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Così crescono gli investimenti Usa in Grecia

Già sono presenti Cisco, Deloitte, Digital Realty, Google, J.P. Morgan, Meta, Microsoft, Pfizer. La prossima mossa è la privatizzazione del porto di Alexandroupolis. Pollice in su da Unicredit e Capital Economics

Non si ferma la partnership tra Washington e Atene alla voce nuove e più solide relazioni. La base di partenza è che gli investimenti americani nell’Egeo progrediranno anche quest’anno in virtù di due ragioni: la geopolitica, che fa della Grecia la porta di ingresso di truppe Nato da Alexandroupolis e l’hub energetico verso l’Europa; la possibilità del Paese di sovraperformare. Infatti sia Unicredit sia Capital Economics prevedono una fase di crescita positiva per il Paese a dimostrazione di politiche ad hoc.

Qui Atene

Si sta svolgendo alla Fondazione Niarchos ad Atene il primo American Mediterranean Investment Forum organizzato dal Joseph Sassoon Group, con la presenza dell’ex Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, come relatore principale. Un’occasione per fare il punto su come fino ad oggi è stato incanalato il flusso degli investimenti a stelle e strisce nell’Egeo e su come potrà procedere domani. Dagli Usa traspare molta fiducia, anche in considerazione dei dati macro economici che ispirano ottimismo.

Secondo le previsioni di UniCredit siamo in presenza di una fase di successo del Paese: dopo una crescita del Pil della Grecia molto forte e superiore alle attese nel secondo trimestre (a +1,3% rispetto al primo trimestre), ora rivede dello 0,6% le stime sulla crescita dell’economia greca nel 2023, al 2,4%. L’accelerazione nella prima metà dell’anno compenserà le revisioni al ribasso da parte della banca italiana per la seconda metà, mentre per il 2024 rivede le sue previsioni di crescita all’1,4% (contro l’1,5% precedente). Anche Capital Economics vede rosa e prevede una crescita del 2,3% per quest’anno, del 2,2% per il 2024 e del 2,4% per il 2025 per l’economia greca.

Inoltre in Grecia sono già presenti Cisco, Deloitte, Digital Realty, Google, J.P. Morgan, Meta, Microsoft, Pfizer. L’ultimo paper del Dipartimento di Stato sostiene che l’economia ellenica è caratterizzata da una particolare resilienza, poiché dopo la fine della crisi economica degli anni 2009-2018 (durante i quali il Pil è diminuito del 25%), si è ripresa con una lieve crescita nel 2019 e ha poi affrontato con successo la crisi globale e le sfide economiche date dal Covid e dalla guerra in Ucraina.

Hub energetico

La Grecia sta acquisendo un ruolo sempre maggiore nel raggiungimento dell’indipendenza energetica dalla Russia, nella transizione energetica e nell’approvvigionamento energetico dei Balcani, come osservato a più riprese dall’ambasciatore statunitense in Grecia, George Tsounis. Il ragionamento che viene fatto tra gli osservatori americani è che il Paese dispone di infrastrutture per l’importazione di gas naturale liquefatto a Revythoussa mentre viene promossa la costruzione di altre unità Gnl ad Alexandroupolis.

“Ciò crea una concorrenza importante, così come la diversificazione delle fonti di approvvigionamento in modo che non vi sia alcuna dipendenza da Gazprom o dal Cremlino”, ha spiegato il diplomatico alla conferenza organizzata dalla Hellenic Energy Economy Society. Inoltre la Grecia è tra i primi dieci paesi dell’Unione Europea per la programmazione sulle rinnovabili: alcuni di questi investimenti sono stati effettuati da aziende statunitensi. All’orizzonte c’è anche la scommessa dell’idrogeno verde che, secondo Tsounis, dovrebbe essere rafforzato tramite capitale Ue.

Scenari

Uno dei prossimi passi Usa in Grecia riguarderà la privatizzazione del porto di Alexandroupolis, strategico sia in ottica Nato e Via Caroatia, che in ottica energetica. La gara di appalto per la privatizzazione vede in campo soggetti americani e non: Quintana Infrastructure and Development (Stati Uniti), Black Financial Group (Stati Uniti), Euroports (Belgio), Efa Group (Singapore) e GEK Terna (Grecia).

Inoltre si rafforza anche la partnership militare tra i due Paesi con l’isola di Skyros scelta come nuova base Usa: sarà avamposto logistico per droni e per l’attività di intelligence ad ampio raggio. Si aggiunge a Stefanovikio, Creta Souda bay, Andravida, Larissa e Alexandroupolis. Già in corso rilevanti alleanze alla voce shipping: l’oligarca greco Vaghelis Marinakis, assieme alla famiglia di Wilbur Ross, già segretario al Commercio dell’amministrazione Trump, ha dato vita alla terza compagnia più grande al mondo di navi gasiere. Inoltre la base di Souda bay a Creta, non solo è abilitata ad accogliere le portaerei americane, ma anche il sempre più frequente passaggio dei bombardieri B-52 americani.


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