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Chi tiene gli ostaggi. Ecco l’Unità ombra di Hamas

Si teme che il gruppo non abbia le risorse necessarie per gestire un numero significativo di prigionieri. Alla guida ci sarebbe Mohammed Deif, misterioso comandante delle brigate al-Qassam

Sono almeno 199 gli ostaggi nelle mani di Hamas, l’organizzazione terroristica che sabato 7 ottobre ha assaltato il Sud di Israele. Sarebbero nelle mani di gruppo segreto noto come Shadow Unit (Unità ombra, وحدة الظل).

Non esistono molte informazioni sul gruppo di cui Hamas ha rivelato l’esistenza nel 2016. Ma la nascita dovrebbe risalire a dieci anni prima, in occasione del rapimento del soldato israeliano Gilad Shalit da parte di Hamas, dei Comitati di resistenza popolare e dell’Esercito dell’Islam. Inoltre, anche Avera Mengistu e Hisham al-Sayed, due cittadini israeliani entrati di loro spontanea volontà a Gaza nel 2014 e nel 2015, sono ancora nelle mani dell’unità.

A capo dell’unità ci sarebbe Mohammed Deif, capo delle brigate al-Qassam. Cinquantotto anni, una vita nel mistero: l’ultima foto di lui è del 2001, un occhio e forse un arto persi nei tentativi di assassinio mirato delle forze israeliane e non è sicuro neppure che Deif sia il suo cognome visto che in arabo “deif” significa anche ospite e potrebbe essere un nome di battaglia conquistato a suon di spostamenti di casa in casa per restare in vita.

Nel luglio 2022, Abu Obeida, portavoce di Hamas, ha dichiarato che durante il conflitto di Gaza del maggio 2021, un combattente appartenente al gruppo è stato ucciso e altri tre sono stati feriti in un attacco aereo israeliano. Inoltre, secondo quanto riportato dai media in lingua araba, l’unità ha perso cinque dei suoi membri a causa di attacchi aerei israeliani dal 2008.

Il numero di ostaggi detenuti dal gruppo rimane sconosciuto, ma si teme sempre più che l’unità non abbia le risorse necessarie per gestire un numero significativo di prigionieri, ha scritto l’analista Joe Truzman. “Ad aumentare la complessità di un’eventuale missione di salvataggio degli ostaggi è la presenza di altre fazioni armate che hanno anch’esse fatto prigionieri degli individui”, ha aggiunto. Infatti, la Jihad islamica sostiene di avere più di 30 ostaggi sotto il proprio controllo, mentre i Comitati di resistenza popolare hanno confermato, attraverso un messaggio sul proprio canale Telegram, di essere anch’essi in possesso di ostaggi. Inoltre, un video angosciante diffuso dalle Brigate dei Martiri di al-Aqsa mostra un individuo ferito accompagnato da un terrorista, apparentemente in viaggio verso Gaza.


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