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Chi e perché ha bucato la più grande banca russa

La scorsa settimana KibOrg e NLB hanno violato Alfa-Bank sottraendo i dati di oltre 30 milioni di clienti. Sembra esserci lo zampino dell’intelligence di Kyiv

La scorsa settimana, due gruppi di hacker filo-ucraini, KibOrg e NLB, hanno violato Alfa-Bank, la più grande banca privata russa, e hanno dichiarato di aver sottratto i dati di oltre 30 milioni di clienti (nomi, date di nascita, numeri di conto e numeri di telefono) collaborando con l’intelligence del Paese (Sbu). È quanto confermato da una fonte del dipartimento a Recorded Future News. Gli hacker hanno dichiarato di voler condividere i dati ottenuti con alcuni giornalisti investigativi.

LA BANCA

Alfa-Bank è stata sanzionata dagli Stati Uniti in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia lo scorso anno. La banca è di proprietà del miliardario russo-israeliano Mikhail Fridman, inserito nella lista nera degli Stati Uniti e dell’Unione europea nell’ambito degli sforzi per imporre restrizioni all’economia russa e ai suoi uomini d’affari più ricchi. Gli hacker hanno diffuso online alcuni dati, tra cui informazioni su Fridman e suo figlio, sul blogger filorusso Artemy Lebedev e sui rapper russi Timati e Basta. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Tass, Alfa-Bank ha negato qualsiasi fuga di informazioni.

IL RUOLO DELL’INTELLIGENCE

Illia Vitiuk, capo della cybersecurity di Sbu, ha spiegato nei giorni scorsi che quel tipo di informazioni aiutano l’Ucraina a scoprire gli obiettivi del Cremlino in Ucraina, come si muovono le truppe del nemico e come la Russia evita le sanzioni occidentali. “La cyber intelligence ci aiuta a ottenere documenti top-secret del nemico”, ha dichiarato. “In passato, per ottenere questo tipo di materiale dovevamo reclutare una spia nel Paese del nemico, il che era rischioso e richiedeva molto tempo”.

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