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L’Iran e l’incontro degli 007 sul Lago Maggiore. Le ipotesi di Intelli Times

Il sito israeliano ha pubblicato la prima parte della sua indagine su fonti aperte sulla tragedia di maggio in cui hanno perso la vita quattro persone, tra cui due funzionari dell’intelligence italiana e un ex Mossad. Ecco cosa ha scoperto

Il sito israeliano Intelli Times, specializzato in intelligence come suggerisce il nome, ha pubblicato la prima parte della sua indagine su fonti aperte sul “mistero del lago” Maggiore.

Era il 28 maggio scorso. Sull’imbarcazione “Good..uria“, barca di 16 metri battente bandiera Slovena e varata nel 1982, erano presenti in totale una ventina di funzionari di Aisi, Aise e Mossad per una non meglio precisata festa di compleanno di uno di loro. La barca si era ribaltata per il forte maltempo e quattro persone avevano perso la vita: un israeliano dei servizi segreti in pensione (Shimoni Erez, nome di fantasia), due funzionari dell’intelligence italiana (Tiziana Barnobi, 53 anni, e Claudio Alonzi, 62 anni) e la moglie del comandante dell’imbarcazione, di origini russe (Anya Bozhkova, 50 anni).

Dalla ricerca di Intelli Times, l’incontro tra le intelligence sembra ruotasse tutto attorno all’Iran. In particolare, alla controproliferazione, di cui in Italia si occupa l’asse in maniera esclusiva, dunque anche su territorio italiano, come ricordavamo su Formiche.net.

Il Glossario intelligence definisce la controproliferazione come “attività volta a prevenire, rilevare e contrastare la realizzazione di armi di distruzione di massa (ordigni nucleari, armi chimiche, biologiche e radiologiche e correlati vettori). Include le iniziative tese ad individuare il traffico dei materiali connessi e di quelli cd. ‘dual use’, nonché di tecnologie e know-how”.

Cinque i punti evidenziati da Intelli Times. Primo: gli sforzi nucleari iraniani nel sito di Fordow, situato nel sottosuolo della provincia di Qom, a sud di Teheran, a febbraio sono state rinvenute particelle di uranio arricchito fino all’83,7 percento, il livello più alto finora trovato dagli ispettori delle Nazioni Unite in Iran (finiti nel mirino dell’intelligence di Teheran). Secondo: il Centro comune di ricerca dell’Unione europea a Ispra, vicino a Milano, funge anche da “centro di conoscenza” e di ricerca nucleare che assiste gli ispettori dell’Agenzia per l’energia atomica e gli organismi internazionali di controllo nei settori legati alla prevenzione delle armi non convenzionali. Terzo: a metà marzo la stessa agenzia aveva segnalato che circa 2,5 tonnellate di uranio naturale sono sparite da un sito in Libia (che aveva abbandonato il suo programma di sviluppo delle armi nucleari nel 2003, durante il regime di Muammar Gheddafi). Quarto: a inizio marzo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu era stato in visita a Roma incontrando Giorgia Meloni, che in quanto presidente del Consiglio è titolare della direzione dell’intelligence italiana, con cui aveva parlato di “questioni legate al nucleare iraniano”. Quinto: a fine marzo Artem Uss, figlio di un allora influente governatore di una regione russa della Siberia, era evaso dai domiciliari all’indomani del via libera all’estradizione negli Stati Uniti, dove era ricercato per contrabbando di petrolio dal Venezuela verso la Russia e la Cina e frode bancaria, e ancora per traffico di tecnologie militari dagli Stati Uniti verso la Russia. Intelli Times ne sottolinea i contatti con figure anche in Iran e Venezuela.

Certezze? Nessuna. Unire i punti. Dice Intelli Times. Appuntamento alla prossima puntata della storia che potrebbe diventare anche una serie tv visto che la rete israeliana Yes TV, che ha in archivio prodotti come Fauda e Shtisel, ha ordinato una nuova fiction intitolata Maggiore.

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