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I “superadulti” da problema a opportunità. La silver economy spiegata da Delzio

Gli over 65 sono i maggiori detentori in termini patrimoniali e i più grandi consumatori, eppure sono “abbandonati” da politica, media e opinione pubblica. Il paradigma va cambiato, per cogliere le opportunità che questa fascia d’età può offrire. Le proposte de La Scossa a governo e regioni

Da problema a opportunità. Immaginare un modello di sviluppo a partire dai “superadulti”, ossia dalla popolazione over 65. In due parole: silver economy. È questa la proposta lanciata dall’associazione La Scossa nel corso dell’evento organizzato nella sala della Dire, che ha visto come ospiti, tra gli altri, il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, e l’assessore regionale alle politiche sociali del Lazio, Massimiliano Masselli. Dal ripensamento dei modelli di assistenza agli investimenti sul capitale umano, dalle politiche del lavoro ai servizi dedicati agli utenti senior. A raccontare a Formiche.net le potenzialità di un settore tanto importante quanto ignorato da politica e opinione pubblica è Francesco Delzio, presidente del think tank La Scossa e docente Luiss.

Presidente, partiamo da un ragionamento complessivo. Perché la popolazione over 65 ha delle potenzialità ancora inesplorate, che andrebbero valorizzate?

Quello della silver economy e della silver society è un tema complesso ma vitale per lo sviluppo del nostro Paese, vista anche la condizione demografica in cui versa l’Italia. Gli over 65 sono i massimi detentori in termini patrimoniali, sono dei grandi “consumatori” e soprattutto sono disposti e aperti alle innovazioni, più della generazione dei 40-50enni. La nostra analisi, elaborata sui dati forniti da I-Com, mette in luce due aspetti. Uno positivo e l’altro negativo.

Quali sono?

Da un lato emerge che la politica, i media e l’opinione pubblica più in generale si sono completamente “dimenticati” di questa fascia di popolazione. D’altra parte, sono venute alla luce ancor di più le opportunità che, con strumenti adeguati, possono essere sviluppate. Anche in termini di policy, oltre che aziendali.

Le policy applicate a quale ambito?

Su tanti ambiti, ma in particolare sul versante della sanità. Ora più che mai è necessario agire sulla prevenzione, invertendo anche il paradigma dell’assistenza che dovrà essere sempre di più domiciliare – grazie alla telemedicina – piuttosto che centralizzata nelle strutture ospedaliere. Così come, fondamentali, sarebbero le policy legate al wellness.

Ci sono esempi virtuosi già sviluppati in questo senso?

Abbiamo portato qualche esempio legato soprattutto ai Paesi del Nord, di cui sia l’amministrazione regionale che il governo centrale hanno preso nota. D’altra parte le Regioni sono un player fondamentale in questa filiera. E, prossimamente, vorremmo organizzare un forum con tutte le realtà regionali per ragionare su questi temi.

Il Parlamento ha approvato la legge delega dedicata all’invecchiamento attivo della popolazione. È uno strumento utile?

Sì, è uno strumento utile che però deve essere riempito di contenuti. Tant’è che il sottosegretario Durigon ha accolto di buon occhio i tanti stimoli che sono emersi nel corso del dibattito, in particolare quelli legati al co-housing per i “superadulti” che presuppone un intervento dello Stato.

Il tema della silver economy e della silver society è particolarmente ostico probabilmente per l’opinione pubblica e, come avete dimostrato, anche per la politica. Perché La Scossa che lei presiede ha deciso di “investire” su questo fronte?

Perché è parte della nostra vocazione. Il think tank nasce con l’obiettivo di dedicato all’analisi e alla proposta sui temi strategici per il futuro dell’Italia ma su cui non c’è adeguata attenzione e capacità di analisi, sia politica che economica. Cerchiamo di colmare un vuoto.


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