Primo di tre focus sul rapporto tra Roma e Baku, sull’asse energia, geopolitica e cultura per raccontare non solo di una partnership solida, ma delle possibilità che si aprono per l’Italia in una macro area strategica. L’ambasciatore Aslanov: “Mi fa piacere sottolineare che le visite frequenti di altissimo livello dei membri del governo e del Parlamento di entrambi i Paesi contribuiscono molto ai rapporti bilaterali in vari campi”
Baku, grazie al Tap, è entrata di diritto nel cono di interesse europeo, e soprattutto italiano, per la portata epocale di un gasdotto che, non solo soddisfa il 15% del fabbisogno italiano, ma si è rivelato complessivamente decisivo alla luce della crisi energetica post guerra in Ucraina. Ma oltre all’energia, ecco che sta maturando la consapevolezza che la partnership con l’Azerbaigian per l’Italia è utilissima al fine di una possibile penetrazione in Caucaso e Asia centrale e, perché no, prepararsi con anticipo ad una stagione post bellica.
Il riferimento è alla ricostruzione dell’Ucraina, della regione del Karabakh in Azerbaigian, e anche quando, a guerra finita, si potrà ricominciare a fare business con partner oggi non più amici. La geopolitica, dunque, al centro di una riflessione a 360 gradi sull’Azerbaigian, che ha in pancia una potenzialità oggettiva che può materializzarsi aprendo la porta della cooperazione geostrategica con Baku in chiave sistemica.
Tra Baku e Roma
Asia centrale, Azerbaigian, Italia: perché il filo che può permettere una più solida stagione di relazioni passa da questo asse geografico? Un aiuto alla comprensione di queste nuove potenzialità viene dalle mappe: Baku e Roma, pur divise da circa 4.500 chilometri in linea d’aria, sono unite da una linea pressocché orizzontale che, da oriente a occidente, tocca Georgia, Turchia, Bulgaria, Grecia, Albania, ovvero quella fetta di Paesi che si trovano a cavallo tra due quadranti assolutamente strategici come quello euromediterraneo e quello caucasico. Due mondi, caratterizzati in passato dai viaggi e dalla conquiste di Alessandro Magno, che oggi possono e devono dialogare geopoliticamente. Energia e difesa sono due ambito dove la partnership italo-azera è attiva.
Nei mesi scorsi è stato siglato un contratto tra Ansaldo Energia e il maggiore produttore di energia elettrica della Repubblica dell’Azerbaigian, Azerenerji, ed è stata anche posta la prima pietra per lo sviluppo e l’ammodernamento dello stabilimento. L’azienda italiana fornirà quattro turbine a gas AE94.3A, per un valore di oltre 160 milioni di euro. Sempre quest’anno Leonardo ha siglato un contratto per il C-27J alla Forza Aerea dell’Azerbaijan, all’interno di un più ampio programma di ammodernamento delle Forza armate azere, con la tecnologia italiana in primo piano. Inoltre il raddoppio del Tap è un obiettivo del governo Meloni, che sull’energia punta anche in relazione agli intrecci con il Piano Mattei.
Cultura e diplomazia
Un’altra freccia all’arco delle relazioni geopolitiche è rappresentata dalla cultura, segmento in cui spicca un particolare progetto universitario italo-azero come il Campus Internazionale, in partnership con alcuni atenei italiani. E’ di un anno fa lo scambio degli accordi, già firmati nel 2021, sulla cooperazione accademica per la nascita dell’Italy-Azerbaijan University, che avrà sede a Baku, ospitata nel campus dell’Ada University. In quell’occasione a Roma intervenne anche il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev (in foto).
L’obiettivo dell’iniziativa, che coinvolge Luiss “Guido Carli”, Sapienza, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Politecnico di Torino e Politecnico di Milano, è quello di essere propellente per una stagione di crescita e innovazione dell’Azerbaigian, mettendo in campo il know-how del Made in Italy. Nello specifico il progetto mira a rafforzare la capacità di gestione e manodopera in settori strategici e aree ad alta richiesta con il prezioso tramite a livello di competenze delle università italiane: uno dei settori maggiormente richiesti è l’ingegneria applicata alle energie sostenibili, il tutto con un link alla voce laboratori tecnologici, per collegare idealmente industria Italia. L’Università Italia-Azerbaigian rappresenterà un centro di trasferimento di ricerca, tecnologia, competenze, e innovazione tra i due paesi.
Aslanov
“L’Azerbaigian e l’Italia godono di relazioni di partenariato strategico basate sulla fiducia reciproca e sulle buone tradizioni – spiega a Formiche.net l’ambasciatore azero in Italia, Rashad Aslanov – Parlando di relazioni economiche, l’Italia è il principale partner commerciale dell’Azerbaigian e l’Azerbaigian è il principale partner commerciale dell’Italia nella regione del Caucaso meridionale. Il progetto del Tap non solo è uno dei segmenti del Corridoio Meridionale del gas, ma è anche una storia di successo, grazie alla forte amicizia e alla fiducia reciproca tra i nostri Paesi. La cooperazione tra i nostri Paesi non è limitata solo al settore energetico. Il coinvolgimento di numerose aziende italiane in vari settori dell’economia azerbaigiana, compresi i progetti di ricostruzione nel Karabakh e nello Zangazur orientale in Azerbaigian, i reciproci investimenti, le opportunità logistiche che offre l’Azerbaigian per i servizi e i prodotti del ‘Made in Italy’ verso l’Asia Centrale, dimostrano l’esistenza di forti relazioni economiche tra i due Paesi, basate su reciproci interessi. Mi fa piacere sottolineare che le visite frequenti di altissimo livello dei membri del governo e del parlamento di entrambi i paesi contribuiscono molto ai rapporti bilaterali in vari campi”.
(Continua)