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Chi è Bernardo Arévalo de Leon, nuovo presidente del Guatemala

Bernardo Arévalo de Leon, sociologo di 64 anni, sarà il nuovo presidente socialdemocratico del Guatemala. Il suo mandato inizierà il 14 gennaio 2024, con Karin Herrera in qualità di vice, e promette di mettere al centro la lotta alla corruzione per risollevare il Paese

Sarà Bernardo Arévalo de Leon, sociologo di 64 anni, il nuovo presidente del Guatemala. Arevalo ha ottenuto il 58 per cento dei voti, contro il 37,2 per cento andato a Sandra Torres, l’ex moglie di Alvaro Colom, presidente del Guatemala dal 2008 al 2011, morto a inizio anno. Arévalo, candidato del nuovo movimento Semilla (in italiano, Seme), promette di “lottare contro la corruzione”. Il suo mandato inizierà il 14 gennaio 2024, con Karin Herrera in qualità di vice.

Il presidente uscente, Alejandro Giammattei si è congratulato con il suo successore e con i guatemaltechi per elezioni realizzate in modo “pacifico” e “con pochi incidenti isolati”. Sandra Torres Casanova, in vantaggio al primo turno, ha perso per la terza volta una corsa alla presidenza, ripetendo i risultati ottenuti nel 2015 e nel 2019.

CHI È IL NUOVO PRESIDENTE DEL GUATEMALA

Sociologo con un dottorato in Filosofia e Antropologia sociale, Arévalo, è nato in Uruguay durante l’esilio della sua famiglia a causa delle persecuzioni del regime che aveva ripreso il potere e rovesciato il presidente Jacobo Árbenz Guzmán nel 1954. Arévalo si è presentato come “il figlio del miglior presidente del Guatemala”, un riconoscimento che diverse generazioni hanno dato a Juan José Arévalo Bermejo, il presidente riformista che governò il Paese centroamericano dal 1945 al 1951, dopo il trionfo della Rivoluzione d’Ottobre del 1944, che pose fine a un ciclo di dittature militari nel Paese.

Il neo presidente è uno dei fondatori di Semilla, la forza politica promossa da intellettuali e giovani professionisti indignati dai modi tradizionali di fare politica emersa come opzione politica a seguito dello scandalo corruttivo che travolse il governo del Guatemala nell’estate del 2015.  Socialdemocratico, ha sostenuto più volte di voler mettere al centro del suo  governo la lotta alla corruzione: “Se non salviamo le istituzioni dalla corruzione, non saranno in grado di funzionare per portare lo sviluppo al livello più alto possibile”. Arévalo è stato eletto deputato alle elezioni del 2019, la prima volta che Semilla ha presentato dei candidati.

GLI OBIETTIVI DEL NUOVO GOVERNO

“Faremo semplicemente alleanze con tutte le persone che hanno un atteggiamento costruttivo e che sono contro la corruzione. Abbiamo detto che non faremo alleanze con i corrotti, i criminali e gli autoritari violenti. Da lì, intendiamo costruire con tutti. Ora, ovviamente, sarà una situazione estremamente difficile perché la cooptazione dello Stato ha raggiunto livelli profondi”, aveva detto Arévalo in una conversazione con El Paìs dopo il primo turno delle elezioni.

“Lavoreremo per il benessere di tutto il nostro Paese”, ha detto invece in conferenza stampa dopo la pubblicazione dei risultati del ballottaggio, e ha assicurato che saranno “garantiti i diritti di cittadinanza” dei suoi oppositori.

LE TENSIONI IN GUATEMALA

Il voto dovrebbe aver messo fine a un intenso scontro politico-istituzionale. Chiuse le urne per il primo turno, le autorità elettorali avevano accolto un ricorso e sospeso la proclamazione dei risultati, ufficializzati solo dopo giorni di attesa. A metà luglio, la Procura speciale contro l’impunità (Feci) aveva però sospeso la personalità giuridica di Semilla, denunciando presunte irregolarità sulla raccolta firme degli iscritti. Contro la decisione si era poi pronunciata la Corte costituzionale, ricordando che nessun partito può essere sospeso nel pieno di un processo elettorale, e mettendo comunque al sicuro la candidatura di Arévalo. Il braccio di ferro tra la Procura contro l’impunità e gli altri poteri dello Stato, tuttavia, è andato avanti. Cercando prove della falsificazione dell’anagrafe elettorale, il titolare della Feci, Rafael Curruchiche, ha disposto per due volte la perquisizione del Tse, mentre il giudice Fredy Orellana – lo stesso che aveva convalidato la sospensione della personalità giuridica di Semilla – ha emesso un ordine di cattura contro una funzionaria dello stesso tribunale. Le azioni della procura guatemalteca sono da tempo nel mirino delle autorità statunitensi: la Casa Bianca ha emesso a maggio 2022 sanzioni nei confronti della procuratrice generale, Consuelo Porras, per partecipazione “in fatti significativi si corruzione”, al pari di Curruchiche.

Il clima di incertezza elettorale e tensione è stato sottolineato anche dall’annuncio di Juan Alberto Fuentes, ex ministro delle Finanze e tra i fondatori del movimento Semilla, di voler lasciare il Paese denunciando una persecuzione politica nei suoi confronti. “Mi vedo costretto ad andare in esilio a causa della persecuzione politica contro il comitato pro-formazione di Semilla, del quale ho fatto parte. Questa persecuzione è stata messa in atto dopo che Semilla è stato eletto democraticamente per partecipare al secondo turno delle elezioni, il che dimostra l’arbitrarietà delle accuse, il cui obiettivo è andare contro la volontà popolare”, recita un comunicato a firma dell’ex ministro. Peraltro, diverse polemiche avevano animato il panorama politico anche prima dell’apertura delle urne. Il candidato in cima alle preferenze degli elettori, l’imprenditore Carlos Pineda, del partito di centro-destra Prosperità cittadina, non ha potuto prendere parte alle elezioni dopo che la sua candidatura è stata sospesa dalle autorità giudiziarie guatemalteche per ragioni denunciate da più parti come arbitrarie. Pineda è stato il quarto candidato la cui corsa alla presidenza è stata interrotta da una sentenza giudiziaria.

(Foto: Twitter)


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