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Il riciclo della plastica eccellenza italiana in Europa. Il Rapporto Corepla

“Alla luce di questi risultati procederemo con ancora più convinzione su questa strada che porta alla costruzione di una casa sostenibile comune da lasciare alle future generazioni”, ha detto Giovanni Cassutti, presidente di Corepla nel corso della presentazione del Rapporto di Sostenibilità 2022, presentato oggi a Roma nel corso di un convegno dal titolo “Il ruolo di Corepla per la cultura della sostenibilità. Valore, prospettive e opportunità”

La sostenibilità ambientale, sociale ed economica è un valore sempre più centrale nella percezione dei cittadini e delle imprese. Una missione collettiva che richiede l’impegno di tutti con l’obiettivo di dare nuovo impulso all’innovazione e alla crescita del nostro Paese. A questo fine sono rivolti i progetti e i finanziamenti del Programma Nazione Ripresa e Resilienza. In questa visione strategica la Commissione europea ha messo in campo il Green New Deal con l’obiettivo di trasformare l’Unione europea in un’economia moderna a basso consumo di risorse attraverso la riduzione delle emissioni dei gas serra, l’efficientamento energetico, la riduzione dei rifiuti. Il New Circular Economy Action Plan del 2020 indica, in particolare, iniziative lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti, promuovendo i processi sull’economia circolare, incoraggiando il consumo sostenibile e la riduzione della produzione dei rifiuti.

Si collocano in questo contesto i 25 anni di impegno per l’ambiente, l’economia e i territori di Corepla, il Consorzio per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica, fino a diventare un’eccellenza europea del settore. In questi anni si è passati dalle 228 mila tonnellate a oltre 1 milione di tonnellate avviate a riciclo grazie ad una rete capillare di 31 impianti di selezione e 92 di riciclo. Parallelamente è aumentata la collaborazione e la copertura dei Comuni giunta ad oggi al 97% (7.665 i Comuni convenzionati)  Come pure sono aumentate le imprese consorziate (produttori di materia prima, produttori di imballaggi, utilizzatori e riciclatori) passate da 1.216 a 2.500 circa.

“In questo periodo di transizione sostanziale – ha detto Giovanni Cassutti, presidente di Corepla – il Consorzio lavora per costruire una cultura della sostenibilità volta ad affrontare le sfide del futuro. È necessario affrontare una strategia integrata e condivisa per promuovere un reale sviluppo sociale, ambientale ed economico, poiché si tratta di una missione collettiva che deve coinvolgere tutti gli attori diretti e indiretti della filiera. Solo guadando al futuro nella stessa direzione sarà possibile promuovere il valore della filiera italiana e dare nuovo impulso all’innovazione del Paese”.

Nel 2022, grazie all’attività di riciclo di Corepla, sono state risparmiate oltre 523 mila tonnellate di materia prima vergine, l’equivalente necessario a produrre 11 milioni di flaconi per detersivi da un litro. Il recupero di oltre 1 milione di tonnellate di rifiuti di imballaggi in plastica ha consentito un risparmio di discariche evitate pari a 35 milioni 700 mila metri cubi,  37 volte e mezzo il volume del Colosseo ed evitato  900 mila tonnellate circa di emissioni di CO2, pari a oltre mille voli andata e ritorno Roma-Tokyo. E ancora l’attività del Consorzio nel 2022 ha avuto dirette e positive ripercussioni sul territorio: sono stati, infatti, erogati 328 milioni di euro ai Comuni e generato un indotto economico di 334 milioni di euro derivante dalle attività connesse alla raccolta, al riciclo e al recupero degli imballaggi in plastica.

Questi alcuni dati contenuti nel Rapporto di Sostenibilità 2022 di Corepla, presentato oggi a Roma nel corso di un convegno dal titolo “Il ruolo di Corepla per la cultura della sostenibilità. Valore, prospettive e opportunità” alla presenza di esponenti del mondo politico, economico e scientifico. È stata anche l’occasione per un confronto sulle strategie, i rischi e le difficoltà a cui il settore andrebbe incontro se fosse approvata la proposta di Regolamento europeo sugli imballaggi: un cambio di strategia che metterebbe in discussione un modello di riciclo consolidato e un sistema industriale efficiente ed efficace. Tutti concordi nel richiedere modifiche durante l’iter di approvazione che rendano il provvedimento “maggiormente aderente alla realtà con scelte fatte sulla base di evidenze scientifiche e non meramente ideologiche”.

D’altra parte, l’uscita di scena del vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans che aveva fortemente voluto il Regolamento, apre ampi spazi di manovra per alcuni aggiustamenti che non penalizzino quegli Stati virtuosi che tanto hanno investito sulla filiera del riciclo. Se non modificato, affermano gli imprenditori del settore, rischia di innescare un effetto domino disastroso sulle oltre 50 mila persone impiegate nelle 4 mila imprese, il 40% delle quali del comparto imballaggi, con gravi ripercussioni economiche e sociali e importanti conseguenze sulla sicurezza e lo spreco alimentare, oltre alla perdita di posti di lavoro. Anche i tempi ristretti della legislatura (si voterà a giugno del prossimo anno) potrebbero giocare un ruolo decisivo per virare, nella prossima, verso una forma legislativa più consona, come potrebbe essere la direttiva anziché il regolamento. La prima infatti lascia agli Stati membri maggiori margini di manovra per il raggiungimento degli obiettivi.

“Al fine di inserire la propria visione di sostenibilità nell’ambito di un’azione dal respiro internazionale, si legge nel rapporto, anche quest’anno il Consorzio ha scelto di misurare le proprie performance utilizzando come metro il contributo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) definiti dall’Agenda 2030 dell’ONU”. Gli obiettivi di maggiore rilevanza per il Consorzio riguardano “4 obiettivi prioritari” e “6 obiettivi impattati”. Quelli prioritari riguardano il contributo diretto al loro conseguimento, attraverso le proprie attività core.  Quelli impattati risultano dalle attività indirette del Consorzio.

Particolarmente significativo il Goal 12: “Consumo e produzione responsabili”. Entro il 2030, dice l’Agenda, ridurre in modo sostanziale la riduzione dei rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo. A questo sono associati quattro obiettivi impattati: la lotta ai cambiamenti climatici; l’energia pulita e accessibile; l’acqua pulita e l’igiene; la vita nell’acqua. Attraverso le emissioni evitate con il riciclo, il recupero energetico e i progetti per contrastare il river e marine litter, Corepla “conferisce circolarità al ciclo di vita degli imballaggi in plastica attraverso l’implementazione di un sistema che ne garantisce la raccolta, il riciclo e il recupero post-consumo”.

Per dirla con il presidente Cassutti: “Alla luce di questi risultati procederemo con ancora più convinzione su questa strada che porta alla costruzione di una casa sostenibile comune da lasciare alle future generazioni. È giunto il momento di dare ulteriore impulso all’innovazione, di contrastare i falsi pregiudizi e le false narrazioni che ancora gravano sulla plastica e le sue applicazioni. Il traguardo verso cui correre, che concilia crescita economica e sostenibilità ambientale, non è la demonizzazione del materiali, bensì la valorizzazione del suo grande potenziale”.

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