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F-35 in Danimarca. Cresce la presenza europea del caccia

La Danimarca ha celebrato ufficialmente l’arrivo nel Paese dei primi quattro velivoli F-35A Lightning II, che si troveranno in modo permanente presso la base aerea di Skrydstrup. Il Paese diventa il quinto in Europa ad accogliere i caccia di Lockheed Martin, un trend che porterà nel 2035 ad avere oltre seicento F-35 dislocati sul continente, dotando più della metà delle forze aeree europee

Accoglienza di prim’ordine, con tanto di volo inaugurale, per i primi quattro F-35 danesi giunti domenica alla base di Skrydstrup, nella Danimarca meridionale. I velivoli di quinta generazione sono stati accolti dal ministro della Difesa danese, Troels Lund Poulsen, insieme ai vertici governativi, militari e industriali della nazione nordica e dei Paesi alleati. Insieme a loro oltre diecimila cittadini hanno partecipato all’apertura straordinaria della base della Forza aerea reale danese, dove il pubblico ha potuto ricevere informazioni sulle capacità dei Lightning II e del loro ruolo all’interno della difesa danese e sui fornitori del comparto industriale. La base è anche stata sorvolata dai nuovi F-35 e dagli F-16 già presenti sul sedime di Skrydstrup.

La soddisfazione di Copenaghen

“L’arrivo del primo velivolo da combattimento F-35 in Danimarca rappresenta un evento storico per la Difesa danese e la Royal danish air force” ha detto il ministro Poulsen, aggiungendo come sia “grazie alla stretta e professionale collaborazione tra Lockheed Martin, il programma F-35 e la Difesa danese, che quest’ultima è entrata nel futuro della difesa aerea”. Per Greg Ulmer, vice presidente esecutivo di Lockheed Martin Aeronautics, “questo evento storico è la realizzazione della visione, della lungimiranza e dell’investimento strategico che la Danimarca ha fatto oltre un decennio fa. Ci aspettiamo che l’F-35 svolga per la Danimarca un ruolo fondamentale nelle missioni volte a garantire la sicurezza nel XXI secolo, offrendo capacità, connessioni e interoperabilità di quinta generazione senza pari”.

La Danimarca e il Jsf

Ad oggi la Danimarca ha preso in consegna dieci F-35. Oltre ai quattro appena arrivati a Skrydstrup, altri sei si trovano anche negli Stati Uniti, presso la base dell’Air force di Luke, in Arizona, dove i piloti e il personale di terra danese stanno completando il loro addestramento. La Danimarca ha in programma l’acquisto di un totale di ventisette F-35. Il Paese, del resto, è partner del programma del Joint strike fighter dal 2002, fina dalla fase di sviluppo e dimostrazione del sistema, alla quale ha contribuito con lo sviluppo di elementi tecnici del programma. L’aeronautica danese, inoltre, ha fornito un suo F-16 per il ruolo di “chase plane”, cioè un velivolo inseguitore destinato a riprendere o fotografare un altro apparecchio durante il volo per osservarne il comportamento, durante la fase Sviluppo, test e valutazione dell’F-35 presso la base aerea di Edwards, in California.

Integrazione Nato

La flotta di F-35 della Danimarca svolgerà un ruolo cardine nel rafforzare la resilienza collettiva della Nato nel Baltico e la capacità di deterrenza e difesa dell’Alleanza contro tutte le minacce nei diversi scenari. Come ricordato ancora da Ulmer: “L’F-35 integra le forze congiunte, garantendo una capacità senza precedenti di fare network tra le forze alleate, rafforzando in modo significativo la capacità di deterrenza dell’Alleanza in tutti gli scenari.”

Un caccia europeo

Con l’arrivo in Danimarca degli F-35, tra l’altro, cresce il numero di Paesi europei dotati del caccia della Lockheed Martin. La Danimarca, infatti, è il decimo Paese e la quinta nazione europea della Nato a utilizzare l’F-35 dal proprio territorio. Attualmente oltre a Copenaghen, altre quattro aeronautiche militari del Vecchio continente già annoverano il Lightning II tra gli assetti a disposizione (Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito), altri sette Paesi sono in procinto di ricevere diverse quantità di caccia, tra ordini e intenzioni di acquisto (Belgio, Finlandia, Germania, Polonia, Svizzera, Grecia e Repubblica Ceca) a cui potrebbe in futuro aggiungersi anche la Spagna. Un trend che porterà nel 2035 ad avere oltre seicento F-35 dislocati sul continente europeo nelle basi dei paesi membri della Nato e in Svizzera, con più della metà delle forze aeree europee dotate di F-35.

Il modello F-35

La scelta dei governi del Vecchio continente di affidarsi al caccia di quinta generazione discende sicuramente dalla necessità di dotarsi di equipaggiamenti militari all’avanguardia nel mutato contesto geostrategico globale, a partire dalla minaccia rappresentata dalla Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Ma al di là delle prestazioni dell’aereo, è proprio la sua diffusione tra le aeronautiche europee a renderlo un asset vantaggioso per le Difese nazionali. Sempre di più, infatti, la deterrenza e la dissuasione si baseranno anche sulla velocità e rapidità di schieramento dei mezzi e sulla facilità di manutenzione e gestione. Condividere lo stesso modello di aereo, infatti, significa che piloti e personale di terra sono in grado di operare immediatamente anche su macchine di Paesi diversi. Schierare una squadriglia di F-35 in un Paese che li ha già riduce la necessità di spostare anche specialisti e pezzi di ricambio, perché presenti sul territorio ospitante. Si creerà così una rete di nazioni in grado di esprimere un potere aereo coeso e rapidamente proiettabile, fatto di tecniche, procedure e tattiche in comune.

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