Nelle prime ore della mattina elementi della Guardia Presidenziale hanno bloccato gli accessi ai palazzi del potere e hanno preso in ostaggio il Capo dello Stato, che risulta essere ancora incolume. Quello in corso, a poco più di dieci anni di distanza dall’ultimo, è il quarto golpe dalla nascita del Paese
La mobilitazione di elementi della Guardia Nazionale attorno al Palazzo Presidenziale nella capitale Niamey, nella tarda mattinata del 26 luglio, simboleggia l’inizio di un tentativo di colpo di Stato in Niger. Stando alle notizie disponibili, i militari avrebbero bloccato gli accessi alla residenza del presidente eletto Mohamed Bazoum, che sarebbe stato preso in ostaggio dalle forze ribelli e avrebbe avviato una trattativa con i golpisti. Oltre al palazzo presidenziali, anche i ministeri adiacenti sarebbero stati bloccati dai golpisti, mentre nel resto della città non sarebbero registrati disordini di alcun tipo. Nessuno colpo da fuoco è stato udito dall’inizio dell’apparente golpe.
Secondo alcune fonti, l’intenzione del capo di stato di destituire Omar Tchiani, capo della guardia presidenziale, sarebbe all’origine della sommossa: non a caso, sembra che sia stato Tchiani stesso ad aver dato inizio alla rivolta.
Il tentativo di golpe da parte di “elementi della Guardia Presidenziale” è stato confermato in una nota presidenziale, che conferma anche la buona salute del Presidente e dei suoi familiari. Nello stesso comunicato viene affermato che “L’Esercito e la Guardia Nazionale sono pronti ad attaccare gli elementi della Guardia Presidenziale coinvolti se non torneranno sui loro passi”.
Quello in corso rappresenta il quarto colpo di stato avvenuto nel paese sin dal 1960, anno della sua indipendenza dalla Francia. L’ultimo di questi risale al Marzo del 2021, all’indomani delle elezioni che hanno portato al potere proprio Mohamed Bazoum. La condanna dei militari coinvolti in quel fallito colpo di stato è arrivata proprio all’inizio di quest’anno. L’ultimo golpe ad aver avuto successo risale invece al 2010, quando i militari posero fine alla presidenza di Mamadou Tandja.
L’instabilità politica rappresenta soltanto uno dei problemi che affligge il paese africano. Oltre ad essere soggetto ad una situazione di strutturale debolezza economica (il Niger risulta uno degli ultimi classificati nello Human Development Index promosso regolarmente dalle Nazioni Unite), il paese è anche attraversato dalle attività jihadiste, che si concentrano nelle regioni sud-occidentali (come emanazione del fenomeno maliano) e in quelle sud-orientali (area d’azione dei gruppi con sede in Nigeria). Questa situazione ha reso ancora più difficoltosa la crisi umanitaria, per affrontare la quale il governo di Niamey manca di risorse tanto economiche quanto politiche.