L’archeologia futura si espanderà parallelamente nelle due direzioni di enfatizzare la scienza archeologica di base e quella tecnologica, ampliando le relative applicazioni, per costruire una macrostruttura condivisa a livello globale. L’analisi di Giancarlo Elia Valori
La scienza archeologica è una scienza che si sta consolidando man mano e si sviluppa e migliora continuamente mentre vengono messi in discussione e verificati le ricerche. L’archeologia si riferisce principalmente oggi alla scienza archeologica tradizionale che è diversa dalla disciplina o al campo dell’“industria” dell’archeologia tecnologica. Quest’ultima tratta di uno stadio di sviluppo più elevato. I suoi metodi, teorie e strutture devono soddisfare gli standard scientifici (prove, test, logica, ecc.), teoria e metodo; per cui secondo l’impianto scientifico, la scienza archeologica in toto può essere oggi divisa in scienza archeologica di base e archeologia applicata (tecnologica).
L’archeologia applicata si riferisce allo sviluppo di tecnologie e concetti delle scienze naturali e dell’ingegneria nel campo dell’archeologia e non coinvolge teorie archeologiche specifiche tradizionali; mentre in sé l’archeologia scientifica tradizionale insiste sul fatto che l’archeologia dovrebbe seguire l’esplorazione e il ragionamento di metodo delle scienze naturali, ossia un’archeologia basata unicamente sulla scienza e la mente umana.
Uno dei fattori che oggi avanzano il concetto di scienza archeologica è anche il divario tra l’archeologia tradizionale e l’archeologia scientifica e tecnologica: la prima ritiene che la seconda non comprenda i problemi, i bisogni e le regole dell’archeologia, e può solo fare analisi scientifiche e tecnologiche specifiche e limitate in merito alla discussione dei fatti. Anche gli articoli pubblicati vedono tale differenza, con l’esito che il parere unico senza l’apporto della tecnologia di ricerca risulta troppo soggettivo, conservatore e chiuso e non può condividere apertamente materiali, scientifici e per l’appunto tecnologici, con il risultato che i contenuti non si rivelano soddisfacenti e sufficienti.
L’incomprensione e il confronto tra i due sono in gran parte causati dal retroterra educativo dei professionisti del settore. Quando si dividono due campi della stessa branca le discipline trasformano il terreno in compartimenti stagni. Di conseguenza, gli archeologi tradizionali mancano di comprensione ed entusiasmo per l’analisi scientifica e tecnologica, mentre i professionisti dell’archeologia scientifica e tecnologica mancano del sostrato didattico tradizionale. Anche se collaborano, spesso si trovano in uno stato duplice di contraddizione.
Al contrario l’intelligenza artificiale aiuta l’archeologia mondiale a muoversi verso l’integrazione, per quanto riguarda il trend di sviluppo futuro dell’archeologia e la digitalizzazione sta diventando il nocciolo duro del settore.
La tecnologia dell’intelligenza artificiale penetrerà nelle indagini archeologiche, negli scavi, nella raccolta dei materiali, nell’analisi dei dati e persino nella scrittura di documenti. Sebbene l’intelligenza artificiale non sostituirà completamente le operazioni manuali, assisterà e guiderà l’uomo nella formulazione di piani di indagine e di scavo, nella classificazione dei materiali, nell’assemblaggio di frammenti e nel restauro dei manufatti, nella mappatura e nel rilevamento, nell’identificazione e analisi di microfossili e informazioni genetiche (apprendimento automatico). Vari tipi di analisi di tracce, estrazione di informazioni utili da enormi quantità di dati e scoperta di regole, ecc., aiutano a correggere i pregiudizi cognitivi dei soggetti umani.
Lo sviluppo e l’applicazione della tecnologia di visualizzazione nel campo dell’intelligenza artificiale potrebbero ridurre la domanda di scavi archeologici sul campo (compresa l’archeologia subacquea), e un patrimonio culturale sempre più prezioso potrebbe quindi essere preservato sottoterra e sott’acqua, e le sue informazioni rilevanti raccolte in mondo non invasivo e distruttivo. Ciò fornirà anche una base scientifica per la valutazione dello stato di conservazione del sito e l’imposizione di ragionevoli misure di protezione.
Inoltre, con l’aiuto della tecnologia dell’intelligenza artificiale, sempre più rapporti e articoli archeologici saranno condivisi dalla comunità accademica internazionale. Allo stesso tempo, il grado di digitalizzazione nel campo archeologico diventerà sempre più elevato: banche dati elettroniche in merito a ruderi e rovine, campioni, risultati sperimentali, immagini e file di testo, documenti, ecc. diventeranno la configurazione standard e le condizioni di base delle istituzioni archeologiche.
Gli standard, le norme e le linee guida per l’intercomunicazione realizzeranno gradualmente la costruzione e la condivisione; i ricercatori archeologici si libereranno gradualmente dei vincoli dei confini geografici e delle lingue, e la ricerca sulla comunicazione e sulla correlazione all’interno dell’industria e a livello internazionale sarà sempre più fluida. La produzione di dati efficaci, la capacità di elaborazione, la qualità e la quantità degli stessi, il possesso di cifre sulla proprietà intellettuale e il contributo alla piattaforma di condivisione dei dati diventeranno la consistenza del settore. Gli indicatori convenzionali per le citazioni dei risultati della ricerca, e i criteri per misurare e valutare gli istituti di ricerca archeologica e le università rappresenteranno i criteri più importanti.
In questi termini vi sarà un’integrazione fra la scienza archeologica e l’archeologia tecnologica, che si fonderanno nella scienza archeologica di base tout court. Quando, come si auspica, avverrà tale fusione, l’identità relativamente indipendente della prima (l’archeologia tradizionale) non esisterà più, e le relative controversie scompariranno.
Attualmente, le tipologie dell’archeologia scientifica e tecnologica, – quali quella ambientale, l’animale, la vegetale, l’osteologica umana e animale, la molecolare, il telerilevamento, la digitale, l’isotopica, ecc. – e le tipologie dei nuovi campi che emergeranno in futuro, saranno più sviluppate e diventeranno la “routine” della scienza archeologica, come parte importante dei mezzi e del sistema metodologico.
In termini di interpretazione teorica, il sistema teorico dell’archeologia sarà ulteriormente rafforzato e, sulla base del continuo assorbimento di concetti e teorie in campi adiacenti come l’antropologia, la storia, la sociologia e la biologia, uno studio archeologico adatto prenderà vita per meglio valutare i resti archeologici che hanno creato le caratteristiche dell’archeologia stessa: ossia per meglio spiegare le questioni e i fenomeni ad essa attinenti e quindi interpretare le leggi storiche della società umana.
L’archeologia preistorica – in particolare l’archeologia paleolitica – si alienerà sempre più dall’archeologia storica, traendo sempre maggiore nutrimento – grazie alla tecnologia – da discipline adiacenti come l’antropologia, l’etnologia e l’economia, e assumendo la “scrittura della storia” e l’interpretazione teorica come propria responsabilità.
Il sistema e la struttura archeologica saranno più chiari e perfetti, formando uno sviluppo parallelo tra la scienza archeologica e l’archeologia applicata (tecnologica) che ne deriva, la prima continuerà a nutrire la seconda e i campi di tutela della fruizione del patrimonio, saranno riconosciuti sotto l’insegna dell’archeologia applicata.
L’archeologia in futuro – grazie all’intelligenza artificiale – sarà ridefinita e diventerà un ramo importante della scienza archeologica da una prospettiva internazionale, e non sarà più un’archeologia regionale formata a causa delle prospettive, dei preconcetti, dei condizionamenti, dei metodi e del linguaggio di ricerca unici degli studiosi di singoli Paesi.
È un nuovo campo scientifico che si forma analizzando materiali archeologici e questioni con forti caratteristiche regionali – in particolare di una particolare èra storica strettamente combinata con documenti antichi. Lo scopo è utilizzare i metodi e le teorie della ricerca archeologica per estrarre leggi e comprendere la verità, invece di dividerla in base alle opinioni dei singoli ricercatori.
L’archeologia futura si espanderà parallelamente nelle due direzioni di enfatizzare la scienza archeologica di base e quella tecnologica enfatizzando le relative applicazioni, per costruire una macrostruttura condivisa a livello globale. Secondo questa tendenza di sviluppo, l’archeologia applicata (tecnologica) pienamente estesa, diventerà la connessione e il collegamento tra la scienza archeologica tout court, il singolo Paese e la sua società, apportando maggiori contributi allo sviluppo umano e al progresso sociale.