“L’Italia affronta oggi la sfida della decarbonizzazione con grande consapevolezza e una visione strategica.”, ha detto il ministro Fratin nel corso della presentazione alla stampa dell’edizione 2023 di Ecomondo, la più importante manifestazione nel panorama nazionale sui temi della transizione ecologica
L’occasione non poteva essere più propizia, anche se non si crede alle coincidenze. A tirare, infatti, la volata alla presentazione alla stampa dell’edizione 2023 di Ecomondo, la più importante manifestazione nel panorama nazionale sui temi della transizione ecologica, in programma a Rimini dal 7 al 10 novembre, organizzata da Italian Exibition Group, è stata la pubblicazione, il giorno prima, dell’Esortazione apostolica di papa Francesco “Laudate Deum”. Un’esortazione che, riprendendo i temi dell’enciclica “Laudato Sì”, ripropone l’urgenza e la necessità di affrontare la grave crisi climatica che attanaglia il pianeta.
Sono gli stessi contenuti e argomenti al centro della manifestazione di Rimini, in uno scenario dove “i cambiamenti climatici e i fenomeni naturali estremi impattano giorno dopo giorno sull’equilibrio della vita del pianeta”. Cercando di “accelerare la transizione verso l‘economia circolare necessaria per realizzare gli obiettivi del Green Deal, ma anche di garantire una maggiore autonomia strategica dell’Europa e dell’Italia nell’approvvigionamento di materie prime”.
A fare gli onori di casa l’amministratore delegato di Italian Exibition Group Corrado Peraboni che, aprendo i lavori, ha voluto ricordare il mai abbastanza compianto presidente Lorenzo Cagnoni, scomparso recentemente, che durante la sua gestione aveva fatto crescere Fiera Rimini in maniera esponenziale, fino alla sua quotazione in borsa. Un presidente che, parlo per esperienza personale, era dotato di tutte quelle facoltà professionali e umane che fanno di un manager una guida e un punto di riferimento per l’azienda e per tutti i suoi collaboratori.
“L’edizione di quest’anno, ha detto Peraboni, sarà la più grande di sempre, sia per l’estensione degli spazi espositivi che per la ricchezza di nuovi progetti. Innovazione, internazionalità e inclusione sono i tre pilastri di questa manifestazione che diventa ecosistema della transizione ecologica, che vive anche in altre regioni d’Italia e del mondo per presidiare i nuovi mercati. La sfida del futuro parte proprio dall’internazionalità: Messico, Sud America e Cina per poi puntare al mercato nordamericano e guardare con attenzione all’Africa, che ha già iniziato ad aprirsi all’economia circolare come a un fattore di sviluppo per il continente”.
Il 2023 sta vedendo concretizzarsi importanti traguardi normativi e finanziari che daranno grande impulso alla transizione in corso. Dagli investimenti previsti nel PNRR per nuovi impianti nell’economia circolare alle riforme messe in cantiere dal Governo, come la Strategia nazionale per l’economia circolare, il Programma nazionale di gestione dei rifiuti fino al più ambizioso Piano nazionale integrato energia e clima. Durante i quattro giorni di Ecomondo, evento di riferimento per l’Europa e per i Paesi del Mediterraneo, tutti, istituzionali nazionali e internazionali, aziende e stakeholder, mondo della ricerca e università, amministrazioni pubbliche e soggetti privati si confronteranno per condividere e mettere a sistema informazioni, innovazioni e progetti per la “creazione di partenariati pubblico-privati nella progettazione nazionale, europea e internazionale”.
Sei le macroaree tematiche: Waste as Resource, Sites&Soil Restotation, Circular & Regenerative Bio-economy, Bio-energy & Agroecology, Water Cycle & Blu Economy, Environmental Monitoring & Control. Dalla valorizzazione dei rifiuti alla rigenerazione dei suoli e degli ecosistemi agro-forestali e alimentari; dall’energia da biomasse alle materie prime seconde da rifiuti. E ancora, il ciclo dell’acqua, la tutela dei mari e degli ambienti marini nella loro funzione essenziale per il sostentamento alimentare e le attività economiche connesse. Quattro nuovi distretti espositivi dedicati al tessile, alla carta, alle plastiche, alle apparecchiature elettriche e elettroniche. Grande spazio alla blue economy, dai desalinizzatori alle nuove tecnologie per la filiera alimentare, alla gestione delle risorse idriche.
“Nel calendario di eventi previsti quest’anno – ha detto Alessandra Astolfi, direttore della divisione Green Tecnology di Italian Exibition Group e responsabile della manifestazione – c’è tutto l’alfabeto della circolarità: dalla “A” di agricoltura resiliente alla “W” di waste, passando per la “B” di bioeconomia circolare, alla “M” di Maelstrom Progect per la salute dei mari, alla “T” di tessile. E c’è, soprattutto, la “I” di innovazione: le start up e le aziende più innovative della green economy con un potenziale di competenze per i lavori di domani. L’offerta scientifica e istituzionale della manifestazione ha sempre anticipato i trend tecnologici dell’industria e delle politiche pubbliche”.
Come avviene ormai da molti anni, anche questa edizione sarà aperta dagli Stati Generali della Green Economy, curati dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e promossi dal Consiglio nazionale, composto da 65 organizzazioni di imprese dell’economia verde. “Gli Stati Generali – ha ricordato Edo Ronchi, presidente della Fondazione – avranno al centro il tema ‘L’economia di domani: una green economy de carbonizzata, circolare e nature positive”. I vantaggi, anche economici e sociali, sono ben superiori ai costi della transizione ecologica all’economia di domani. Accelerare il cambiamento conviene. Rallentare o fermarsi in questa inevitabile transizione epocale, mentre illude di poter alimentare aspettative destinare ad essere comunque deluse, farebbe perdere occasioni di innovazione, di nuove possibilità di sviluppo di investimenti e di nuova occupazione”.
Come ogni anno, tanti (troppi?) i convegni e i seminari: ottanta eventi, spalmati nelle trenta sale della Fiera, speculari alle sezioni espositive. “Accanto ai temi storici di Ecomondo , rifiuti come risorsa, efficientamento delle filiere, eco design di prodotti e processi, simbiosi industriale, trasporti sostenibili, energie da biomasse – ha detto Fabio Fava, presidente del Comitato Tecnico Scientifico, in collegamento da Bruxelles – abbiamo voluto dare molto spazio alla prevenzione dei rischi ambientali e alla rigenerazione degli ecosistemi: suolo e idrosfera e della loro biodiversità. L’idea basilare è che la decarbonizzazione e la riduzione dell’impatto antropico sull’ambiente debba essere affiancato da azioni dirette alla preservazione e alla rigenerazione della salute, e dunque della produttività, degli ecosistemi terrestri e acquatici”.
Ad inaugurare Ecomondo, il 7 novembre, sarà anche quest’anno il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il quale ha ribadito come “l’Italia affronta oggi la sfida della decarbonizzazione con grande consapevolezza e una visione strategica. Il nostro Piano Nazionale Integrato Energia e Clima è giustamente ambizioso e al contempo realistico: ad una crescita esponenziale delle rinnovabili deve corrispondere una transizione che non lasci indietro nessuno e che non imponga sacrifici insostenibili alla persone e ai settori produttivi”.
“Ecomondo – ha concluso il ministro – un vero riferimento su tutti i temi ambientali ed energetici, rappresenta quello sguardo sul futuro, sulle tecnologie, sulle migliori pratiche che sono vitali per raggiungere gli obiettivi climatici. Il Ministero, con un suo spazio dedicato e molte iniziative, non mancherà di dare il suo contributo a questo racconto di un’Italia eccellente e pronta ad affermare la propria leadership”.