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Fire-eye, così la Cina vuole controllare la corsa sulla genetica

Il Fire-Eye cinese, un laboratorio portatile rivoluzionario progettato per identificare infezioni da coronavirus e analizzare il Dna umano. Scopriamo le implicazioni geopolitiche di questa tecnologia nell’ambito della medicina di precisione

L’iniziativa Belt & Road della Cina è nota in tutto il mondo, ma c’è un aspetto meno conosciuto di come Pechino stia espandendo la sua influenza globale in modi sempre più profondi. Il Washington Post ha formato un team di oltre trenta giornalisti per esplorare questa crescente presenza globale, chiamando il loro progetto di ricerca “China’s Global Leap”. Tra le storie che emergono, una riguarda il Fire-Eye, un laboratorio portatile rivoluzionario progettato per identificare le infezioni da coronavirus attraverso l’analisi genetica. Ma la portata del Fire-Eye e le implicazioni geopolitiche che ci sono dietro questa tecnologia sono molto più ampie.

Il Fire-Eye: oltre la semplice ricerca del virus

Nel bel mezzo della pandemia di Covid-19, mentre gran parte dell’Europa era bloccata, un aereo atterrò a Belgrado, Serbia, con un carico speciale dalla Cina: il Fire-Eye. Questo strumento all’avanguardia era destinato a tracciare il virus, ma il suo potenziale superava di gran lunga questo compito iniziale permettendo un potenziale tracciamento genomico su un ampio campione nel Paese, a vantaggio del governo serbo e di Pechino.

Una tecnologia genetica rivoluzionaria

Il Fire-Eye non si limita a decodificare le sequenze genetiche virali, infatti. Può anche leggere le “istruzioni genetiche presenti nelle cellule di ogni individuo sulla Terra”, così dicono i cinesi. Questa scoperta apre nuovi orizzonti nell’ambito della biotecnologia e della genetica, con implicazioni profonde per la medicina di precisione. Ma ha anche enormi potenzialità strategiche per chi raccoglie certe informazioni.

L’ascesa di Belgrado nel mondo della genetica

A fine 2021, Belgrado ha annunciato una partnership con un’azienda cinese per trasformare il laboratorio Fire-Eye in una struttura permanente, con l’ambizioso obiettivo di raccogliere i genomi completi della popolazione serba. Il primo ministro Ana Brnabic elogiava questa iniziativa come una pietra miliare per la medicina di precisione e la genetica nella regione balcanica. La Cina, che controlla la filiera operativa del laboratorio, otteneva informazioni su una delle collettività più sensibili dell’area.

Le preoccupazioni delle intelligence occidentali

Tuttavia, l’ampia diffusione dei laboratori Fire-Eye in tutto il mondo durante la pandemia ha suscitato preoccupazioni tra le agenzie di intelligence occidentali. Sorgono domande sulle reali intenzioni della Cina e sulla raccolta di dati genetici altamente preziosi da nazioni in tutto il mondo.

Un decennio di raccolta genetica

La ricerca di dati genetici da parte della Cina è in corso da oltre un decennio e ha coinvolto acquisizioni di aziende genetiche statunitensi e sofisticate operazioni di hacking. La pandemia ha accelerato questa ricerca, aprendo nuove opportunità per la Cina in regioni in cui precedentemente aveva poco accesso.

Durante il Covid, i laboratori Fire-Eye si sono diffusi rapidamente in varie parti del mondo, stabilendo una presenza in quattro continenti dalla Serbia all’Australia, dall’Arabia Saudita all’Etiopia. Sono parte del “salto globale” cinese nel settore delle biotecnologie, con potenziali implicazioni di vasta portata. La pandemia potrebbe aver “aperto la porta”, come detto da un funzionario dell’intelligence americana al WaPo, a un nuovo capitolo nella corsa alla comprensione dei segreti genetici umani.

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