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Per Meloni non sarà un autunno caldo. Ma occhio al carovita. Parla Fonda (Swg)

Il premier mantiene un gradimento alto agli occhi dell’elettorato. E la revisione dell’Rdc non impatterà più di tanto. Cambia la percezione di Fratelli d’Italia, visto sempre più come un partito di establishment. Il nodo al quale prestare attenzione, in vista dell’autunno, è legato al carovita. Conversazione con il capo della ricerca di Swg, Rado Fonda

Il distacco fisiologico dalla politica, la stagione balneare che entra nel vivo. Gli italiani vivono la fase agostana come una sorta di lunga pausa. Benché sul piatto, in questo periodo storico, ci siano temi piuttosto stringenti. Dalla revisione del reddito di cittadinanza, passando per il morso del carovita, i dissidi sull’impostazione e la messa a terra del Pnrr, fino alla fase che traghetterà il Paese verso la campagna elettorale per le europee del prossimo anno. Per il premier Giorgia Meloni e il suo governo, si prospetta un autunno caldo? Lo abbiamo chiesto a Rado Fonda, capo della ricerca dell’istituto Swg.

Partiamo dai dati sul gradimento. Siamo a poco meno di un anno dall’insediamento dell’esecutivo. Qual è il sentiment fra gli italiani?

Nel complesso il governo, al di là di un lieve calo fisiologico, sta tenendo bene in termini di gradimento verso gli italiani. Non si registra, infatti, un trend negativo: la soglia di apprezzamento è stabile attorno al 36%. Stesso discorso vale per la premier Giorgia Meloni, che ha un gradimento stabile al 37%. Anche il partito Fratelli d’Italia ha ancora una percentuale di consenso che ruota attorno al 30%. Questo dato positivo è riconducibile anche al fatto che dall’altra parte, c’è un’oggettiva debolezza.

La revisione del Reddito di cittadinanza, rischia di incrinare questo clima tutto sommato disteso o è un’allarme montato artatamente dai detrattori politici della maggioranza?

Il Reddito di cittadinanza non ha mai fatto davvero breccia e senz’altro non è un problema per gli elettori del centrodestra. Anzi, in qualche modo Meloni con questa modifica ha ottemperato a una delle promesse elettorali. Certo, la percezione Va detto, tuttavia, che si registra un po’ di scetticismo sulla misura alternativa pensata dall’esecutivo. Il punto, però, è un altro e riguarda la “distanza” che gli elettori percepiscono crescente tra le loro istanze e Fratelli d’Italia.

Fratelli d’Italia, come detto, mantiene un gradimento del 30%. Che cosa intende per “distanza”?

Quando FdI era all’opposizione era un partito percepito dalle persone come “vicino” alle loro istanze. Ora che è al governo viene percepito come più lontano. Distante, appunto. E questa revisione dell’Rdc potrebbe, agli occhi di qualcuno, essere intesa come un ulteriore tassello verso la mutazione di FdI a partito di establishment.

E sulla gestione del Pnrr, qual è la percezione delle persone?

Partiamo col dire che nell’immaginario dell’italiano medio il Pnrr è una cosa molto astratta, benché nella realtà non lo sia. Molto, sotto questo profilo, dipende da come le questioni vengono veicolate dai media. Comunque, i più scettici, su questo tema che è senza dubbio tra i più complessi, sostengono che abbia messo in luce il vero problema di FdI. Ossia di avere una leader molto brava e molto forte, ma una classe dirigente non all’altezza di gestire dossier di questa portata. Tant’è che stato, ultimamente, un “ritorno” di elettorato da Fratelli d’Italia alla Lega, perché percepita come partito più strutturato in particolare sui territori. Stiamo parlando di movimenti di live entità, ma è comunque un segnale politicamente rilevante.

Nei giorni scorsi il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato una serie di misure per abbattere inflazione e caro vita. Anche questo, assieme al nodo carburanti e relativi rincari, è un tema abbastanza centrale. 

Per il momento la questione del carovita è ancora sotto controllo. Non è ancora scoppiata. Ma se dovessi individuare un campanello d’allarme sul quale porre attenzione, sarebbe proprio questo tema. Le persone, in questo momento, sono tendenzialmente non preoccupatissime perché vedono che la spirale inflattiva è in fase calante. I prezzi, tuttavia, rimangono alti e gli stipendi sempre uguali. Ecco, questa è una questione che rischia di esacerbarsi dopo la “pausa” estiva. Sul piano annunciato dal governo, ancora, non c’è una percezione reale. Bisogna aspettare che entri in vigore e misurarne sul campo le effettive ricadute.

Ultima questione. L’ipotesi che le prossime elezioni europee possano cambiare gli assetti dell’attuale governance come viene letta dagli italiani?

La stragrande maggioranza non ne sa quasi nulla, onestamente. Coloro che si sono fatti un’opinione, comunque, non valutano negativamente una possibile maggioranza europea che includa anche il gruppo dei conservatori. Ecr non è percepito come una realtà estremista. Cosa diversa è la percezione che gli italiani hanno di Id. Decisamente meno positiva.



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