“Pronto un cammino di sviluppo, basato sulle nuove tecnologie ma con radici ben piantate nelle nostre tradizioni. L’accordo sul grano? Lo stop russo aggrava la situazione mondiale”. L’intervento di Giorgia Meloni nel palazzo della Fao a Roma al vertice delle Nazioni unite sui sistemi alimentari
La sicurezza alimentare come nuova clava geopolitica, da costruire e calibrare, nella consapevolezza che pandemia e invasione dell’Ucraina hanno messo a repentaglio i sistemi classici di approvvigionamento a cui va offerta una risposta sistemica e non sloganistica. Questa la traccia che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha seguito intervenendo nel palazzo della Fao a Roma al vertice delle Nazioni unite sui sistemi alimentari. Roma capitale mondiale dell’alimentazione, un settore che secondo il premier deve essere interessato da un cammino “di sviluppo, basato sulle nuove tecnologie ma con radici ben piantate nelle nostre tradizioni”.
Roma al centro
Dopo la Conferenza internazionale su Sviluppo e Immigrazione che si è tenuta ieri con al centro il focus sull’Africa, nella Capitale per tre giorni ecco 22 capi di Stato e 161 paesi rappresentati a dimostrazione di una visione sempre più internazionalistica. “Sono orgogliosa del fatto che questo vertice ha luogo a Roma, dove ospitiamo la Fao, il Pam e l’Ifad – ha detto il premier – Roma è capitale della sicurezza alimentare mondiale, una scelta che rende omaggio alle scelte del governo italiano: è sempre stata una linea strategica della nostra politica estera. E’ una delle sfide più importanti del nostro tempo”.
Perché dunque agricoltura fa rima con libertà? Meloni cita Cicerone e la sua grande lezione, dicendo: Di tutte le arti da cui ricaviamo un profitto, nessuna è migliore dell’agricoltura, nessuna arte può essere più proficua, più dolce e più degna di un uomo libero. “Potete contare sull’impegno dell’Italia”. Il primo dei quali abbraccia, fisiologicamente, il mancato accordo del grano ucraino.
Grano e sviluppo
La guerra russo ucraina ha sconvolto i prezzi globali dell’energia e contribuito a scatenare ondate di inflazioni a spese delle nazioni più vulnerabili, ha spiegato ai presenti, anche per questa ragione certifica che la recente decisione di Mosca di interrompere l’accordo sul grano sta aggravando la crisi della sicurezza alimentare globale. “La guerra in Ucraina ha contribuito a scatenare ondate d’inflazione in tutto il mondo a spese delle nazioni più vulnerabili, soprattutto nel Sud globale, e ha avuto un impatto anche sulla sicurezza alimentare in molte nazioni africane già messe a dura prova da lunghi periodi di siccità”.
Da Roma dunque parte l’auspicio di un nuovo cammino verso la sicurezza alimentare, “un cammino di sviluppo, basato sulle nuove tecnologie ma con radici ben piantate nelle nostre tradizioni”: il Food Systems Summit è occasione per riflettere a più cervelli sulla crisi della sicurezza alimentare globale, sulla mal nutrizione, sugli impatti nelle vite prima che nelle economie.
Agritech
L’Italia, ha spiegato il premier, sta investendo in agritech, un progetto per creare un coordinamento tra istituti di ricerca e valorizzare tecnologie aerospaziali e la loro applicazione in campo agricolo.
“La nostra nazione può offrire le sue conoscenze in campo alimentare. I principi della dieta mediterranea possono essere una soluzione, poiché non è costosa, si basa su materie prime locali stagionali, nel rispetto del territorio e della biodiversità. La dieta mediterranea appartiene al mondo intero”.