La fondazione partirà nei prossimi mesi per fare della Lombardia e dell’Italia “un polo strategico per l’industria digitale”, ha spiegato il ministro. Possibili sedi distaccate a Bologna e Catania
È ufficiale: il Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore nascerà a Pavia, luogo d’elezione universitario per tutta la Lombardia in cui a maggio 2022 veniva inaugurato il Distretto di Microelettronica (che vanta tra le aziende partner, tra le altre, Infineon, STMicroelectronics ma anche la cinese Huawei). L’ha ufficializzato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, in visita in Lombardia. È “un progetto che sarà attuato nei prossimi mesi per fare di Pavia, della Lombardia e più in generale dell’Italia, un polo strategico per l’industria digitale, come noi possiamo diventare”, ha dichiarato il ministro sottolineando che la scelta è stata presa assieme ai colleghi Giancarlo Giorgetti e Anna Maria Bernini, titolari rispettivamente dei dicasteri Economia e Università.
Il Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore è stato istituto per “promuovere la progettazione e lo sviluppo di circuiti integrati, rafforzare il sistema della formazione professionale nel campo della microelettronica e assicurare la costituzione di una rete di università, centri di ricerca e imprese che favorisca l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore”, recita la legge. La legge di bilancio prevede le risorse per la costituzione della fondazione e il suo funzionamento: 10 milioni di euro per l’anno 2023 e 25 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2030.
E se il governo Draghi aveva già istituto il Fondo per la microelettronica, con una dotazione iniziale di 530 milioni di euro, il governo Meloni ad agosto ha anticipato alcune misure urgenti del più vasto Piano nazionale per la microelettronica, destinando al settore circa 700 milioni di euro per crediti di imposta maggiorati per la ricerca e lo sviluppo. L’obiettivo è finalizzare la strategia italiana all’interno di quella più ampia europea, il Chips Act, presentato dalla Commissione europea a febbraio 2022 con l’obiettivo di sottrarre il continente alla dipendenza rispetto a Cina e Asia in generale sui semiconduttori e implementare la quota di mercato.
La fondazione potrebbe avere anche due ramificazioni. Una a Bologna, dove si trova il Cineca e dove è stato di recente avviato il supercomputer Leonardo, uno dei più potenti al mondo. L’altra a Catania, dove si trova il centro di STMicroelectronics, con il carburo di silicio, studiato qui fin dagli anni Novanta, sta conquistando uno spazio rilevante nella geopolitica dei semiconduttori.