Il ministro, a Kyiv per un Consiglio affari esteri Ue straordinario, è stato insignito dell’onorificenza dell’Ordine di Jaroslav il Saggio. “Ho assicurato al presidente Zelensky che il nostro Paese resterà al fianco del popolo ucraino fino al raggiungimento di una pace giusta che, come abbiamo sempre detto, significa la libertà per l’Ucraina”, ha spiegato
Sono due i macro-temi che Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, ha portato a Kyiv incontrando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: l’ottavo pacchetto di armi e il sostegno all’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Senza dimenticare la protezione delle infrastrutture in loco, lo sforzo verso il raggiungimento di una pace giusta e l’utilizzo di alcune istituzioni, come per esempio la Guardia di Finanza. Nell’occasione Tajani è stato insignito dell’onorificenza dell’Ordine di Jaroslav il Saggio, a riconoscimento da parte di Kyiv del sostegno del governo italiano davanti all’aggressione russa.
Roma con Kyiv
“Ho assicurato al presidente Zelensky che il nostro Paese resterà al fianco del popolo ucraino fino al raggiungimento di una pace giusta che, come abbiamo sempre detto, significa la libertà per l’Ucraina”, ha spiegato il ministro. “L’Italia sostiene la Formula di Pace in 10 punti avanzata dal presidente Zelensky e continuerà a lavorare per dialogare con partner e interlocutori globali, inclusa la Cina, per la sua attuazione”, ha aggiunto.
La tappa ucraina di Tajani si inserisce all’interno della riunione straordinaria del Consiglio affari esteri dell’Unione europea e segna un momento rilevante dello sforzo italiano diretto verso le autorità ucraine essenzialmente con due indirizzi: proseguire nell’offrire a Kyiv la massima priorità durante la presidenza italiana del G7 e anche nel 2025, quando l’Italia ospiterà la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina; tradurre le intenzioni programmatiche in un nuovo pacchetto di aiuti, l’ottavo. Lo scorso giugno il governo ha approvato il settimo pacchetto di aiuti (il secondo dalla nascita del’esecutivo Meloni) comprensivo di sistemi per la difesa antimissilistica, equipaggiamenti contro il rischio nucleare, biologico, chimico e radiologico. Nel 2022 Roma aveva fornito a Kyiv 17,5 milioni di dollari posizionandosi così tra i primi dieci donatori.
Ucraina e Ue
Mentre la Russia ha bombardato durante la notte la regione meridionale di Kherson, uccidendo una persona, i ministri degli Esteri dell’Unione europea si sono incontrati a Kyiv per discutere della futura adesione del Paese. Si tratta della prima volta che tutti i massimi diplomatici dei 27 si incontrano oltre i confini europei, circostanza che offre la cifra sia del momento, sia dell’iniziativa inclusiva da intraprendere. Il tutto nella consapevolezza che, come osservato dal capo della politica estera dell’Ue, Josep Borrell, il sostegno del blocco è “incrollabile”.
L’obiettivo è costruire una nuova Ue che si estenda da Lisbona a Luhansk, come precisato dal ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock: “Con ogni villaggio, con ogni metro che l’Ucraina libera, con ogni metro in cui salva la sua gente, sta anche aprendo la strada verso l’Unione europea”.
Significativo anche il passaggio sulla progettazione finanziaria futura: Borrell ha proposto di assumere impegni di finanziamento a lungo termine nei confronti dell’Ucraina per gli aiuti militari, utilizzando anche i fondi europei per caccia e missili.