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Racconti da Trevi, alle giornate su transizione energetica ed economia circolare

Chi c’era a Trevi, in Umbria, alla settima edizione delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare, promosse da Globe Italia e da World Energy Council Italia, che si è conclusa il 23 settembre

C’erano proprio tutti a Trevi, in Umbria, alla settima edizione delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare, promosse da Globe Italia e da World Energy Council Italia. C’era la Commissione europea con il Commissario all’Economia Paolo Gentiloni e la presidenza del Consiglio con il sottosegretario Alessandro Morelli che ha la delega alla programmazione economica e allo sviluppo sostenibile; il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con Fabrizio Penna, responsabile dell’Unità di Missione del Pnrr; il Parlamento italiano con il capogruppo del Pd Chiara Braga e il segretario alla presidenza Riccardo Zucconi di FdI. C’era il GSE, il gestore dei servizi elettrici, con il presidente Paolo Arrigoni e il Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi con il presidente Ignazio Capuano. C’erano le aziende e le università e i territori.

Al centro del dibattito il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, presentato dal governo alla Commissione europea lo scorso luglio, strumento con il quale l’Italia “condivide pienamente l’orientamento comunitario teso a rafforzare l’impegno per la decarbonizzazione dei sistemi energetici ed economici europei e a portare l’Europa ad essere la prima area regionale ad avere una dimensione sociale, economica e produttiva totalmente ad emissioni nette nulle”. Questo percorso “richiederà misure in grado di favorire l’utilizzo di tutte le tecnologie, comportamenti e fonti energetiche disponibili in grado di de carbonizzare l’economia del paese, adattando le diverse scelte alle esigenze collegate ai diversi ambiti produttivi, economici e sociali”.

Ma non solo. Anche il Mediterraneo e il ruolo che l’Italia può svolgere, “perché ha tutte le carte in regola, per affermarsi come hub energetico e modello di sostenibilità”, come ha detto Paolo Gentiloni. Infatti “ha fatto grandi passi nella diffusione delle rinnovabili, più che raddoppiata negli ultimi quindici anni. Ma non solo le rinnovabili per la transizione da un sistema economico incentrato sullo sfruttamento delle risorse naturali a un modello di economia circolare: riciclare i rifiuti, allungare il ciclo di vita dei prodotti rendendoli più durevoli: in sostanza ripensare il modo in cui si produce e si consuma in Europa”. “Le risorse ci sono – ha concluso il Commissario europeo all’economia – con programmi come NextGenerationEU e REPowerEU l’Europa ha messo a disposizione una quantità di risorse senza precedenti per la transizione verde”.

“L’attuazione del NextGenerationEU in Italia – gli ha fatto eco Fabrizio Penna – è arrivata ad un punto di svolta. L’evoluzione della terza e quarta rata del PNRR porta l’Italia in testa alla classifica degli Stati che stanno attuando il programma e siamo i primi ad aver richiesto la quarta rata. E’ proprio con le misure di economia circolare che stiamo raggiungendo i risultati migliori, la milestone della strategia nazionale per l’economia circolare accompagnata da investimenti per oltre 2 miliardi divisi su impianti, organizzazione, gestione e soprattutto innovazione portano a terra i soldi del Pnrr sui territori”.

Il ruolo dell’Italia come ponte tra Europa e Africa nel Mar Mediterraneo, grazie alla sua posizione geografica, è stato sottolineato anche da Alessandro Morelli. “Il nostro impegno non è solo per un processo di transizione che cambi il modello di trasporto in questo caso del gas, ma anche di futuro, rivolto alle energie rinnovabili senza dimenticarsi delle grandi opportunità delle centrali nucleari che questo governo chiaramente porterà avanti”. Un tema, quest’ultimo, già annunciato nei giorni passati dallo stesso ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin.

“Le giornate di Trevi ci permettono di ragionare su energia ed economia circolare in maniera concreta , ha sottolineato Chiara Braga, rispetto agli obiettivi che l’Italia ha assunto a livello europeo e all’importanza di accompagnarli con strumenti e risorse adeguate, anche per affiancare la nostra industria nei processi di trasformazione, continuando quell’annosa traversata rispetto alla necessità di accelerare gli iter autorizzativi e i processi attuativi delle norme vigenti su tante materie, dalle aree idonee alle comunità energetiche”.

E l’Italia sta facendo la sua parte in tutti i campi rispondendo alle sollecitazioni comunitarie arrivate con il Green Deal. E con il supporto economico del NextGenerationEU. Per questo è importante cogliere questa opportunità con l’attuazione del PNRR, una grande sfida comune che coinvolge non solo le istituzioni, ma tutti i soggetti sociali e le imprese. E tutti i cittadini, come ha rilevato un sondaggio realizzato dall’IPSOS di Nando Pagnoncelli. “Gli italiani pensano che un prodotto sostenibile sia qualitativamente migliore, sia che parliamo di un prodotto alimentare che di un elettrodomestico, rispetto al passato quando un prodotto sostenibile era considerato povero”.

“Il Green Deal europeo presuppone un cambio culturale e di paradigma che deve coinvolgere tutti, dai decisori pubblici fino ai cittadini consumatori – ha aggiunto Paolo Arrigoni – Per questo il Gse, che gestisce molti meccanismi incentivanti per le rinnovabili, l’efficientamento energetico e la mobilità sostenibile, eroga servizi per le amministrazioni centrali e locali, e le imprese, ha sviluppato un progetto che abbiamo chiamato ‘Diamo energia al cambiamento’ per supportare Comuni, Pubbliche Amministrazioni, imprese e scuole verso la transizione energetica. Un road show che coinvolgerà tutte le regioni italiane, con format dedicati agli studenti delle scuole superiori, le imprese e le associazioni di categoria, e gli Enti locali che dovranno portare allo sviluppo di nuove progettualità”. L’iniziativa partirà il 28 settembre da Lecco, poi sarà il 20 ottobre a Perugia, il 27 novembre a Cuneo e il 14 dicembre a Potenza.

Secondo l’ultimo rapporto sull’economia circolare, l’Italia rimane il Paese più circolare d’Europa, soprattutto per quanto riguarda il riciclo dei rifiuti. Grazie soprattutto ai rifiuti di imballaggio con oltre il 71%, un successo, come ha sottolineato Ignazio Capuano, che “nasce dalla collaborazione tra il sistema consortile, le istituzioni e i cittadini. Ma non dobbiamo accontentarci, possiamo migliorare e lo dobbiamo fare anche in visto del nuovo regolamento Ue sugli imballaggi. Dobbiamo capire i vantaggi che abbiamo nel recuperare questi imballaggi, perché dai materiali riciclati abbiamo benefici economici e ambientali molto importanti”.

Chiudendo i lavori e tracciando un bilancio delle tre giornate umbre, Matteo Favero, presidente di Globe Italia, organizzatore e animatore fin dagli esordi della manifestazione, ha ricordato come questo appuntamento sia diventato ormai “importante e immancabile, grazie all’alta qualità dei relatori e degli interventi in tema di energia e riciclo. Un appuntamento atteso, proprio perché si colloca temporalmente a ridosso delle decisioni che il governo è chiamato a prendere per l’anno successivo con la legge di bilancio. Essere a Trevi significa informare e partecipare a questo processo decisionale”.

(Foto: X/Wec Italia)

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