Dopo il successo della Conferenza sulle migrazioni, Roma e Tripoli riaprono i loro collegamenti. Ad annunciarlo è stato proprio il politico dell’ovest della Libia su Facebook. “La ripresa dei voli tra la Libia e l’Italia è un passo che apre la strada all’apertura dello spazio aereo con altri Paesi”, ha fatto sapere
Il premier libico Abdel Hamid Dabaiba, ospite della Conferenza sulle migrazioni che si è svolta a Roma il 23 luglio, è rientrato a Tripoli a bordo di un volo Ita Airways partito da Fiumicino.
Ad annunciarlo è stato proprio il politico dell’ovest della Libia su Facebook. Dabaiba è partito infatti alle 13:30 dalla sede del Cerimoniale di Stato all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino con il primo volo commerciale della rotta Italia-Libia dopo una pausa di diversi anni.
Il volo è atterrato all’aeroporto Mitiga di Tripoli alle 14:45 circa. La possibile ripresa della tratta tra le due capitali sarà operativa con regolarità forse già in autunno.
“La ripresa dei voli tra la Libia e l’Italia è un passo che apre la strada all’apertura dello spazio aereo con altri Paesi”, aveva fatto sapere ieri Dabaiba. “Lavoreremo per aprire un collegamento aereo tra Roma e Bengasi”, aveva aggiunto il capo del governo.
L’Italia ha revocato il divieto decennale di utilizzo dello spazio aereo della Penisola da parte dell’aviazione civile libica, con la ripresa dei voli a partire da settembre.
Lo aveva annunciato all’inizio del mese il governo libico, rimarcando come la decisone dell’esecutivo italiano, guidato da Giorgia Meloni, segni un ulteriore approfondimento tra le relazioni Roma-Tripoli in un momento che potrebbe essere decisivo per la stabilizzazione della Libia — con l’Italia in prima fila nello sforzo diplomatico per organizzare l’ecosistema sociale e politico adatto allo svolgimento regolare delle elezioni presidenziali e parlamentari.
La decisione è stata presa dopo un incontro tra funzionari libici e italiani e dopo che i team tecnici di entrambe le parti hanno discusso i risultati di una visita sul campo effettuata a maggio per “verificare le procedure di sicurezza negli aeroporti libici”. I voli in partenza dalla Libia sono da tempo limitati a destinazioni come Tunisia, Giordania, Turchia, Egitto e Sudan, e l’Unione Europea ha vietato all’aviazione civile libica l’accesso al suo spazio aereo.
Il tema della riapertura dei voli diretti Libia-Italia costituisce un interesse comune prioritario, già affrontato negli incontri tra il primo ministro Dabaiba e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni a gennaio, a Tripoli, e a giugno a Roma. I collegamenti aerei tra i due Paesi erano bloccati per il Notam (Notice to Airmen, avviso ai piloti) italiano del 2018, che impediva sorvoli dello spazio aereo libico e voli diretti tra Italia e Libia per motivi di sicurezza, deciso dal ministero dell’Interno e applicato dall’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) in maniera paragonabile ad altri Paesi europei e occidentali. Va ricordato anche il divieto europeo (Eu flight ban) di atterraggio e sorvolo alle compagnie aeree libiche per motivi di sicurezza, imposto nel 2014 e ribadito nel gennaio 2022 dalle autorità europee.
La mancanza di un volo diretto per Tripoli costringe a volte a vere odissee per arrivare in un Paese a 75 minuti di tragitto da Roma. Da un punto di vista economico, la rotta Italia-Libia potrebbe rivelarsi molto redditizia, considerata l’alta richiesta di voli diretti verso l’Europa che per ora transitano via Tunisi, Istanbul e da ultimo Malta. La ripresa dei collegamenti aerei con l’Italia si inserisce nel contesto del nuovo piano varato dall’Autorità libica per l’aviazione civile, che punta a soddisfare i requisiti internazionali dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao) e dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa).
Il progetto, avviato con l’aiuto di vari partner internazionali, inclusa la stessa Icao e l’Italia, punta a utilizzare l’aeroporto internazionale a sud di Tripoli, in fase di ricostruzione da parte del consorzio italiano “Aeneas”, per la gran parte del traffico internazionale (circa il 70 per cento di quello sulla capitale) dedicando a Mitiga a voli a breve percorrenza, alle delegazioni estere, ai voli di Stato, nonché ai voli charter verso gli aeroporti privati che servono i principali siti estrattivi di idrocarburi.