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Primo semestre di Leonardo. Ecco i risultati, in attesa del nuovo Piano industriale

Ricavi a +6,4% (6,9 miliardi) e ordini a +21,4% (8,7 miliardi) e un utile netto a 208 milioni e un portafoglio ordini record a circa quaranta miliardi. Sono alcuni dei numeri del primo semestre 2023 di Leonardo, il primo del nuovo management del gruppo. Risultati che si giovano anche del continuo recupero della divisione Aerostrutture e pongono le basi per il nuovo Piano industriale, previsto per l’anno prossimo

Di fronte all’aumento nella richiesta di sicurezza, legata al contesto geopolitico internazionale, è sicuramente cresciuta la domanda di sistemi di Difesa tradizionali, a cui però si aggiungono anche le necessità di sicurezza nei nuovi domini dello spazio e del cyber. È quanto emerge dai risultati per il primo semestre ottenuti da Leonardo, il primo sotto la presidenza di Stefano Pontecorvo, che confermano le Guidance per l’intero anno formulate in sede di predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2022. I primi sei mesi dell’anno hanno registrato risultati solidi, soprattutto in termini di crescita degli ordini, aumento di profittabilità e rafforzamento della performance di cassa. A fare la differenza per il gruppo di piazza Monte Grappa è intervenuto appunto il potenziamento dei settori a maggior crescita, quello extra-atmosferico e quello informatico.

I numeri

Nel primo semestre dell’anno i ricavi si sono attestati a 6,9 miliardi di euro, +6,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il flusso di cassa operativo (Focf) è negativo per circa 517 milioni, in netto miglioramento rispetto al dato del 2022, negativo per 973 milioni. L’indebitamento scende ben del 24%, arrivando a 3,637 miliardi, dai quasi 4,8 milioni del 2022, grazie al minore assorbimento di cassa. Con ordini pari a 8,7 miliardi, il portafoglio ordini arriva alla cifra record di a 40 miliardi, assicurando una copertura di lavoro ben superiore a due anni e mezzo. Una crescita trainata soprattutto dall’ottima performance della divisione Elicotteri grazie agli ordini del ministero della Difesa austriaco e della Us Air force, oltre a una crescita degli ordinativi per l’Elettronica per la difesa e sicurezza. L’Ebita è pari a 430 milioni, +5,7%. Si conferma, quindi, il solido il business legato al settore militare e governativo.

La Guidance

Il Gruppo conferma dunque le previsioni per l’intero anno formulate in sede di predisposizione del Bilancio 2022. Per l’anno in corso si prevedono nuovi ordinativi pari a circa 17 miliardi, con un occhio particolare per i nuovi mercati in espansione. Per i ricavi la Guidance indica una forbice tra 15 e 15,6 miliardi, comunque, in crescita rispetto al 2022 grazie anche “alla ripresa delle consegne di B-787” da parte della divisione Aerostrutture. Anche la redditività è prevista in aumento, con Ebita previsto tra 1,2 e 1,3 miliardi. Il flusso di cassa è atteso a circa 600 milioni, mentre l’indebitamento dovrebbe scendere a 2,6 miliardi.

Il commento

Per Roberto Cingolani, amministratore delegato, “l’azienda si dimostra solida e i risultati sono promettenti, anche prospetticamente”. Per l’ad, il gruppo è “in una fase di predisposizione del nuovo Piano industriale che vedrà la luce all’inizio del prossimo anno”. Pilastri di questo nuovo Piano saranno “il consolidamento del core business con un focus particolare sui prodotti per la difesa e l’allargamento a nuove iniziative, con il potenziamento dei settori a maggior crescita, come spazio e cyber-sicurezza”. Per Cingolani, l’obbiettivo è dare “un rinnovato impulso alla digitalizzazione di tutto il nostro portafoglio prodotti per accrescere ulteriormente la nostra competitività su tutti i mercati, in Italia e all’estero”.

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