Grazie ai fondi del Pnrr, l’Italia è pronta a fare la differenza nel settore dei piccoli satelliti con Space Factory. L’Asi ha infatti siglato dei contratti per la realizzazione della rete di fabbriche che sarà distribuita su tutto il territorio nazionale e permetterà di ridurre i tempi di integrazione e produzione dei satelliti attraverso automazione avanzata e digitalizzazione
Un passo più vicini alla Space factory, una vera e propria fabbrica del futuro. Dopo l’aggiudicazione, avvenuta a marzo 2023, sono stati firmati tutti i contratti relativi al programma Space Factory 4.0 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), finanziato dall’Ue e gestito dall’Agenzia spaziale italiana (Asi). Si tratta di una rete di fabbriche diffusa su tutta la penisola, connessa con la filiera di produzione e dedicata alla realizzazione di piccoli satelliti e cubesat. Un vero e proprio sistema integrato di tecnologie innovative e disruptive messe al servizio del comparto spaziale che consentirà al nostro Paese di affrontare le sfide crescenti poste dall’espansione rapidissima della Space economy, e porsi così ancor di più come un’eccellenza globale nel settore delle costellazioni satellitari.
Nuove tecnologie al servizio dello spazio
L’Asi, insieme a un raggruppamento temporaneo di imprese costituito da Thales Alenia Space Italia (mandataria), Argotec, Sitael e Cira, ha siglato il primo contratto a fine aprile per un investimento complessivo di circa 65 milioni di euro. Nella cornice del progetto verranno implementate tecnologie all’avanguardia per diversi campi di applicazione, dalla robotica alla realtà aumentata, dall’interazione uomo-macchina all’impiego dell’IA per l’elaborazione dei dati, fino al potenziamento delle infrastrutture esistenti. Così l’Italia si prepara a velocizzare le proprie linee produttive, diminuendo anche i tempi di test dei piccoli satelliti. Ad oggi le attività di sviluppo proseguono rapidamente, grazie al recente positivo superamento della Preliminary design review.
Space factory
Nel quadro del programma Space Factory 4.0, l’Asi ha sottoscritto due ulteriori contratti con il raggruppamento temporaneo di imprese costituito Thales Alenia Space Italia e Sitael, nonché con Centro elettrotecnico sperimentale italiano (Cesi), per lo sviluppo di tecnologie e infrastrutture avanzate per la produzione di componenti satellitari. Il primo accordo, del valore di circa 15 milioni di euro, si concentra sulla digitalizzazione e l’automazione dei processi produttivi, insieme alla creazione di nuove strutture di test per apparecchiature elettroniche e sistemi propulsivi. Ciò contribuirà alla realizzazione e al collaudo delle parti-chiave delle piattaforme Platino e Nimbus, fondamentali per future costellazioni satellitari. Il secondo contratto con Cesi invece, del valore di circa 13 milioni di euro, mira ad aumentare la capacità produttiva di celle solari per satelliti attraverso processi di produzione digitalizzati e nuove tecnologie, mantenendo così l’efficienza delle celle già utilizzate in orbite bassa e geostazionaria. Questi accordi fanno parte di un programma che prevede una gestione condivisa degli asset attraverso un Partenariato pubblico privato (Ppp) per 15 anni, durante i quali l’Asi manterrà la proprietà delle infrastrutture create, disponibili per l’intera comunità industriale, incluse piccole imprese e start up. L’obiettivo è rendere l’Italia un punto di riferimento nell’industria satellitare globale, attrarre investimenti per nuove costellazioni e soddisfare le esigenze nazionali ed estere in termini di satelliti e costellazioni.
La frontiera dei piccoli satelliti
Così il nostro Paese è pronto a fare un salto di qualità, insieme al comparto industriale coinvolto, verso l’aumento delle capacità produttive e realizzative nel settore dei piccoli e mini satelliti. La Space Factory infatti rafforzerà e potenzierà le competenze della filiera industriale nazionale in questo settore in forte crescita. Nel lungo termine si spera che tali investimenti possano rappresentare un volano per altri in futuro, soprattutto da parte di quei player spaziali privati che si impegnano nella realizzazione delle costellazioni satellitari. Insomma, la Space Factory si prepara ad essere un progetto che, come spiegato dall’amministratore delegato del gruppo Cesi, Domenico Villani, “pone il nostro Paese all’avanguardia nel settore spaziale e che avrà una rilevante ricaduta tecnologica”.