivisione dei rischi non è meno importante della condivisione delle responsabilità. Per questo, va trovata una soluzione strutturale. Ed è indubbio che il nostro Paese, attraverso il suo contributo, ha fornito un punto di vista lungimirante su questo tema”.



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