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Veloce, stealth e green. Ecco il nuovo aereo da trasporto per l’Usaf

La US Air force ha avviato una collaborazione con la start-up JetZero per sviluppare un nuovo aereo da trasporto più veloce ed ecologico. L’obiettivo è avere velivoli più efficienti e veloci, in grado di rispondere alle esigenze strategiche soprattutto del quadrante Indo-Pacifico, date le sue dimensioni geografiche, nel tentativo di mantenere il vantaggio strategico sulla Cina

Un nuovo aereo da trasporto per la Forza aerea statunitense più veloce e, soprattutto, più green. È questo il cuore del progetto che la US Air force ha affidato a JetZero, una start up innovativa specializzata in aerei più efficienti in termini di carburante, in partnership con Northrop Grumman, per la realizzazione di un prototipo di velivolo per la flotta da trasporto strategico della forza armata a stelle e strisce. È previsto che il primo prototipo prenderà il volo nel 2027, e se i test avranno esito positivo, il nuovo aereo potrebbe rimpiazzare gli attuali C-5 e C-17 da trasporto e l’aerocisterna KC-46.

Il Z-5, questo il nome dato al nuovo aereo, vedrà lo sviluppo di un nuovo tipo di fusoliera, più sottile, che integrerà tra loro il corpo del velivolo con le ali, un design che ricorda maggiormente il bombardiere stealth B-2 Spirit rispetto ai più classici aerei da trasporto come i Boeing 747. Il nuovo design, in pratica, appiattisce la fusoliera facendo assomigliare l’aereo a un grosso triangolo, una forma più aerodinamica che permetterà al velivolo di essere più efficiente nel proprio consumo di carburante e meno visibile ai radar. La struttura più leggera, inoltre, sarà il 50% più efficiente rispetto ai modelli tradizionali, permettendo al Z-5 di volare al doppio del raggio degli attuali sistemi in servizio. Un obiettivo che, se raggiunto, permetterebbe all’Aeronautica statunitense di ridurre sostanzialmente una delle sue maggiori voci di spesa: quella per il carburante. L’Usaf, infatti, consuma ogni anno miliardi di galloni di carburante. Inoltre, il nuovo modello permetterebbe anche di ridurre l’impronta ambientale della forza armata.

Il progetto fa parte di una iniziativa guidata dall’Unità per l’innovazione della Difesa del Pentagono, e riceverà un finanziamento di quaranta milioni di dollari da parte del governo nell’anno fiscale 2023, mentre le Forze armate metteranno sul progetto ulteriori 235 milioni fino al 2026, oltre alla possibilità di aprire anche a investitori privati. Se il prototipo dovesse diventare un programma dell’Usaf a tutti gli effetti, la Forza armata sarebbe pronta a costruire simultaneamente alla produzione dei velivoli la supply chain e le altre necessità logistiche che permettano una transizione il più rapida possibile del nuovo velivolo nella linea operativa. Naturalmente, per l’Usaf il programma non sarà l’unica soluzione per la prossima generazione di programmi per il trasporto strategico e il rifornimento in volo, ma il progetto è strutturato per aprire nuove prospettive sull’efficienza energetica dei velivoli che gli aerei Usa del prossimo futuro dovranno necessariamente possedere.

Lo studio di questo nuovo sistema risponde inoltre alla necessità della Difesa statunitense di mantenersi sempre in vantaggio rispetto alla corsa tecnologica cinese, mettendosi nelle condizioni di essere in grado di manovrare in vantaggio rispetto alle forze di Pechino in caso di conflitto. Il focus del Pentagono nella regione dell’Indo-Pacifico, infatti, richiede il possesso di sistemi in grado di viaggiare più a lungo, più lontano e più veloce, mantenendo al contempo i consumi i più contenuti possibile. I cargo e i tanker dovranno volare sempre più spesso e in cieli sempre più contesi, ed è per questo che la Difesa e l’industria sono chiamate a reimmaginare i velivoli strategici. L’efficienza dei consumi permette di effettuare più voli, la maggiore velocità di raggiungere prima le proprie destinazioni, e la maggiore flessibilità risultante potrà darà un vantaggio significativo alle forze combattenti nei campi di battaglia del futuro.

Foto: Usaf

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