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Meloni ad Atene, non solo europee. Ecco come l’Italia investe in Grecia

Fincantieri, Fs, Snam e Italgas rappresentano preziose occasioni (anche geopolitiche) per far distendere la strategia di Roma nell’Egeo e nel Mediterraneo orientale. La distribuzione del gas, accanto alla diversificazione dell’approvvigionamento energetico, è jolly

Non solo elezioni europee e migranti, la visita in Grecia di Giorgia Meloni abbraccia evidentemente anche le relazioni commerciali e industriali che persistono tra le due sponde dell’Adriatico. Le iniziative di Fincantieri, Fs, Snam e Italgas in loco si intrecciano con i dossier geopolitici più pregnanti (energia, difesa). C’è anche l’Italia, ad esempio, tra i possibili fornitori di nuove navi ad Atene, mentre le recenti acquisizioni da parte dei soggetti italiani si pongono nel solco di voler completare la strategia legata al dossier energetico in un Paese che è diventato il nuovo gas-hub del Mediterraneo. Anche Fitch, poi, ha certificato che l’Italia può diversificare la propria presenza all’interno di un mercato in crescita come quello ellenico. Ecco una radiografia analitica.

Snam

La scalata di Snam in Desfa ha completato la strategia italiana legata al dossier energetico (anche in ottica balcanica) in un Paese che è diventato il nuovo gas-hub del Mediterraneo. L’operatore greco della rete del gas, posseduto al 66% da un consorzio guidato dall’italiana Snam, è fondamentale per le dinamiche energetiche, geopolitiche ed internazionali: non solo ha siglato un accordo per acquistare una partecipazione in un terminale offshore di gas naturale liquefatto Alexandroupolis Gnl, ma ha presentato una nuova pipeline per l’idrogeno da 1 miliardo di euro tra Grecia e Bulgaria. Si tratta di un’iniziativa che, come osservato da Maria Rita Galli, Ceo di Desfa, “mette sullo stesso piano Grecia, Spagna e Italia rispetto al potenziale futuro ruolo che questi Paesi potranno svolgere nello sviluppo di un’infrastruttura europea dell’H2”.

Il nuovo idrogenodotto da 540 Km collegherà le regioni del mondo dotate delle maggiori potenzialità di produzione di idrogeno rinnovabile con i mercati dell’Europa centrale e della Germania meridionale. E farlo nel momento in cui la guerra in Ucraina ha provocato una crisi energetica oggettiva rappresenta una peculiarità: il tutto mentre la cosiddetta ‘rotta’ ellenica sfrutta il nuovo rigassificatore offshore installato al largo di Atene.

Italgas

Nel dicembre 2021, per 733 milioni di euro, Italgas ha scalato la greca Depa Infrastructure, player che detiene il 51% di Thessaloniki – Thessalia Gas Distribution, il 100% di Attiki Natural Gas Distribution Single Member Company e il 100% di Public Gas Distribution Networks. Si tratta dei tre principali soggetti che provvedono alla distribuzione in Grecia. L’agenzia di rating Fitch lo definì un passaggio che porta in dote per l’Italia la possibilità concreta di diversificare la propria presenza all’interno di un mercato in crescita, “beneficiando di un framework normativo attualmente favorevole rispetto a quello italiano in termini di remunerazione prevista”.

Lo scorso giugno Italgas ha annunciato il suo piano industriale, ovvero investire 7,8 miliardi di euro entro il 2029 al fine di ammodernare la rete, rafforzare la sua presenza in Grecia, diversificando le proprie attività. L’obiettivo è aumentare la redditività di Depa Infrastructure dove Italgas prevede di servire altri 42 comuni, principalmente nell’area di Atene, e di introdurre contatori intelligenti entro il 2029.

Ionian

Ionian è un cavo sottomarino che collega la Grecia e l’Italia attraverso il Mar Ionio tra Crotone, e con Preveza, al fine di migliorare la connettività internazionale della Grecia, posizionando il paese come hub regionale delle telecomunicazioni. In questo modo verranno soddisfatte le richieste di banda larga ultraelevata tra la Grecia e l’Europa occidentale e aumenterà la resilienza della rete internazionale di telecomunicazioni. Lungo 330 km, Ionian dispone di 24 coppie di fibre, ciascuna delle quali può trasmettere fino a 15 Tbps, portando la capacità potenziale totale a 360 Tbps.

Fincantieri

Dallo scorso maggio, esattamente dalla fiera greca della difesa Defea 2023, Fincantieri e ONEX Shipyards & Technologies Group hanno presentato una strategia comune da adottare nel caso in cui il Gruppo italiano si aggiudicasse il programma delle corvette della Marina Militare Ellenica. Si tratta della corvetta FCx30, una corvetta che deriva dalla classe Doha per la Marina degli Emirati del Qatar. Saranno dotate di un avviamento elettrico. Fincantieri è parte del progetto European Patrol Corvette, cofinanziato dal Governo greco e rientra nei progetti Pesco (Cooperazione strutturata permanente). In caso di vittoria, garantirà elevata capacità operativa e dominio nel Mediterraneo orientale, con la contemporanea creazione di oltre 2.400 nuovi posti di lavoro oltre che di un centro di eccellenza per la regione del Mediterraneo orientale.

Trenitalia

Nel 2016 il governo greco decise per la terza più grande privatizzazione della sua storia, approvando la vendita della compagnia di servizi ferroviari Trainose all’italiana Trenitalia per 45 milioni. Inoltre dalla scorsa primavera Trenitalia è in servizio sulle linee ferroviarie greche con i suoi ETR 470 e servizi integrativi con altri mezzi di trasporto green come biciclette, taxi, autobus e auto elettriche.

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