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​Intesa vuole mettere il suo semestre record a sostegno della crescita

L’istituto torinese chiude i primi sei mesi dell’anno con profitti a 4,2 miliardi, anche sull’onda del rialzo dei tassi. Confermato il dividendo da 5,8 miliardi. Il ceo Messina, la banca gioca ormai un ruolo fondamentale nel Paese. Il titolo strappa in Borsa

Per il raddoppio c’è mancato davvero poco. In un anno non certo privo di scossoni per il sistema bancario italiano, a cominciare dal repentino e inesorabile rialzo dei tassi, Intesa San Paolo quasi porta l’utile netto del secondo trimestre 2023 a 4,2 miliardi di euro, segnando una crescita dell’80% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E questo, inutile girarci intorno, anche grazie al decollo del margine di interesse che risente del rialzo dei tassi Bce e ha portato 3,58 miliardi di euro di proventi al maggiore istituto italiano e a una dinamica dei costi, sia del personale sia del credito, in complessivo calo.

I profitti riportati nei sei mesi, consentono a questo punto consentono al ceo di Ca’ de Sass, Carlo Messina, di ritoccare all’insù le attese per l’esercizio. “I risultati solidi e positivi dei primi sei mesi dell’anno”, hanno spiegato dalla stessa banca torinese, “ci consentono di aumentare la previsione di un utile netto 2023 ben superiore a 7 miliardi di euro. Quest’anno potremo distribuire ai nostri azionisti i 5,8 miliardi considerati: il dividendo di maggio, la seconda tranche del buy back, e l’acconto dividendo di novembre. Si tratta di risorse importanti, non solo per i nostri azionisti ma per l’economia del Paese”.

Non è finita. Al 30 giugno Intesa, che in Borsa ha messo il turbo dopo i conti, ha riportato una “elevata patrimonializzazione, largamente superiore ai requisiti normativi: common equity Tier 1 ratio a regime al 13,7% deducendo dal capitale i dividendi maturati nel primo semestre 2023″. Di qui una constatazione. “Il solido andamento economico e patrimoniale del semestre si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno Esg del gruppo: in particolare, circa 3 miliardi di euro di dividendi maturati, 2,6 miliardi di euro di imposte generate e aumentate di circa 590 milioni di euro rispetto al primo semestre 2022”.

Messina non ha potuto fare a meno di rivendicare i risultati raggiunti, oltre a ribadire il ruolo primario della banca nella crescita italiana. “I primi sei mesi 2023 sono stati particolarmente positivi per noi: abbiamo confermato la capacità di generare una redditività significativa e sostenibile con rilevante beneficio di tutti gli stakeholders; al contempo abbiamo lanciato isybank e Fideuram Direct, due iniziative qualificanti del Piano d’impresa che ci pongono all’avanguardia in termini di offerta interamente digitale alla nostra clientela. Tutto ciò confermando la centralità del programma promosso dalla banca a favore della riduzione delle disuguaglianze nel Paese”.

E sì, Intesa “è ai vertici del settore in Europa e gioca un ruolo di rilevanza unica nel nostro Paese, a beneficio della crescita economica e della coesione della società. Il modello di business unico sviluppato negli anni dalla nostra banca, con una tradizionale forza nel settore commerciale, un posizionamento di rilievo nel Wealth Management & Protection e un’infrastruttura digitale tecnologicamente avanzata, ci consente di trarre benefici dal contesto attuale e, allo stesso tempo, garantirà resilienza e redditività nei futuri scenari di lungo termine”.

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