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Cinesi ancora in Cdp Reti? Il governo ha la carta Golden Power

Il patto parasociale tra State Grid e Cassa depositi e prestiti va verso il rinnovo automatico, rivela Reuters. Ma l’esecutivo potrebbe intervenire. Un altro dossier aperto con Pechino, in vista della decisione sulla Via della Seta

Il patto parasociale tra il gruppo cinese State Grid e Cassa depositi e prestiti su Cdp Reti, la holding cui fanno capo quote strategiche in Snam, Terna e Italgas, va verso il rinnovo automatico a meno di interventi del governo. È quanto affermato da fonti vicine al dossier citate da Reuters.

Era il 2014 quando State Grid Corporation of China acquisiva il 35% di Cdp Reti dal braccio finanziario del Tesoro. Matteo Renzi era presidente del Consiglio, mentre alla guida di Cassa depositi e prestiti c’erano Franco Bassanini (presidente) e Giovanni Gorno Tempini (amministratore delegato).

A fine novembre il patto parasociale verrà automaticamente rinnovato per un periodo di tre anni visto che nessuno dei due gruppi ha segnalato la propria intenzione contraria all’altro, hanno spiegato le fonti. Il dossier è all’attenzione del governo, dice una delle fonti senza chiarire se sia intenzione dell’esecutivo porre condizioni sul rinnovo.

Sulla scia del predecessore Mario Draghi, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, è ricorsa alla normativa sui poteri speciali per porre condizioni su diverse operazioni strategiche. In particolare, su quelle che riguardano Cina e Russia. L’ultimo episodio è di giugno: il governo ha imposto alcune prescrizioni per limitare l’influenza del gruppo cinese Sinochem su Pirelli. Quel caso, ha spiegato Chris Miller sul Financial Times, ha segnato “un cambiamento” visto le restrizioni imposte riguardano anche la tecnologia, e in particolare i dati, oltre che la volontà di limitare l’influenza cinese sull’azienda.

Quella su Cdp Reti è un’altra decisione importante che riguarda la Cina e che attende Meloni, che entro fine anno dovrà comunicare a Pechino la sua eventuale volontà di non rinnovare il memorandum d’intesa sulla Via della Seta firmato dal governo gialloverde presieduto da Giuseppe Conte nel 2019.

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