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Blinken, Kuleba e lo sharp power chirurgico delle patatine del McDonald’s

Blinken e Kuleba parlano dentro un McDonald’s di Kyiv, dove l’azienda è presente come messaggio di sicurezza e stabilità. Lo sharp power americano colpisce diritto Mosca e il suo nazionalismo con il valore globale delle patatine più famose al mondo

L’immagine è eccezionale e per questo è online su tutti i media del mondo: i ministri degli Esteri di Stati Uniti e Ucraina, il segretario di Stato Antony Blinken e Dmytro Kuleba che mangiano seduti a un tavolo di un McDonald’s di Kyiv. Non c’è solo il soft power, ossia l’abilità di un potere politico di persuadere, convincere, attrarre e cooptare, tramite risorse intangibili quali “cultura, valori e istituzioni della politica” — come spiega Wikipedia riprendendo il saggio magno di Joseph Nye, padre nobile del tema. Siamo davanti a sharp power chirurgico.

E non sono solo due colleghi che diventati quasi-amici — la cui amicizia è costruita sulla disponibilità del primo a difendere l’altro da un’aggressione ingiusta – si raccontano, davanti a patatine e wrap, di quando il Mc era il cibo perfetto per combattere l’hangover dopo le feste universitarie. E dunque, di come quel cibo – panino e patatine, icona Usa – sia diventato un fattore comune di un certo tipo di mondo che l’Ucraina sta difendendo dall’aggressione dell’autoritarismo russo. Lo stesso mondo che Barack Obama descrive in “The Audacity Of Hope: Thoughts on Reclaiming the American Dream”, scritto proprio dentro un McDonald’s. “All’inizio stavo scrivendo lì a causa dell’odore delle patatine fritte. Ma dopo un po’, vedere tutti i tipi di persone entrare, non importava chi fossero, in cosa credevano, quanti soldi guadagnavano… amavano Mickey D’s”, ha raccontato in un’intervista al Time anni fa: ”Allora ho capito che McDonald’s… è il sogno americano”).

La sottigliezza chirurgica: McDonald’s ha lasciato la Russia come scelta etica davanti all’aggressione ucraina. Il colosso ha ceduto i ristoranti così com’erano a una compagnia locale che ha apportato modifiche minime, ha aperto la catena Vikusno & tochka, e ha cercato di mantenere simile l’esperienza dei clienti tenendo arredi e stile (McDonald’s si è tenuto invece il diritto di riscatto per un ritorno del business entro 15 anni, ossia se Mosca sarà qualcosa di diverso in futuro). In Russia l’icona con la emme più famosa del mondo non c’è più perché il leader autoritario di quel Paese ha scelto di insaguinarne un altro senza apparenti ragioni, se non il nazionalismo spinto all’eccesso paranoico. Ed è qui l’ulteriore sottigliezza: il Mc è l’opposto del nazionalismo reazionario putiniano, è internazionalismo e globalismo, forze che hanno resto gli Stati Uniti una potenza imperiale – a livello di soft, sharp e hard power.

Kuleba ha spiegato di aver chiamato Blinken all’inizio della guerra e si è lamentato del fatto che il ritiro di McDonald’s dall’Ucraina per ragioni di sicurezza poteva inviare un brutto messaggio, poiché le persone hanno perso posti di lavoro e i fornitori hanno perso i contratti. In quella chiamata, Blinken gli disse che avrebbe guardato a cosa si poteva fare, ha detto Kuleba. Un paio di giorni dopo, il ministro degli Esteri ha detto di aver ricevuto una chiamata dagli Stati Uniti. Ambasciata: “Penso che avere McDonald’s nel paese sia un messaggio: un messaggio di fiducia”, ha detto. “È così che è iniziato il ritorno di McDonald’s, nella conversazione telefonica. Ed è per questo che siamo qui stasera”.

Blinken e Kuleba hanno intinto le patatine nella salsa della narrazione più raffinata. Il meeting internazionale Usa-Ucraina è un gallone che l’azienda potrebbe aggiungere al packaging in cui raccoglie citazioni e presenze cinematografiche.



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