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Mossa di Vox, mano a Feijoo. Cosa succede in Spagna

Abascal si mette in disparte, al fine di non essere definito un intralcio. Una mossa che sulla scacchiera elettorale spagnola rappresenta la prima vera novità post elettorale. Di contro, la guida dei popolari ora non ha più alibi dinanzi a tutti, compresi i suoi colonnelli. Se non centrerà l’obiettivo è pronta la carta Ayuso

Colpo di scena in Spagna: Vox fa un passo di lato per verificare se il Pp può riuscire a comporre un governo, al fine di assicurare stabilità al Paese dopo che le scorse elezioni non hanno consegnato la maggioranza assoluta alla coalizione conservatrice. Uno scatto di responsabilità, quello di Abascal, che rappresenta un passo verso la definitiva legittimazione (anche mediatica) della destra iberica e che porta in dote a questo punto un bagaglio di responsabilità per Alberto Núñez Feijóo. Se riuscirà nel compito sarà premier, contrariamente potrebbe perdere anche il timone del suo partito.

Qui Pp

L’establishment popolare ritiene che la decisione di Vox di facilitare l’investitura di Feijóo e di non pretendere di far parte del Consiglio dei ministri “cambia le regole del gioco” e costringe i partiti che hanno negato il proprio appoggio ai popolari, come il Pnv, a riconsiderare la propria posizione iniziale. Una mossa, dunque, che sulla scacchiera elettorale spagnola rappresenta la prima vera novità post elettorale e che facilita una possibile investitura da parte del Re.

Nelle previsioni Feijoo ha dinanzi a sé la possibilità di costruire un governo ampio e forte che permetta di neutralizzare il piano di Pedro Sánchez per arrivare all’investitura con l’appoggio del movimento indipendentista. Per questa ragione nel governo ci saranno solo ministri popolari, con l’auspicio di ottenere il via libera del Parlamento grazie al gradimento della Coalizione delle Canarie e dei deputati dell’Upn. Rispetto a una settimana fa, sembra più vicina la nascita di un esecutivo dal momento che al Pp mancano solo una manciata di seggi, mentre ai socialisti almeno 25.

Scacchiera

Perché la strategia di Vox, sulla carta, potrebbe essere risolutrice? In primis perché di fatto toglie ogni alibi di coalizione ai Popolari: nessuno, alleato o avversario, potrà sollevare dubbi di metodo e di merito circa l’inclusione di qualsiasi altro partito nell’esecutivo. Di questo Feijoo potrebbe trarre grande vantaggio. Nel frattempo celebra la mossa di Abascal, definendola “un cambiamento nelle regole del gioco che cambia la situazione e favorirebbe la governabilità del nostro Paese, perché sono circostanze diverse per chi si è posizionato dall’inizio”. La sua tesi è che il Pp ha la capacità di parlare con tutti definendosi un partito ad ampio spettro, con la capacità di mettersi d’accordo. Ma più che questa deriva, conterà capire chi potrebbe incassare, oggi ma soprattutto domani, i dividendi della mossa di Abascal.

Qui Vox

Nel frattempo il leader di Vox continua a lavorare sui temi che lo hanno caratterizzato: la Catalogna è diventata il granaio europeo dell’islamismo radicale, come sostengono alcuni rapporti della polizia che da anni monitora attentamente l’affermarsi del salafismo in Spagna. Secondo i servizi di intelligence, in Catalogna una moschea su tre è occupata da questa corrente ultraconservatrice. Per questa ragione Vox definisce la Catalogna la più grande porta d’accesso al jihadismo in Europa e chiede di perseguire ed espellere coloro che dalle moschee radicali diffondono idee che promuovono il jihadismo e la radicalizzazione islamica. “Contrariamente il problema non si fermerà e le nostre vite continueranno a essere a rischio”.

Scenari

Il quadro è completato dalla richiesta che a sinistra sta facendo il movimento per l’indipendenza rispetto al programma di Sánchez. Puigdemont vede questa possibilità come l’ultima occasione per tornare in gioco in Spagna, ma l’accordo minimo con il Psoe è tutt’altro che facile da raggiungere.

A questo punto il bivio che si manifesta dinanzi a Feijoo è tanto elementare quanto complesso, circa i riverberi politici (e personali) che si innescano. Se non dovesse riuscire a formare il governo e, ancora peggio per l’elettorato popolare, il suo errore favorisse Sanchez come capo di una coalizione molto larga con tutta la sinistra compresa, allora la sua carriera politica terminerebbe. Ci potrebbe anche essere un’altra opzione in caso di stallo, quella di una seconda tornata elettorale da celebrare il prossimo autunno. Isabel Ayuso è pronta in entrambi i casi.

@FDepalo


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