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Massacro in Israele. Hamas infiltrata nel sud

Israele ha costruito una massiccia recinzione lungo il confine con Gaza per impedire le infiltrazioni. Si estende in profondità nel sottosuolo ed è dotata di telecamere, sensori ad alta tecnologia e microfoni ultra sensibili. Ma non sono bastati. L’infiltrazione ha segnato un importante risultato, e un’escalation, da parte di Hamas

I militanti palestinesi della Striscia di Gaza hanno approfittato dello shabbat per lanciare un’infiltrazione senza precedenti nel sud di Israele, inviando combattenti attraverso il confine e sparando migliaia di razzi nel Paese, mentre il gruppo militante al potere di Hamas ha annunciato l’inizio di una nuova operazione.

Ci sono immagini raccapriccianti che arrivano da Sderot, nel sud israeliano, dove i terroristi palestinesi hanno ripreso durante le operazioni. Corpi trucidati, cadaveri fatti strisciare per strada attaccati alle auto, i morti portati a Gaza per chiedere poi il riscatto a Israele. Un video da Gaza ha mostrato quello che sembrava il corpo senza vita di un soldato israeliano calpestato da una folla di palestinesi inferociti che gridavano “Allahu Akhbar”.
L’esercito di Gerusalemme ha messo il Paese in stato di allerta e ha iniziato a colpire obiettivi a Gaza in risposta, ponendo le basi per quello che probabilmente sarà un nuovo pesante round di combattimenti. In una grave escalation, i razzi lanciati da Gaza hanno fatto scattare le sirene dei raid aerei fino a Gerusalemme, mentre sono precipitati nelle zone abitate di Tel Aviv.

L’inafferrabile leader dell’ala militare di Hamas, Mohammed Deif, ha annunciato l’inizio di quella che ha chiamato “Operazione al Aqsa Storm”, la tempesta su al Aqsa, la moschea che fa parte del complesso sacro abramitico nel cuore di Gerusalemme. “Oggi il popolo sta riconquistando la sua rivoluzione”, ha detto nel messaggio registrato, mentre invitava i palestinesi da Gerusalemme est al nord di Israele a unirsi alla lotta per “espellere gli occupanti e demolire i muri”. “Dobbiamo incendiare la terra sotto i piedi degli occupanti”, ha detto, affermando che Hamas ha lanciato oltre 5.000 razzi in Israele. Salah Arouri, leader di Hamas in esilio, ha dichiarato che l’operazione è una risposta “ai crimini dell’occupazione”. Ha detto che i combattenti stavano difendendo la Moschea e le migliaia di prigionieri palestinesi detenuti da Israele.

L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che avrebbe convocato il gabinetto di sicurezza per una discussione urgente. L’escalation arriva in un momento delicato per il suo governo di estrema destra, poiché le proteste contro il piano di revisione del sistema giudiziario, profondamente divisivo, si sono diffuse anche tra i ranghi dell’esercito. Centinaia di soldati delle riserve militari si sono ritirati dalle sessioni di addestramento o hanno dichiarato che non si presenteranno in servizio a causa dei cambiamenti giudiziari, minacciando di minare la reputazione di Netanyahu come esperto di sicurezza e sollevando timori sugli effetti sulla prontezza operativa delle forze armate israeliane.

Ma ciò che sta accadendo ha dell’incredibile e potrebbe cambiare certe decisioni. Israele sta subendo un attacco esistenziale di dimensione e struttura rara, se non unica.

L’operazione, avviene durante l’importante festività ebraica di Simchat Torah, e ha colto Israele alla sprovvista, riportando alla memoria la guerra del 1973, quando i nemici di Israele lanciarono un attacco a sorpresa durante lo Yom Kippur. Quanto accade racconta anche di equilibri interni in parte alterati, con diminuzione dell’attenzione e falle di intelligence che non sono comuni nell’iper attento apparato di sicurezza israeliano.

L’esercito — che nel contesto storico militarista e super securitario israeliano ha un nome proprio e confidenziale, Tzahal — ha confermato che si è verificata un’infiltrazione in diverse località vicino al confine con Gaza, ordinando ai residenti di rimanere in casa. “Nelle ultime ore, l’organizzazione terroristica di Hamas ha iniziato un massiccio lancio di razzi dalla Striscia di Gaza verso il territorio israeliano e i terroristi si sono infiltrati nel territorio israeliano in diverse località”, ha dichiarato. In un video inviato dalla regione a chi scrive, si vede un miliziano di Hamas suonare al videocitofono di un’abitazione con un Rpg in mano: in alcuni casi ì miliziani jihadisti palestinesi sono entrati dentro edifici privati e hanno aperto il fuoco.

Le città e i paesi del sud di Israele si sono svuotati mentre l’esercito chiudeva le strade vicino a Gaza e milioni di israeliani si sono rifugiati nei rifugi antiatomici mentre le sirene dei raid aerei suonavano in alto. Nel kibbutz di Nahal Oz, a soli 4 chilometri dalla Striscia di Gaza, i residenti terrorizzati e rintanati in casa hanno detto di sentire continui spari che riecheggiavano negli edifici.

Israele ha costruito una massiccia recinzione lungo il confine con Gaza per impedire le infiltrazioni. Si estende in profondità nel sottosuolo ed è dotata di telecamere, sensori ad alta tecnologia e microfoni ultra sensibili. Ma non sono bastati. L’infiltrazione ha segnato un importante risultato, e un’escalation, da parte di Hamas.

(Articolo in aggiornamento)


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