Annunciati un gruppo di lavoro sulle problematiche commerciali e una piattaforma sul controllo delle esportazioni. Le due superpotenze provano a gestire la competizione
Cina e Stati Uniti hanno deciso di formare un nuovo gruppo di lavoro sulle problematiche commerciali e lanceranno un dialogo sul controllo delle esportazioni. Sono i primi risultati annunciati dagli Stati Uniti dopo l’arrivo a Pechino di Gina Raimondo, segretaria al Commercio, che rimarrà in Cina fino a mercoledì.
Raimondo ha incontrato oggi il suo omologo cinese Wang Wentao, con cui ha parlato per più di due ore, seguite da altre due ore di pranzo. Stati Uniti e Cina, ha detto Raimondo, daranno vita a una “piattaforma per ridurre le incomprensioni sulle politiche di sicurezza nazionale degli Stati Uniti”. Dalle parole della segretaria al Commercio degli Stati Uniti sembra trasparire, comunque, un certo nervosismo. “Non stiamo scendendo a compromessi, né negoziando su questioni di sicurezza nazionale. Punto”, ha voluto chiarire.
Gli Stati Uniti sono “impegnati a essere trasparenti”, e per dimostrare quanto reali siano le intenzioni di Washington, ha aggiunto la segretaria al Commercio, il dialogo sul controllo delle esportazioni comincerà già domani, a Pechino, tra gli assistenti dei due ministri del Commercio. “Non stiamo perdendo tempo”, ha detto. Il gruppo di lavoro sulle questioni commerciali, invece, sarà un meccanismo composto da funzionari governativi e rappresentanti di imprese private che avrà il compito di “cercare soluzioni sulle questioni commerciali e di investimento e di avanzare gli interessi commerciali degli Stati Uniti in Cina”.
Nei primi colloqui con i funzionari cinesi, Raimondo ha sottolineato anche le preoccupazioni riguardanti aziende americane che operano in Cina, tra cui ha citato Intel e Micron, e le misure di controllo delle esportazioni dei metalli rari gallio e germanio, decise il mese scorso da Pechino, fondamentali per la produzione di semi-conduttori.
La segretaria è il quarto alto funzionario degli Stati Uniti a visitare la Cina in due mesi e mezzo, dopo il segretario di Stato Antony Blinken, la segretario al Tesoro Janet Yellen e l’inviato speciale per il clima John Kerry. La visita di Raimondo è stata preceduta, settimana scorsa, dal’’eliminazione delle restrizioni a 27 aziende cinesi, che non fanno più parte della “unverified list” del Bureau of Industry and Security del dipartimento del Commercio.